Il prossimo ricevimento è fissato giovedì 28 settembre, ore 16-17 (Via S. Gallo 10, studio docente, I piano).
Franca Canigiani è Professore Associato di Geografia dal 03/03/1983, prima presso la Facoltà di Magistero e dall’anno accademico 1995-1996 a tutt’oggi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze. Attualmente svolge l'insegnamento di Geografia (12 CFU) per gli studenti del corso di laurea in Lettere (curricula: Lettere Moderne e Lettere Antiche) e l'insegnamento di Geografia del paesaggio e dell'ambiente (6 CFU) per il corso di laurea magistrale in Studi Geografici e Antropologici.
Franca Canigiani
Nata a Marliana (Pistoia) il 04/01/1947, ha conseguito la laurea in Materie Letterarie il 01/12/1969 presso la Facoltà di Magistero di Firenze, discutendo con brillanti risultati una tesi in Geografia (relatore prof. G. Barbieri). Assistente incaricata presso la cattedra di Geografia della Facoltà di Magistero di Firenze dal 16/12/1969 al 15/02/1971; assistente di ruolo presso la medesima cattedra dal 16/02/1971 al 02/03/1983; professore incaricato dell'insegnamento di Geografia per il corso di laurea in Materie Letterarie della Facoltà di Magistero dal 01/11/1975 al 02/03/1983, con stabilizzazione nel suddetto incarico a decorrere dal 24/12/1978 ai sensi del DL 817/78 convertito in Legge n. 54/79; professore associato confermato di Geografia dal 03/03/1983, presso la Facoltà di Magistero e, dall'anno accademico 1995-1996 a tutt'oggi, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze. Attualmente svolge l'insegnamento di Geografia (12 cfu) presso il corso di laurea in Lettere (curricula: Lettere Moderne e Lettere Antiche) e l'insegnamento di Geografia del paesaggio e dell'ambiente (6cfu) per il corso di laurea magistrale in Studi Geografici e Antropologici. Attività didattica e servizi svolti
In qualità di assistente ha partecipato dal 16/12/1969 alle commissioni di esami di geografia per gli studenti dei corsi di Materie Letterarie, Pedagogia e Lingue Straniere della Facoltà di Magistero e ha svolto esercitazioni per l'avviamento alla lettura e interpretazione delle carte topografiche e delle foto aeree; dal 01/11/1975 al 02/03/1983 ha tenuto, in qualità di Professore incaricato, l'insegnamento di Geografia, nonché esercitazioni parallele, per il corso di laurea in Materie Letterarie (dal 1984/1985 anche per il corso di laurea in Pedagogia); negli anni accademici 1991/1992, 1992/1993, 1993/1994, 1994/1995 e 1995/1996, oltre a svolgere l'insegnamento di Geografia, ha tenuto per affidamento il corso gratuito di Geografia storica; dall'anno accademico 2002/2003 all'insegnamento di Geografia affianca quello di Geografia del paesaggio e dell'ambiente.
Dal 12/01/1981 al 17/05/1985 ha svolto, su nomina del Rettore, le funzioni di Professore delegato della Biblioteca autonoma di Geografia (le date sono riferite rispettivamente all'assunzione e al passaggio delle consegne dei registri di inventario).
In qualità di assistente, in appoggio ai corsi annuali di Giuseppe Barbieri e Silvio Piccardi dal 16/12/1969, e di docente accompagnatrice dall'anno accademico 1975/1976, ha organizzato e guidato, per gruppi di studenti e laureandi, numerosi seminari fuori sede ed escursioni di studio, effettuate con il contributo della Facoltà di Magistero, curando, oltre alla parte logistico-organizzativa, anche la preparazione scientifica degli studenti mediante appositi corsi preparatori e relazioni seminariali; ha inoltre svolto numerose esercitazioni sul terreno in Toscana, parallelamente allo svolgimento dei corsi annuali e come parte integrante di essi.
Ha curato lo schedario bibliografico toscano e l'aggiornamento costante della cartoteca e della fototeca dell'Istituto di Geografia; ha coordinato la sistemazione dell'archivio e la catalogazione delle tesi di laurea in Geografia discusse presso la Facoltà di Magistero e la Facoltà di Lettere dal 1945 al 1995 (circa 600 tesi di laurea).
