La I parte del corso verterà sull'esame del sistema di sicurezza collettiva previsto dalla Carta ONU e sugli sviluppi della prassi, spec. del Consiglio di sicurezza. La II parte verterà sull'uso della forza unilaterale da parte degli Stati e sulla lotta al terrorismo. La III parte verterà sull'esame del ruolo dell'ONU nell'emergere della giustizia penale internazionale.
B. Conforti, C. Focarelli, Le Nazioni Unite, 12° edizione 2020, NB pp.1-30; 83-173; 214-415; 436-464; 471-485
M. Arcari, Treccani Diritto on-line, Uso della forza, disponibile online: http://www.treccani.it/enciclopedia/uso-della-forza-dir-int_(Diritto-on-line)/
N.Ronzitti, Diritto internazionale dei conflitti armati, 6° ediz (2017), Capitolo 1 Gli Stati ed il ricorso alla forza armata, pp.1-62, parzialmente disponibile online (integralmente in biblioteca): https://www.giappichelli.it/media/catalog/product/excerpt/9788892110700.pdf
S.Tonolo, Neutralità e non intervento nel diritto internazionale attuale, in D. Andreozzi (a cura di), Attraverso i conflitti. Neutralità e commercio fra età moderna ed età contemporanea, Trieste, EUT, 2017, pp. 131 – 146, disponibile online: https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/15309/1/BSA_2_08-Tonolo.pdf
M. Arcari, (2014). Violazione del divieto di uso della forza, aggressione o attacco armato in relazione all'intervento militare della Russia in Crimea?. DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, 8(2), 473-479, disponibile online in biblioteca.
Obiettivi Formativi
Il corso mira a fornire conoscenze avanzate relativamente al funzionamento del sistema delle Nazioni Unite sotto un duplice profilo. In primo luogo, attraverso l'esame delle eccezioni al divieto dell'uso della forza quali inserite nel 1945 nella Carta delle Nazioni Unite ed eventualmente emerse in anni recenti. In secondo luogo, tramite l'analisi dei meccanismi coercitivi diversi dall'uso della forza sia di tipo classico (sanzioni)sia di tipo innovativo (giustizia penale internazionale). Tali conoscenze consentiranno allo studente di comprendere i limiti normativi posti dall'ordinamento internazionale all'uso della forza e le conseguenze derivanti dalle violazioni gravi dei principi fondanti di tale ordinamento.
Prerequisiti
Buona conoscenza delle basi del diritto internazionale pubblico
Metodi Didattici
Lezioni frontali e seminari: totale 63 ore
Altre Informazioni
Per i frequentanti sarà possibile fare presentazioni in classe su un tema concordato con la docente,valutabili ai fine del voto d'esame. Gli studenti frequentanti devono registrarsi sulla Piattaforma E-Moodle (http://e-l.unifi.it/, chiedere la password alla docente) e scaricare i materiali che vi saranno caricati. La registrazione è possibile fino al 11 ottobre 2019, mentre i materiali saranno scaricabili fino al 15 aprile 2020.
NB Gli studenti non frequentanti non possono registrarsi sulla Piattaforma E-Moodle
Modalità di verifica apprendimento
L'esame consiste in una prova scritta (se la situazione sanitaria lo consentirà) volta ad accertare le conoscenze acquisite dallo studente e la sua capacità di elaborazione critica del materiale. L'esame consiste in 3 domande aperte (a scelta su 4) e si ha a disposizione un'ora e mezzo di tempo. E' possibile consultare la Carta ONU e altri documenti in formato cartaceo previo accordo con la docente.
Programma del corso
Il corso si intitolerà: Le Nazioni Unite, la sicurezza collettiva e l'uso della forza da parte degli Stati: l'evoluzione del mantenimento della pace per affrontare minacce in continua evoluzione. La prima parte del corso sarà dedicata all'esame del sistema di sicurezza collettiva previsto dalla Carta ONU per poi analizzare gli sviluppi più recenti della prassi dell'organizzazione, in particolare del Consiglio di sicurezza (CdS), nel campo del mantenimento della pace e della sicurezza. Saranno messi a fuoco: le sfide, i meriti e le lacune del sistema. A complemento del quadro sull'attuale funzionamento del sistema di sicurezza collettivo si esamineranno gli sviluppi recenti in tema di uso della forza da parte degli Stati su base unilaterale (in particolare gli interventi in Afghanistan e Iraq e la dottrina Bush sulla guerra preventiva). Molti Stati hanno fatto ricorso in molte occasioni all'uso della forza armata contro altri Stati e hanno sempre sostenuto la legittimità dei loro interventi con una serie di giustificazioni: l'intervento umanitario, la legittima difesa individuale o collettiva e le reazioni contro un attacco terroristico. Il corso si soffermerà sulla solidità di queste giustificazioni legali attraverso l'analisi della pratica passata e recente, compresi gli interventi recenti nel conflitto siriano e contro lo Stato islamico.
L'ultima parte del corso si occuperà del ruolo dell'ONU nel nascere nell'emergere della giustizia penale internazionale. Sempre più frequentemente il mantenimento della pace è collegato, nell'azione dell'ONU, alla necessità di sanzionare sia gli Stati sia gli individui responsabili delle violazioni più gravi del diritto internazionale. È infatti il CdS che ha creato i Tribunali penali internazionali per la ex Jugoslavia e per il Ruanda, e ha avuto un ruolo decisivo nella creazione di numerosi altri meccanismi per garantire la giustizia e la riconciliazione (come la Corte Speciale per la Sierra Leone) e nella lotta contro impunità. Il CdS ha anche un ruolo cruciale in base al meccanismo di rinvio previsto dallo Statuto della Corte Penale Internazionale, in quanto può indurre l'ICC ad affrontare una situazione specifica, ad esempio come accaduto con il Darfur. Quest'ultima parte sarà anche un'introduzione necessaria per gli studenti che faranno al secondo anno il corso su genocidio e crimini internazionali.