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Nuovo drone per l’archeologia subacquea

Realizzato dal Dipartimento di Ingegneria Industriale e dallo spin off MDM Team

E’ l’ultimo dei droni acquatici autonomi realizzati in Ateneo. E’ stato sviluppato appositamente per l’archeologia subacquea e può lavorare fino a 100 metri di profondità. Il suo nome è Zeno. Ha un peso, un ingombro e un costo contenuti.

Zeno, realizzato dal Dipartimento di Ingegneria Industriale e dallo spin off MDM Team, sarà presentato da Benedetto Allotta e Alessandro Ridolfi il prossimo 11 dicembre ad Haifa, in Israele, al “Workshop on Marine Technologies. From Marine Archeology to Internet of Underwater Things”, incontro realizzato  dall’Ambasciata d’Italia, con la collaborazione della Camera di Commercio Italia – Israele, dell’Università di Haifa, della Israel Antiquities Authority e dei partner del progetto europeo di ricerca e innovazione ARCHEOSUb (Università di Firenze, MDM Team, Sapienza Università di Roma, Wsense).

“Il drone – spiega Benedetto Allotta – è stato realizzato nell’ambito del progetto europeo ARCHEOSUb (cofinanziato dal programma Blue Labs  dell’agenzia EASME), dedicato alle piccole e medie imprese e finalizzato allo sviluppo di soluzioni innovative per le sfide nell’ambito dell’economia del mare. Le caratteristiche innovative di Zeno, che è pronto per la commercializzazione – continua Allotta -, sono l’estrema manovrabilità e un rivoluzionario sistema di sostituzione del modulo batteria, che permette la rimozione di quello esausto e il montaggio di quello carico nel giro di un minuto. Ciò consente in pratica un utilizzo del drone senza limiti di durata delle batterie”.

Guarda il video sulle prove di Zeno nel mare di Vada.

Data di
pubblicazione
07 Dicembre 2018
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