Dal 1975/1976 ad oggi è stata relatrice di circa ottanta tesi di laurea (prevalentemente per il corso di laurea in Materie Letterarie ex Magistero), in gran parte riconducibili ai seguenti temi di ricerca: analisi geografica, storico-demografica, economica e urbanistica dei centri storici minori della Toscana; regime della proprietà, uso del suolo e struttura socio-demografica dei comuni toscani tra Settecento e Ottocento (attraverso l'esame dei catasti sette-ottocenteschi e dei censimenti nominativi parrocchiali); politica ambientale in Toscana; aree protette in Italia; problemi ambientali (incendi, rifiuti, qualità della vita nelle città, dissesto idrogeologico e alluvioni, problemi idrici); agricoltura biologica; agriturismo; giardini e verde pubblico; educazione ambientale; beni culturali; industria ecologica ed eco-economia; eco-musei; sensibilità ambientale e comportamenti eco-compatibili; inquinamento e salute pubblica. Dal 1970 al 1995 ha seguito ed è stata correlatrice di un gran numero di tesi di laurea di Giuseppe Barbieri, curando in particolare i gruppi seminariali di laureandi sul turismo in Toscana e sulle sedi scomparse o fortemente decadute, e seguendo altresì tesi relative a ricerche di geografia storica sulla popolazione e sull'evoluzione delle strutture agrarie.
Ha collaborato alla preparazione e allo svolgimento del convegno L'inchiesta sul terreno in Geografia, tenutosi nell'Aula Magna di Palazzo Fenzi il 26 e 27 aprile 1979, con larga partecipazione di studiosi italiani e stranieri; oltre a curare la parte logistico-organizzativa, ha tenuto la segreteria del convegno e ha curato gli atti (con M. Carazzi e E. Grottanelli). Ha collaborato alla preparazione del convegno Ambiente e caccia tenutosi nell'Aula Magna di Palazzo Fenzi il 26 e 27 settembre 1980.
Ha svolto lezioni per il Corso di aggiornamento per docenti sul tema Ambiente e territorio, presso il Centro Unesco di Firenze; ha fatto parte del collegio docenti del dottorato di ricerca in Geografia storica e organizzazione paesistico-territoriale; ha tenuto lezioni per il Corso di perfezionamento in problemi e metodi della ricerca geografica, per il Master in Scienze geografiche per l'informazione geografica (Scuola di Geodesia dell'Istituto Geografico Militare) e per la Scuola Superiore di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario (SSIS).
Nel primo anniversario della scomparsa di Giuseppe Barbieri, ha organizzato per conto della Società di Studi Geografici una giornata di studio in suo onore (Paesaggio, ambiente e geografia. Una vita per una geografia attiva, Firenze, Aula Magna di Palazzo Fenzi, 24 novembre 2005), curandone poi gli Atti con L. Rombai.
Nel 2003 ha fatto parte della Commissione giudicatrice per la valutazione comparativa ai fini della copertura di un posto di professore associato presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Verona; nel 2007 ha fatto parte della Commissione giudicatrice dei titoli per la nomina ad associato della prof. Maria Luisa Bonica presso la Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Messina; nel 2008 ha fatto parte della Commissione giudicatrice dei titoli per la nomina ad associato della prof. Monica Meini presso la Facoltà di Economia dell'Università del Molise.
Nei corsi di insegnamento ha concentrato l'attenzione sui seguenti temi: il sottosviluppo nel mondo; il problema demografico; problemi e gestione del territorio; i grandi paesaggi della Terra e le società umane; l'uomo e l'organizzazione degli spazi terrestri; i grandi problemi del mondo attuale; aspetti, problemi e indirizzi della geografia moderna; la geografia di fronte ai problemi dell'ambiente. Ha dedicato il corso di Geografia storica alla storia della geografia e delle esplorazioni geografiche, alle trasformazioni ambientali e culturali legate al colonialismo europeo, allo sterminio delle popolazioni (con particolare riguardo alle due Americhe), al depauperamento demografico dell'Africa in seguito alla tratta degli schiavi, alle condizioni ecologiche nell'antica Grecia e nell'antica Roma e alla decadenza delle antiche civiltà anche in relazione alla crisi ecologica. Attualmente dedica il corso di Geografia alle conoscenze di base del mondo attuale (formazione storica delle civiltà, climi e paesaggi terrestri, dinamica demografica, situazioni socio-culturali ed economiche dei gruppi umani, divario Nord-Sud, cambiamenti geo-politici in Europa a partire dagli anni Novanta, questione medio-orientale, paesi emergenti, crisi energetica ed emergenze ambientali globali, obiettivi e strategie dello sviluppo sostenibile, degrado del paesaggio e dell'ambiente in Italia). Dedica il corso di Geografia del paesaggio e dell'ambiente ai seguenti argomenti: lo studio interdisciplinare dell'ambiente, la storia delle idee ecologiche, il clima della Terra nel passato, le emergenze ambientali globali (deforestazione, desertificazione, cambiamento climatico, crisi energetica, crisi idrica e inquinamento, ecc), le prospettive per uno sviluppo sostenibile, i paesaggi rurali tradizionali, la formazione storica del bel paesaggio toscano, la distruzione del Belpaese.
