la prof.ssa Solito riceve il martedì dalle 14 alle 16
1981-1989 I primi anni di studio sono dedicati all’approfondimento di alcuni ambiti tematici della sociologia dei processi culturali. Sia attraverso l’esplorazione delle principali tradizioni teoriche ed empiriche della disciplina, sia attraverso attività di ricerca, si avvicina allo studio dei processi di socializzazione, alla sociologia della famiglia e dell’educazione, alla sociologia della comunicazione.In questi stessi anni segue con particolare interesse le fasi di impostazione metodologica della ricerca e di costruzione degli strumenti d'analisi. Amplia a questo proposito le proprie conoscenze frequentando corsi e seminari - anche internazionali - sulle tecniche esplorative di analisi e di elaborazione dei dati.Nel 1989 vince la borsa di Dottorato di ricerca in Sociologia dello sviluppo, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Pisa.
1990-1999 Nell’ambito del dottorato di ricerca approfondisce gli studi sul concetto di modernizzazione nella tradizione sociologica. Nell’analisi dei processi di trasformazione sociale dedica particolare attenzione al rapporto tra media e mutamento culturale e sociale. Si impegna, così, in un lavoro di tesi sul ruolo dei media –soprattutto della televisione- nei processi di trasformazione della società italiana dal secondo dopoguerra, inquadrandolo nella cornice più ampia delle peculiari circostanze storico-culturali che ne hanno accompagnato la nascita e la diffusione. Il lavoro di tesi è stato poi pubblicato con il titolo Media e sviluppo, Liguori, 1991.Nel 1994 coordina un progetto di ricerca per la Fondazione Olivetti su La cultura del servizio, pubblicato tra i quaderni della Fondazione. Questa esperienza empirica offre opportunità e stimoli per avvicinarsi a un ambito di studio e di ricerca a cui dedica negli anni successivi interesse e impegno: la comunicazione pubblica e il marketing dei servizi. In seguito amplia i propri interessi in questo ambito svolgendo per la Rai-VQPT una ricerca sulla programmazione di servizio e sulla comunicazione di pubblica utilità, pubblicata con il titolo I programmi di servizio della Rai (in collaborazione con S. Marcelli), Nuova ERI, Torino, 1995. La ricerca individua formati, caratteristiche e obiettivi dei programmi di servizio, considerandoli dal duplice e correlato punto di vista del sistema della comunicazione in cui si inscrivono e dei nuovi bisogni sociali a cui rispondono.Nello stesso periodo, in qualità di coordinatrice per la parte italiana della ricerca internazionale UNICEF sulle condizioni dei minori nei contesti urbani, conduce lavori di ricerca e di formazione degli operatori sulle condizioni dell’infanzia in alcuni contesti di particolare degrado.Dal 1999 è ricercatrice presso la Facoltà di Scienze Politiche «Cesare Alfieri» dell’Università di Firenze
2000-2011 La pluriennale esperienza didattica e formativa acquisita dapprima presso il Diploma Universitario in Servizio Sociale e poi presso i corsi di laurea triennale e specialistica in Servizio sociale, la conduce ad orientare i suoi interessi di studio verso l’analisi del ruolo della comunicazione nei processi di cambiamento delle pubbliche amministrazioni e più in particolare nella gestione dei servizi sociali. Da questa esperienza nasce il volume edito da Liguori Luoghi comuni. Comunicare il servizio sociale (2002).La riflessione sul ruolo della comunicazione nel settore pubblico, nelle Istituzioni, nei servizi si allarga inevitabilmente allo studio dei processi di trasformazione sociale che hanno favorito la nuova centralità e visibilità della comunicazione pubblica. In particolare, il tema della comunicazione pubblica si intreccia con quello delle nuove forme di cittadinanza che sempre più trovano alimento nel mondo della vita quotidiana e della sfera pubblica e si esercitano anche sul terreno dei rapporti con le Istituzioni e i servizi. In questo specifico frame si inscrive il lavoro Cittadini e Istituzioni. Come comunicare (Carocci, 2004) che mette a fuoco l’esigenza, e al tempo stesso la possibilità, che la comunicazione diventi una risorsa importante su cui investire per cercare di costruire una nuova relazione tra cittadini e Istituzioni. Un approccio alla comunicazione non più esclusivamente attento –come a lungo è stato- alla semplice trasmissione di informazioni e contenuti, bensì –in sintonia con la sociologia interazionista e costruttivista- fondato sulla natura rituale, dinamica, negoziale del processo comunicativo, capace di creare nuove forme di azione e interazione, nuovi tipi di relazione.Negli ultimi anni ha continuato a sviluppare tale approccio focalizzando l’ attività di studio e di ricerca sull’analisi del ruolo della comunicazione nei processi di cambiamento delle Pubbliche Amministrazioni e nella gestione dei servizi pubblici. I progetti e i temi su cui attualmente sta lavorando si iscrivono in un più ampio programma di ricerca su Comunicazione e cultura pubblica. In particolare, il programma si articola intorno a due distinte ma interrelate macroaree: la prima, incentrata da un lato sull’analisi di testi mediali che trattano informazioni di pubblica utilità, dall’altro sull’uso della rete quale luogo di definizione e riconoscimento dell’identità sociale di organizzazioni, enti ed istituzioni pubbliche. Un progetto volto ad analizzare contenuti informativi, obiettivi, politiche e strategie comunicative. Una prima riflessione su questi temi è confluita nel lavoro “Il volontariato. Immagini, percezioni stereotipi (a cura di), Quaderni CESVOT, n. 50, 2010. La seconda macroarea sposta la riflessione intorno al ruolo della comunicazione sociale come “luogo” sempre più visibile e affollato in cui si elabora e si definisce una “geografia” dei problemi sociali e si arricchisce il discorso pubblico sulle problematiche di rilevanza collettiva. Alla complessità dei temi e delle funzioni della comunicazione sociale corrisponde, oggi più che mai, un aumento dei soggetti che con più o meno continuità sviluppano, secondo obiettivi e modalità espressive diversificati, iniziative destinate alla collettività e alla promozione del benessere generale. Il volontariato e la Pubblica Amministrazione appaiono gli attori più visibili di questo processo . Il saggio Comunico ergo sum. Idee e fatti sulla comunicazione, Le Lettere, Firenze, 2010 è un primo contributo alla più ampia riflessione sul rapporto tra comunicazione sociale, policy issues e discorso pubblico.
L’attività di studio e di ricerca è prevalentemente focalizzata sull’analisi del ruolo della comunicazione nei processi di cambiamento delle Pubbliche Amministrazioni, nella gestione dei servizi pubblici e nel rapporto tra cittadini e Istituzioni.
Negli ultimi anni, in particolare, si sta occupando di come l’ambiente digitale incida sulla comunicazione pubblica e istituzionale a causa di una radicale trasformazione delle forme d’intermediazione, che modificano le caratteristiche dello spazio comunicativo, con significative conseguenze sulla sfera pubblica e sul discorso pubblico.
Legenda
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