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Ricordando Enzo Ferroni

Il suo impegno per la scienza applicata al restauro e la nascita della facoltà di Ingegneria in un incontro in Aula magna
Enzo Ferroni

La personalità, l’impegno accademico e civile di Enzo Ferroni, a nove anni dalla sua scomparsa.

Allo scienziato, ordinario di Chimica fisica a Firenze dal 1964 al 1996, direttore dell’Istituto di Chimica fisica e poi del Dipartimento di Chimica, preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e, infine, rettore, è dedicato il convegno “Enzo Ferroni: non solo Maestro”, in programma lunedì 18 aprile in Aula magna (ore 16 – piazza S. Marco, 4), introdotto dal rettore Luigi Dei e dal presidente della Fondazione Enzo Ferroni, Pierandrea Lo Nostro.

La giornata è organizzata, insieme all’Ateneo, da Progetto Firenze 2016, nell’ambito delle iniziative per il cinquantesimo anniversario dell'alluvione di Firenze.

Ferroni è stato pioniere nel campo dell’applicazione delle scienze sperimentali, in particolare della scienza dei colloidi e delle interfasi, al restauro e alla conservazione del patrimonio culturale e ha stretto collaborazioni significative con i colleghi delle discipline artistiche e umanistiche: di questo parleranno Piero Baglioni e Cristina Acidini, rispettivamente ordinario di Chimica fisica presso l’Ateneo e presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno.

L’impegno di Ferroni per la costituzione della facoltà di Ingegneria all’inizio degli anni ’70 è il tema, inoltre, dell’intervento di Mario Calamia, già membro del primo consiglio della nuova facoltà e attuale presidente della Fondazione Osservatorio Ximeniano, che insieme a Monica Gherardelli e Giovan Gualberto Lisini ha curato il libro “Ingegneria e dintorni. La nascita della Facoltà di Ingegneria di Firenze”, oggetto di presentazione al termine della giornata.

Data di
pubblicazione
15 Aprile 2016
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