In relazione al prevalente interesse per la questione ambientale, dal piano della ricerca a quello didattico, fino alla politica di salvaguardia attiva del paesaggio, ha fatto parte per tredici anni (anni Ottanta/primi anni Novanta), su nomina della Regione Toscana, della Commissione Beni Ambientali per l'Area pistoiese e successivamente della Commissione edilizia del Comune di Pistoia, nonché del Consiglio direttivo di Italia Nostra, sezione di Pistoia.
Da molti anni è membro della Società di Studi Geografici, della Società Geografica Italiana, della Società Pistoiese di Storia Patria e di varie associazioni ambientaliste (Legambiente, Greenpeace, ecc).
Nel 2007-2008 ha fatto parte del Comitato tecnico-scientifico incaricato dalla Provincia di Firenze, con delibera n. 96 dell'11.06.2007, di redigere il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. In tale ambito ha personalmente curato la revisione dello Statuto del Territorio, per ciò che attiene al Titolo secondo (territorio aperto).
Nel periodo luglio-novembre 2012 ha fatto parte della Commissione di docenti per l'ammissione al Tirocinio Formativo Attivo (classe di concorso A050) presso l'Università di Siena.
Attività scientifica
Tra le imprese di ricerca più rilevanti, si ricordano prima di tutto quelle svolte nel corso degli anni '70 su commissione della Regione Toscana (coordinatore: Giuseppe Barbieri). Tali ricerche rivestono interesse per i contenuti innovativi sul piano conoscitivo e applicativo, nonché sotto l'aspetto metodologico, ed assumono inoltre un significato tutto particolare in Italia, poiché costituiscono uno dei primi esempi di collaborazione tra università e amministrazione pubblica e di partecipazione concreta della geografia ufficiale al dibattito sulle scelte territoriali di una regione. In quanto finalizzate alla successiva formazione del Sistema regionale delle aree protette (per ciò che si riferisce alla fase attuativa, si vedano la legge regionale 52/1982 e le relative delibere del Consiglio regionale 420/1982 e 46/1986), i risultati di quelle ricerche, con la puntuale individuazione e descrizione di una vasta categoria di beni ambientali meritevoli di tutela, componevano un quadro conoscitivo e propositivo ottimale che teneva conto delle contrastanti esigenze dello sviluppo economico regionale, ma soprattutto della necessità di conservare i valori del paesaggio toscano e di organizzare un uso più razionale del territorio. In quel fecondo periodo di serrato e stimolante confronto con la Regione Toscana, ha compiuto ricerche in varie sub-regioni della Toscana (Garfagnana, Valdinievole, Montagna Pistoiese, Versilia, Monte Pisano, Pizzorne e colline lucchesi, litorale pisano-livornese e grossetano, isole dell'Arcipelago Toscano, Montagnola Senese, Amiata, Monte Cetona e Monte Labbro). Ha curato l'allestimento del volume Aree verdi e tutela del paesaggio (Guaraldi Editore, 1977), redigendo personalmente tutta la parte cartografica (119 carte particolari, più una carta d'insieme f.t.), oltre alle schede monografiche riferite a 40 aree della Toscana per complessive 104 pagine. Frutto dell'esperienza di ricerca maturata in Toscana è il contributo presentato al XXIII Congresso Geografico Internazionale di Mosca Problèmes de la sauvegarde du paysage et du milieu en Italie. Un projet-modèle pour les zones de verdure de la région toscane (in Italian Contributions to the 23rd International Geographical Congress, Roma, CNR, 1976).
Sul finire degli anni '70, primi anni '80, un altro importante e impegnativo contributo di ricerca (coordinatore: Giuseppe Barbieri) è dedicato al paesaggio fiorentino, su commissione dell'Amministrazione comunale di Firenze, nell'ambito della revisione del piano regolatore generale: un'analisi storico-geografica del territorio extraurbano, con particolare riguardo alla stratificazione storica del paesaggio agrario, alle presenze edilizie, alle emergenze ambientali e storico-culturali. Come membro del gruppo di lavoro, ha svolto accurate indagini storico-documentarie (sulla base di fonti bibliografiche e di carte storiche del 1875 e 1896) e ripetute verifiche sul terreno relativamente al Censimento dei beni culturali-ambientali (in I valori geografico-storici del paesaggio fiorentino, 1982), con riferimento alle singole unità edilizie di interesse storico e alle emergenze paesistiche (giardini storici, viali alberati, tabernacoli, ecc.). Oltre a rilevare e selezionare un totale di 932 emergenze paesistico-culturali, con la stesura di altrettante schede di documentazione, per complessive 124 pagine, ha realizzato 13 tavole a grande scala (prendendo a base i rispettivi fogli della carta 1: 5000 del Comune di Firenze), raccolte in fascicolo allegato e indicanti gli edifici già vincolati sulla base del PRG allora in vigore e della legge regionale n. 10, gli edifici vincolati secondo la legge 1089/1939 (e 364/1909), le nuove proposte di vincolo, i parchi e i giardini annessi agli edifici di cui sopra, i parchi notificati, le emergenze paesistiche minori.
