_SKIPNAVIGATION
_MENU_OPEN
 
  unifi comunicaNewsNuove droghe, i risultati del progetto europeo I-SEE

News

Nuove droghe, i risultati del progetto europeo I-SEE

Coordinato da team del Dipartimento di Scienze della salute

Rafforzare lo scambio di informazioni sulle Nuove Sostanze Psicoattive (NPS) tra Italia e paesi confinanti del sud est Europa e dare una risposta coordinata ed efficace al problema delle nuove droghe. Si è concluso il progetto europeo I-SEE  I-SEE (Project for strengthening information exchange between Italy and South East Europe neighbouring countries on New Psychoactive Substances) coordinato dal gruppo di ricerca dell’Ateneo fiorentino, guidato da Elisabetta Bertol, del Dipartimento di Scienze della salute. I risultati sono stati presentati nel corso di un incontro introdotto dal rettore Luigi Dei che si è svolto presso la chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini.

“L'obiettivo principale del progetto, che ha coinvolto i sistemi di allerta sulle droghe di Italia, Slovenia e Croazia - spiega Bertol, ordinario di Medicina legale -, era quello di rafforzare lo scambio di informazioni sulle NPS tra Italia e paesi confinanti. Per raggiungere l'obiettivo, sono stati coinvolti professionisti delle forze dell’ordine, dei laboratori di analisi, dei centri clinici, delle unità sanitarie e delle ONG”.

Il progetto in particolare si è dedicato a tre aspetti: costruire un network tra forze dell'ordine, settore sanitario e ONG slovene, ampliando il sistema di allerta del Paese; realizzare una rete clinica dedicata a pazienti intossicati in Croazia; sviluppare strumenti per rafforzare lo scambio di informazioni e l'individuazione delle nuove droghe in Italia.

L’Ateneo ha coordinato l'intero progetto e ha predisposto un modello per il flusso di informazioni fra i sistemi di allerta di Italia, Slovenia e Croazia e per l'acquisizione di nuovi strumenti tecnici e analitici. “Ciò ha significativamente contribuito ad aumentare la capacità dei laboratori di identificare le NPS - commenta Bertol -, non solo in Italia ma anche in Europa. L’Università ha anche condiviso con i partner il database italiano online contenente informazioni analitiche e cliniche sulle NPS identificate nel nostro Paese”.

Maggiori informazioni sul progetto sono disponibili online.

Data di
pubblicazione
16 Dicembre 2016
social share Facebook logo Twitter logo
social share Facebook logo Twitter logo