Cervelli in fuga, nel vero senso della parola, dal nazifascismo. E’ la storia di due psicologi formatisi alla celebre scuola di Francesco De Sarlo all’Università di Firenze che nel 1939 trovarono riparo all’estero, Renata Calabresi e Enzo Bonaventura. Alle loro tormentate vicende Patrizia Guarnieri ha dedicato il volume "Italian Psychology and Jewish emigration under fascism: from Florence to Jerusalem and New York" (Palgrave Macmillan, New York, 2016).
Patrizia Guarnieri, docente di Storia contemporanea del Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo, ha ricostruito le vicende dei due studiosi, che si aggiungono ai docenti che furono allontanati dall’insegnamento all’Università a causa delle leggi razziali, basandosi sui documenti conservati negli archivi dell’Ateneo oltre che su quelli familiari e delle istituzioni estere dove Calabresi e Bonaventura trovarono accoglienza.
La prima riparò a New York, dove iniziò una collaborazione con la New School for Social Research e l'Hunter College. Bonaventura, che aveva dovuto lasciare l’incarico di direttore dell’Istituto di Psicologia a Firenze, emigrò a Gerusalemme dove fondò il Dipartimento di Psicologia alla Hebrew University .