Parallelamente a tali ricerche ha svolto, anche in collaborazione con i suoi giovani laureati, indagini sull'assetto urbano, il regime della proprietà e la struttura sociale dei centri minori della Toscana, in riferimento alle trasformazioni territoriali e dell'insediamento dalla fine del Settecento ad oggi, attraverso le fonti catastali e demografiche. Nel quadro della politica di recupero del patrimonio culturale e riuso del costruito, e al fine di portare un utile contributo alla individuazione del sistema dei centri classificabili come zone omogenee A ai sensi delle leggi urbanistiche, ha condotto verifiche dirette delle situazioni attuali, per ciò che attiene alle strutture economico-sociali e alle condizioni d'uso delle abitazioni, con particolare riguardo ad alcune comunità della Montagna Pistoiese (I centri storici minori della Montagna Pistoiese, 1981; Uso e recupero del patrimonio edilizio esistente e dei centri storici, 1981; Per una storia territoriale della Montagna Pistoiese, 1982).
La collaborazione prestata al Touring Club Italiano (Calamecca e Lucchio, 1981; La Valle della Lima, 1981; Alpi Apuane, 1991; Isola di Capraia, 1991) la spinge ad esplorare un altro interessante campo di ricerca: quello dei manufatti e luoghi legati all'archeologia rurale. Alcuni contributi (Paesaggio agrario e proprietà terriera nella Montagna Pistoiese tra Settecento e Ottocento, 1981; Insediamenti e colture della Montagna Pistoiese tra Sette e Ottocento, 1984; Calamecca e Lucchio, una cultura in estinzione, 1984) forniscono un esempio di lettura in chiave geo-storica delle impronte materiali lasciate dalla passata organizzazione economico-agraria della montagna toscana. Questa, com'è noto, mostra evidenti segni della decadenza della civiltà contadina, con conseguente deperimento di quel vasto patrimonio storico-culturale sedimentato nel territorio, che è dato in primo luogo dalle dimore abbandonate.
Nel panorama di crisi profonda della geografia italiana che stentava in quegli anni a trovare vie nuove e nella convinzione che il sapere geografico dovesse essere posto al servizio della collettività, per una conoscenza e una gestione democratica del territorio, e perciò si dovesse procedere ad una riflessione metodologica ed epistemologica, partecipa attivamente alla preparazione e conduzione del convegno L'inchiesta sul terreno in geografia, organizzato a Firenze nel 1979 dal collettivo di Geografia Democratica. Oltre a occuparsi della parte logistica, tiene la segreteria del convegno e ne cura gli atti insieme a M. Carazzi e E. Grottanelli (L'inchiesta sul terreno in geografia, 1981).
Seguendo il filone di ricerca che le è più congeniale, strettamente legato alla scuola fiorentina di Giuseppe Barbieri (scuola che, come gli specialisti ben sanno, vanta diritti di primogenitura in Italia nello specifico campo degli studi connessi con le tematiche ambientali), e nell'ambito di una geografia umana di ispirazione storicistica, che privilegia l'interpretazione storica dei fatti geografici, ma non nega tuttavia l'attenzione ai fenomeni naturali, cura a più riprese rassegne dei più significativi contributi italiani e stranieri sui problemi dell'ambiente. Alcune rassegne bibliografiche (I temi dell'ambiente, parte prima e parte seconda, 1992; I valori dell'ambiente. Opinioni a confronto, 1993; Ambiente globale, 1996) presentano un taglio didattico-orientativo, al fine di offrire agli studenti una panoramica degli studi esistenti nell'ambito della complessa materia ambientale, caratterizzata, come sappiamo, da una grande varietà di tematiche, ricostruendo al tempo stesso le basi teoriche del pensiero ambientalista. In altri casi si tratta di contributi di taglio critico-interpretativo sulla dimensione globale della crisi ecologica e sulle valenze di ordine etico e politico-sociale dell'emergenza ambientale (I problemi dell'ambiente, 1980; La tutela dell'ambiente, 1987; I valori dell'ambiente, 1995 e 1996; Valutare l'ambiente in Italia, 1996; Per una coscienza planetaria, 2001).
