Il progetto LIFE Pastoralp, dedicato alle indagini sulla vulnerabilità delle risorse per la pastorizia sulle Alpi e alla proposta di strategie di adattamento, è stato inserito tra le buone pratiche della Piattaforma Italiana sull’Adattamento ai Cambiamenti Climatici, realizzata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) su impulso del Ministero della Transizione Ecologica (MITE).
Coordinato da Unifi attraverso il Dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali (DAGRI) e finanziato nell’ambito del programma europeo Life con oltre 1.380mila euro, Pastoralp si era posto come obiettivo la protezione delle risorse destinate al pascolo alpino dai rischi collegati ai cambiamenti del clima, la salvaguardia della biodiversità degli ecosistemi - in un’area geografica dove in un secolo le temperature sono più che raddoppiate rispetto alla media mondiale - e la valutazione di possibili strategie di adattamento attraverso la collaborazione delle comunità locali.
Nello specifico, le buone pratiche indicate da Pastoralp si snodano in tre ambiti d’azione: gestione del bestiame e organizzazione aziendale, dalla creazione di capanne permanenti fino al cambio di specie allevata; accrescimento della disponibilità idrica, tramite azioni come la realizzazione di serbatoi di montagna e l’efficientamento della distribuzione e della gestione dell’acqua; incremento della disponibilità foraggiera.
Partito nel 2017, il progetto ha richiesto cinque anni di lavoro e si è concentrato su due parchi nazionali transfrontalieri – Parc National des Ecrins in Francia (91mila ettari e una popolazione rurale di 16mila persone) e Parco Nazionale Gran Paradiso in Italia (71mila ettari e una popolazione rurale di oltre 8mila persone).
