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Inclusione attiva nel mondo del lavoro e relazioni industriali

I risultati del progetto europeo AIRMULP

Dinamiche di esclusione sociale, disoccupazione e forme di sostegno al reddito per le categorie più vulnerabili. Le politiche attive del lavoro e le strategie messe in atto dagli attori delle relazioni industriali di sei paesi dell’Unione (Francia, Italia, Polonia, Spagna, Svezia, Regno Unito) sono al centro del progetto europeo AIRMULP (Active Inclusion and Industrial Relations from a Multi-level governance Perspective), a cura di un network internazionale di ricercatori coordinato da Luigi Burroni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali di Unifi. I risultati del progetto, che ha ottenuto un finanziamento complessivo di 346.000 euro, per una durata di due anni di attività di ricerca, saranno illustrati nel corso di una conferenza dal titolo “Le sfide per l’inclusione attiva e le relazioni industriali dopo la crisi” che si terrà giovedì primo dicembre a Villa Ruspoli (Piazza Indipendenza, 8 – ore 9.30) e che sarà aperta dal rettore Luigi Dei.

“Nella giornata del primo dicembre saranno esaminate le sfide per l'inclusione attiva e le relazioni industriali che dovranno essere affrontate nei prossimi anni. All'appuntamento interverranno, tra gli altri, studiosi degli atenei che hanno partecipato ad AIRMULP (Università di Amsterdam, Warwick Business School e Università Autonoma di Barcellona), ricercatori di altre università, esperti internazionali e rappresentanti delle organizzazioni di lavoratori e dei datori di lavoro locali, nazionali ed europei”.

“La ricerca – spiega Burroni - si è concentrata sui problemi di disuguaglianza ed esclusione dal mercato del lavoro e sulle azioni e gli obiettivi dei partner sociali per intervenire in questa arena di policy. Lo studio ha adottato una chiave comparata, nell’intento di conoscere meglio l’effetto delle politiche comunitarie sui vari livelli di regolazione del mercato del lavoro, nazionale e territoriale. Lo studio ha messo in luce come alcuni concetti chiave della strategia europea per l’occupazione, come quelli di “attivazione” e “condizionalità”, così diffusi nella retorica politica anche a livello nazionale, vengano reinterpretati e implementanti in modo diverso nei vari paesi. In particolare, la strategia e la logica di azione adottata dallo Stato e il rapporto con le parti sociali, di maggiore o minore apertura alla loro partecipazione al policy-making, portano a forme di attivazione più o meno inclusive”. 

Il programma della giornata è online

Data di
pubblicazione
28 Novembre 2016
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