Nella convinzione che la geografia abbia non poche possibilità applicative nel campo dell'organizzazione e pianificazione del territorio, dedica molte energie alle aree protette della Toscana e dell'Italia. La Toscana "protetta" (Quaderno 14, 1989), in collaborazione con l'allievo L. Ancona, con due tavole fuori testo frutto di un attento lavoro cartografico, intende fare il punto sulla politica toscana di tutela del paesaggio, specialmente in riferimento al lungo processo che ha portato, a partire dalla fase dell'indagine preliminare compiuta negli anni Settanta dal gruppo di lavoro raccolto intorno a Giuseppe Barbieri, alla vera e propria fase attuativa e normativa, con la formazione del Sistema regionale delle aree protette. Lo stesso Quaderno 14 dell'Istituto di Geografia contiene il saggio critico su I valori ambientali della Toscana marittima di fronte al "superiore" interesse dell'autostrada (1989). L'Italia "protetta", in Le ragioni dei parchi e l'Italia "protetta" (Quaderno 15, 1989), costituisce il prodotto di accurate ricerche sulle aree protette italiane, dalla politica dei parchi nelle singole Regioni, ovvero dalla "mappa delle illusioni", alle riserve naturali dello Stato, fino ai piani paesistici. Il contributo, con quattro tavole fuori testo (relative all'Italia settentrionale, centrale, meridionale e isole), viene presentato nel 1989 al convegno È l'ora dei parchi, organizzato dall'allora Centro Documentazione Internazionale Parchi della Provincia di Firenze.
Seguendo l'interesse prevalente per la questione ambientale nei suoi diversi aspetti, dal piano della ricerca a quello didattico, fino alla politica di salvaguardia attiva del paesaggio (a quest'ultimo riguardo si veda la lunga partecipazione per oltre un decennio negli anni '80-‘90, su nomina della Regione Toscana, alla Commissione Beni Ambientali per l'area pistoiese e successivamente alla Commissione edilizia del Comune di Pistoia), negli anni '90 ha orientato i suoi studi verso le tematiche dell'ambiente globale, in rapporto al degrado in corso, all'uso delle risorse naturali e alle prospettive di uno sviluppo sostenibile, compiendo ricerche su temi di interesse globale, quali il cambiamento climatico, la deforestazione, la desertificazione, il problema energetico, la biodiversità, l'inquinamento, la crisi idrica ecc. e seguendo costantemente i progressi più significativi nelle politiche ambientali, a livello locale e mondiale, nonché l'intensa attività diplomatica che ha fatto seguito alle varie conferenze delle Nazioni Unite (Stoccolma 1972, Rio de Janeiro 1992, Johannesburg 2002). Con il saggio Un pianeta a rischio: il degrado dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile, capitolo di 84 pagine complessive contenuto nel volume Geografia e ambiente. Il mondo attuale e i suoi problemi, scritto per UTET Libreria con G. Barbieri e L. Cassi nel 1991, ha inteso fare il punto sullo stato di salute della Terra, tenendo conto della grande mole di materiale statistico e documentario disponibile.
A distanza di dodici anni e dopo lunghe ricerche, ha aggiornato l'intera materia, componendo un nuovo panorama delle attuali emergenze ambientali, sulla base dei risultati conseguiti nella governance ambientale del nostro pianeta, nel saggio Salvare il pianeta: la sfida del XXI secolo, capitolo di 162 pagine complessive contenuto nel volume Geografia e cambiamento globale. Le sfide del XXI secolo, scritto per UTET Libreria con G. Barbieri e L. Cassi nel 2003. Purtroppo i passi compiuti per un mondo più vivibile sono stati fin qui troppo pochi e troppo lenti e progetti e programmi si sono scontrati con resistenze formidabili da più parti. Restano e si stanno aggravando fattori di insostenibilità dell'attuale modello di sviluppo, uno sviluppo ineguale che si autoalimenta consumando le risorse ambientali del pianeta e intaccandone i delicati equilibri ecologici, senza per altro riuscire a diffondere equamente la ricchezza prodotta e lasciando ai margini del benessere miliardi di uomini.
Nel 1997 ha curato il Quaderno 18 Toscana, paesaggio, ambiente, che allievi e collaboratori hanno dedicato, insieme agli amici Mario Fondi e Lucio Gambi, a Giuseppe Barbieri, uno dei più insigni maestri della geografia italiana e professore emerito dell'Università di Firenze. A seguito della scomparsa del Maestro, ha steso per la Rivista Geografica Italiana (2005) il profilo della Sua importante opera, dando conto del ricco patrimonio di idee e di cultura e dell'impronta originale che Egli ha saputo imprimere alla disciplina geografica. Sulla figura del Maestro ha scritto altresì una breve nota per il Bollettino della Società Geografica Italiana e per L'Universo. Nel primo anniversario della scomparsa di Giuseppe Barbieri e per conto della Società di Studi Geografici ha curato l'organizzazione e la segreteria della giornata di studio su Paesaggio, ambiente e geografia. Una vita per una geografia attiva (Firenze, Aula Magna di Palazzo Fenzi, 24 novembre 2005), curandone poi gli Atti con L. Rombai. Oltre all'introduzione scritta con Rombai, il volume Paesaggio, ambiente e geografia. Scritti in onore di Giuseppe Barbieri contiene il contributo personale su L'ambiente tradito, che, partendo dal lascito culturale del Maestro, analizza i più recenti sviluppi della questione ambientale.
