Approvato dal Consiglio di amministrazione, dopo il parere del Senato accademico, il bilancio unico di esercizio dell’Università di Firenze relativo al 2015.
I conti indicano anche per il 2015 un risultato positivo, grazie a un utile d’esercizio pari a circa 1,7 milioni di euro, che va a rafforzare il patrimonio netto dell’Ateneo, in modo da garantire la stabilità economica degli esercizi futuri.
L’andamento positivo è messo in evidenza anche dal confronto dei principali indicatori di ‘buona salute’ richiesti dalla normativa. L’Ateneo, in particolare, ha effettuato alcune simulazioni circa l’andamento degli indicatori di sostenibilità economico-finanziaria previsti dal legislatore alla luce dei dati di bilancio 2015 e in attesa di comunicazioni ufficiali da parte del Ministero. L’indicatore di indebitamento – che per legge non deve superare il 15% - dovrebbe attestarsi poco sopra l’8% (11,11% del 2011). L’indicatore per le spese del personale – che non può superare l’80% della somma di contributi statali e tasse per l’anno di riferimento – dovrebbe superare di poco il 68% (circa sei punti percentuali in meno del 2011). Infine l’indicatore di sostenibilità economico-finanziaria - che deve essere superiore a 1 – dovrebbe raggiungere il valore di 1,15 (nel 2011 era 1,05).
Il bilancio registra anche le variazioni nel modello di assegnazione del fondo di funzionamento ordinario (FFO), che è suddiviso nel 2015, rispetto all’anno precedente, in diverse percentuali nella quota base, nella parte premiale e in quella perequativa. “Per il futuro l’Ateneo dovrà vigilare attentamente su alcuni parametri del modello di assegnazione – sottolinea il rettore Luigi Dei nella relazione che accompagna il bilancio - nella speranza che essi non cambino di continuo impedendo una razionale programmazione. Le aree di miglioramento per il futuro, stante il modello di assegnazione 2015, riguardano i risultati della valutazione della qualità della ricerca (VQR) dell’Ateneo, in particolare per quanto riguarda i nuovi reclutati, i parametri riguardanti l’internazionalizzazione e il numero degli studenti in corso e di quelli definiti attivi.”
Il bilancio d’esercizio dà conto anche delle politiche di accantonamento, realizzate per accompagnare la gestione amministrativa e far fronte a rischi o spese future: significativi risultano in questa prospettiva gli accantonamenti effettuati per la realizzazione del piano strategico 2016-2018 e per garantire il XXXII ciclo del dottorato di ricerca. Tale orientamento indica la volontà degli organi di governo universitari di investire sulle missioni tipiche dell’Ateneo e di rilanciarne il ruolo nel panorama nazionale ed internazionale.