Le best practice sull’accesso aperto prevedono:
Publication agreement: prima della pubblicazione, dopo l'accettazione del manoscritto, l’autore deve firmare un contratto editoriale coerente con i principi dell’accesso aperto.
Copyright: l’autore conserva il copyright dell’opera pubblicata senza che sia prevista una cessione esclusiva dei diritti. L’autore concede all'editore una licenza d’uso non esclusiva per la distribuzione dell'opera, e allo stesso tempo a tutti gli utenti e lettori sono concessi i diritti di riutilizzare l'opera secondo i termini previsti dalle licenze Creative Commons.
Open Access licensing: una delle licenze Creative Commons più utilizzata e che permette un’ampia libertà di utilizzo è la licenza Creative Commons Attribution 4.0 International License (CC BY 4.0). La licenza CC-BY 4.0 permette il riutilizzo illimitato dei contenuti per aumentare la diffusione e l’impatto dell'opera, fermo restando la corretta attribuzione all’autore della paternità dell’opera. Questa licenza permette ai lettori di condividere qualsiasi parte dell'opera con qualsiasi mezzo e formato, modificarla per qualsiasi scopo, anche commerciale, a condizione che venga dato il giusto credito all'autore, che vengano indicate le modifiche apportate all'opera e che venga fornito un link all’URL della licenza. Le licenze Creative Commons sono licenze d’uso modulari che possono combinare i principali permessi relativi a un contenuto pubblicato e possono facilmente essere adattate alle esigenze di comunicazione e diffusione dei prodotti della ricerca.
I quattro permessi principali sono:
Combinando i quattro permessi (BY-SA-NC-ND) fondamentali si ottengono sei licenze cui si aggiunge quella del pubblico dominio:CC0
I contratti trasformativi o “transformative agreements”, negoziati principalmente tra consorzi, biblioteche ed editori, hanno il compito di favorire il passaggio da contratti che prevedono la sottoscrizione di abbonamenti per accedere ai contenuti, a contratti in cui gli editori sono remunerati per pubblicare in Open Access, senza ulteriori pagamenti. In estrema sintesi i costi per gli abbonamenti alle riviste si trasformano in costi per la pubblicazione degli articoli scientifici di autori appartenenti all’istituzione accademica; in questo modo gli autori non saranno più tenuti al pagamento delle cosiddette Apc (Article Processing Charge).
In linea di massima questi contratti riguardano le cosiddette "riviste ibride" nelle quali sono contemporaneamente presenti articoli ad accesso aperto e articoli visibili solo dietro pagamento di un abbonamento. I nuovi contratti dovrebbero favorire il passaggio alla Open Science e consentire la conversione delle riviste da "ibride" a "gold open access".
Ulteriori informazioni sui contratti trasformativi sottoscritti dall'Università di Firenze.
CRUI Care ha sottoscritto per conto degli atenei italiani alcuni di questi contratti.
ESAC pubblica un registro sugli accordi trasformativi che sono stati stipulati fra gli editori e i consorzi.