Tornando su un tema di grande interesse, ed in effetti mai trascurato (a partire dalle ricerche coordinate da Giuseppe Barbieri negli anni '70-'80) e fatto oggetto di osservazioni ed analisi finalizzate alla didattica, specialmente nell'ambito dei corsi di Geografia del paesaggio e dell'ambiente, nel 2006 partecipa al Convegno nazionale di Legambiente (Firenze, Italia. Città e paesaggio del mondo, 3 febbraio 2006), con una relazione sul tema Il bel paesaggio toscano tra conservazione e sviluppo sostenibile, traendone poi spunto per un più ampio articolo pubblicato sulla Rivista Geografica Italiana (113, 2006, pp.499-525).
Nel marzo 2007 (ristampe 2008 e 2009) pubblica con Nicomp Editore il volume Ambiente e paesaggio. Idee per i corsi di geografia e discipline ambientali. Nella convinzione che l'ambiente e il paesaggio siano temi di grande attualità e interesse, sui quali indagano la geografia e numerose altre discipline e specializzazioni, dall'ecologia all'economia, dalla storia alla filosofia, dalle scienze della Terra all'urbanistica, il libro (194 pagine) conduce il lettore attraverso quattro itinerari. Nella prima parte si vuole offrire una guida essenziale per orientarsi, sia nel campo della ricerca, che a livello didattico, tra le complesse tematiche che ruotano intorno al concetto di ambiente, nel tentativo di puntualizzarne i contenuti e le diverse visuali. Il secondo capitolo ripercorre la storia delle idee ecologiche e lo sviluppo della cultura ambientalista, dagli ideali arcadici ai pionieri della scienza ecologica, dall'etica della Terra alla teoria di Gaia, fino alle riflessioni sulla sostenibilità. Il terzo capitolo conduce nel cuore delle più gravi emergenze ambientali del nostro pianeta, sulla base di dati e analisi scientifiche inoppugnabili e con particolare riguardo al cambiamento climatico in atto e alla sfida energetica che ci attende. L'ultima parte infine è dedicata all'attualità e alla riscoperta degli studi sul paesaggio, nella difficile scelta tra salvare ciò che resta dei paesaggi carichi di memorie storiche e interpretarne il cambiamento. Il libro si rivolge principalmente agli studenti dei corsi di geografia e discipline affini, ma anche a tutti coloro che si interessano alla questione ambientale, si interrogano sul nostro modello di sviluppo ormai divenuto insostenibile e sulle sorti della Terra, sono affascinati dalla natura e vogliono proteggerla. Hanno recensito il libro L. Rombai, in Rivista Geografica Italiana, 115, 2008, pp. 106-107 e P. Persi, in Bollettino della Società Geografica Italiana, serie XIII, vol. III, fascicolo 3, 2010, pp. 725-726.
Come membro del Comitato tecnico-scientifico incaricato dalla Provincia di Firenze (delibera n. 96 dell'11.06.2007) di redigere il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento, nel corso degli anni 2007/2008 ha curato la revisione dello Statuto del Territorio per quanto si riferisce al Titolo secondo (territorio aperto), nell'intento di individuare i caratteri irrinunciabili del patrimonio territoriale fiorentino, ossia le risorse essenziali e le regole per la loro tutela e valorizzazione. Ne è scaturito il quadro conoscitivo degli elementi patrimoniali, con le regole che devono essere osservate per garantire la riproducibilità nel tempo di tale patrimonio; ossia un progetto di paesaggio in grado di combinare sapientemente conservazione e innovazione, senza stravolgere il patrimonio costitutivo dell'identità dei luoghi, quegli elementi e quelle relazioni di lunga durata che possono essere considerate invarianti nei confronti di qualunque ipotesi di trasformazione. Il contributo (91 pagine per 267.525 caratteri) è stato consegnato alla Provincia di Firenze nel novembre 2008, con l'orgoglio e l'onore di essere stata chiamata a rielaborare (dieci anni dopo) quel PTC, alla cui stesura Giuseppe Barbieri aveva intensamente collaborato negli anni '90. Il dibattito svoltosi nell'ambito dei lavori del Comitato ha poi fornito lo spunto per il capitolo dedicato alle Proposte per la Regione Toscana "trent'anni dopo", contenuto nel libro Salvare il Belpaese (vedi sotto), con evidente riferimento alle Proposte per la Regione Toscana di Giuseppe Barbieri e del suo gruppo negli anni ‘70.
