Prosegue l’attività di monitoraggio lungo l’Arno da parte di ricercatori dell’Ateneo in seguito alla voragine apertasi sul Lungarno Torrigiani lo scorso 25 maggio.
Il CEntro per la Ricerca e l'Alta Formazione per la prevenzione del Rischio Idrogeologico (CERAFRI) e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICEA) hanno effettuato un rilievo del fondo e delle sponde del tratto dell’Arno a valle di Ponte alle Grazie. L’esecuzione del rilievo dell’alveo è avvenuta con una tecnologia multibeam in grado di fornire la mappa tridimensionale ad alta risoluzione del corso d’acqua e con tecniche Lidar per la parte emersa degli argini e degli edifici. L’azione condotta dai ricercatori fiorentini rientra nell’ambito del progetto Firenze2016.
Nei mesi scorsi il team fiorentino aveva condotto un rilievo sullo stesso punto del corso d’acqua. Dal raffronto potrebbero emergere dati utili a comprendere meglio che cosa abbia provocato il cedimento del Lungarno Torrigiani e a individuare eventuali criticità dell’alveo urbano del fiume. Nei mesi scorsi le misure avevano permesso di far emergere problemi di erosione della pila in riva sinistra di Ponte Vespucci.
Il rilievo è stato reso possibile grazie al finanziamento del Comune di Firenze, dell’Autorità Idrica Toscana, di Publiacqua e del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno.
Prosegue intanto il monitoraggio da parte dell'Unità di ricerca del Dipartimento di Scienze della Terra (centro di competenza della Protezione civile): un radar interferometrico e un laser scanner terrestre continuano a raccogliere informazioni lungo l'argine dell'Arno e gli edifici sul Lungarno Torrigiani per verificare eventuali deformazioni e spostamenti delle strutture interessate.
Al lavoro per eseguire il rilievo dell'alveo dell'Arno