Per la Rivista Geografica Italiana (115, 2008, pp. 515-543) ha pubblicato l'articolo Strategie per salvare il paesaggio toscano, con riguardo ai problemi della tutela del paesaggio in Italia (alla luce della Convenzione europea del paesaggio e del nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio) e particolarmente in Toscana (alla luce della legge regionale n. 1/2005 sul governo del territorio, del nuovo Piano di Indirizzo Territoriale 2005-2010 e del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Firenze in stato di revisione). Il focus è su progetti e obiettivi di qualità paesaggistica da perseguire. Partendo dal presupposto che il paesaggio è una componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni (così recita la Convenzione europea), questo deve poter rispondere a obiettivi di qualità ecologica e sociale, senza dimenticare la cultura, l'equilibrio, la misura, l'armonia, la bellezza.
Il volume Una vita per la geografia. Scritti in ricordo di Piero Dagradi (Pàtron Editore, 2009), a cura di C. Cencini, L. Federzoni e B. Menegatti, contiene il contributo dal titolo Per una nuova ruralità in Toscana, nel quale si affronta il problema della riqualificazione del paesaggio rurale toscano, nella ricerca di un rapporto dialettico agricoltura-ambiente. In una visione più attuale e complessa dell'attività agricola, ad essa si chiede ormai non più soltanto di assicurare la produzione di beni primari, ma anche di svolgere una funzione di presidio ambientale, di protezione del suolo e del paesaggio, per ragioni di ordine estetico e storico-culturale, ma anche economico ed ecologico. Oltretutto, l'equilibrio ecologico (per ciò che attiene alla fertilità del suolo, alle condizioni idrogeologiche, alla biodiversità) di complessi sistemi naturali ed umani, quali sono i territori rurali non ancora irreparabilmente compromessi, se opportunamente mantenuto, con attente politiche di difesa attiva del suolo e di conservazione ambientale da promuovere con finanziamenti pubblici, può risultare a vantaggio di un'agricoltura di qualità altamente redditizia.
Con l'Editore NICOMP ha pubblicato nel 2009 Salvare il Belpaese. Il libro (243 pagine) conduce il lettore attraverso vari itinerari. Il primo capitolo si interroga sul concetto di paesaggio e sulle sue molteplici valenze, con particolare riguardo alla difficile valutazione economica di un bene cui si riconosce una precisa funzione legata al benessere della società. Il secondo capitolo introduce il lettore all'interno di un quadro legislativo (quello italiano) a dir poco incerto e confuso per il delicato intreccio tra materie di competenza statale e regionale, cui si aggiunge di fatto la mancata volontà politica di tutelare il paesaggio in forza di legge, in quanto valore primario. Il terzo capitolo affronta il tema di come orientare e armonizzare la trasformazione dei paesaggi rurali tradizionali, nel difficile tentativo di consentirne l'evoluzione in continuità con il passato, coerentemente con la propria struttura profonda. Di fronte alle trasformazioni dirompenti in atto nei nostri territori rurali e alla perdita irreparabile dei loro caratteri peculiari, il quarto capitolo sottolinea lo stretto legame esistente tra paesaggio da tutelare e agricoltura da mantenere in vita, promuovendo un nuovo modello di ruralità in grado di combinare innovazione e conservazione. Il quinto capitolo si concentra sul caso toscano, volgendo uno sguardo a ciò che accade nel territorio aperto, tra persistenze storiche rilevanti e obiettivi di tutela che la Regione dichiara di voler perseguire. Alla Regione Toscana sono appunto rivolte le proposte contenute nel sesto capitolo (trent'anni dopo quelle avanzate da Giuseppe Barbieri), con il focus sulle opportune strategie per salvare i valori d'insieme di un paesaggio unico, che resiste all'usura del tempo e a dispetto di pratiche di governo non sempre adeguate. Il libro si chiude infine con un utile glossario e un'antologia di brani scelti nel coro delle voci di quanti osservano, analizzano e con passione intellettuale e civile protestano per lo sfacelo del Belpaese. Soprattutto ad essi e alle nuove generazioni l'autrice intende rivolgersi, perché con il loro impegno riescano a fare dell'Italia un paese migliore. Hanno recensito il libro D. Papotti per la Rivista Geografica Italiana (117, 2010, pp. 278-280) e M. Stoppa per il Bollettino della Società Geografica Italiana (serie XIII, vol. III, fascicolo 4, 2010, pp. 961-962). M. Quaini e B. Castiglioni lo hanno presentato presso la Società Geografica Italiana il 3 novembre 2009. Una recensione dell'opera è apparsa a cura di F. Bottini il 7 luglio 2009 su www.eddyburg.it e il 5 ottobre 2009 su www.greenreport.it. Una scheda del libro è inoltre in www.recep-enelc.net e in www.stopalconsumoditerritorio.it.
In occasione della presentazione del Rapporto annuale 2009 della Società Geografica Italiana I paesaggi italiani tra nostalgia e trasformazione, tenutasi a Bologna il 3 dicembre 2009, ha partecipato al convegno come relatrice con il contributo Come e perché salvare i paesaggi italiani. Il volume a cura di M. Mautone, Patrimonio culturale e paesaggio. Un approccio di filiera per la progettualità territoriale (Gangemi Editore, 2009), contiene il contributo Per una conservazione innovativa dei paesaggi rurali tradizionali. Partendo dall'armonia e funzionalità dei paesaggi tradizionali, dove "ogni cosa era al posto giusto", il focus è sulle trasformazioni dirompenti in atto, con la cancellazione di identità paesistiche storicamente consolidate e la frantumazione di una risorsa unica del nostro Paese, nel momento in cui essa potrebbe svolgere un ruolo essenziale nelle nuove dinamiche di sviluppo, inteso come sviluppo sostenibile.
Il volume A Pasquale Coppola. Raccolta di scritti (Memorie della Società Geografica Italiana, 2010), curato da L. Viganoni, contiene il contributo Il territorio aperto in Toscana. Un modello di gestione responsabile e sostenibile? (pp. 99-110). Pur riconoscendo che una congiuntura virtuosa di buon governo del territorio ha permesso alla Toscana di superare senza guasti eccessivi il tempo della modernizzazione, si osserva tuttavia che all'apprezzabile impegno sul fronte legislativo, legato in particolare alle leggi sul governo del territorio elaborate nel 1995 e nel 2005, chiaramente improntate alla difesa delle risorse territoriali in quanto patrimonio della collettività, non hanno corrisposto in questi anni adeguate pratiche di governo, né si registra presso i vari soggetti politici una diffusa consapevolezza del valore del paesaggio e dell'ambiente come beni primari. Al XXX Congresso Geografico Italiano presenta il contributo Gli obiettivi "dichiarati" della tutela paesaggistica. Il caso toscano (pubblicato in Il futuro della geografia: ambiente, culture, economia, Pàtron Editore, 2011), focalizzando l'attenzione sulla politica di tutela paesistica che la Regione Toscana dichiara di voler perseguire "ai fini della e per la collettività".
Nel numero 1-2/2011 (pp. 63-87) dei Quaderni del Circolo Rosselli dedicato al Paesaggio tra conservazione e trasformazione: una questione nazionale, a cura di M. Zoppi, pubblica il saggio Ragionando su paesaggio/territorio/ambiente, una riflessione sulla mancata chiarezza concettuale (sotto il profilo giuridico e scientifico-culturale) di tre termini che non sono sinonimi, eppure - come scrive S. Settis - coprono da diverse angolature lo stesso identico spazio.
Su invito dell'Academia Belgica di Roma, partecipa all'Workshop The Global Land Reserve (Roma, 26-28 ottobre 2011), presentando una relazione dal titolo Land Take in Italy. An irreversibile loss of soil, in cui si analizza un gravissimo problema, di cui tuttavia esistono dati incompleti e non aggiornati: il consumo di suolo in Italia, principalmente legato all'urban sprawl e giunto ormai a livelli tali da pregiudicare la disponibilità di terre fertili e riserve di acqua per le future generazioni. In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia collabora al volume La Provincia di Firenze per il 150 anni dell'Unità d'Italia. Riflessioni, immagini, documenti (Firenze, Edifir, 2011), scrivendo il saggio La Provincia di Firenze e le sue circoscrizioni territoriali (pp. 39-77), sulla genesi storica e sulla graduale definizione dei caratteri peculiari del territorio fiorentino. Il focus è sulla storia plurisecolare e sulle trasformazioni recenti di quella vasta porzione della Toscana settentrionale intorno a Firenze, che comprende, oltre alle colline affacciate sull'Arno e alla piana, il Mugello, la Romagna Toscana, la Valdisieve, il Valdarno Superiore fiorentino, il Valdarno empolese, la Valdelsa e il Chianti fiorentino.
In occasione del 7° Forum della Società Geografica Italiana Viaggio nelle regioni d'Italia: la Toscana (Roma, 7-8 luglio 2012), partecipa alla tavola rotonda Voglio vivere così - Turismo e cultura, con un contributo sui valori del paesaggio toscano.
Attualmente è impegnata nella preparazione di un volume con il titolo L'ambiente è il nostro futuro (da pubblicare prossimamente con NICOMP Editore), che aggiorna e modifica ampiamente i contenuti di Ambiente e paesaggio, uscito nel 2007. Ai capitoli terzo e quarto, rispettivamente sulle emergenze ambientali globali e sulla tutela del paesaggio, interamente riscritti, seguirà un quinto capitolo sull'Italia di fronte alla questione ambientale.
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