L’Università di Firenze ha aderito nel gennaio del 2020 al Manifesto dell’Università inclusiva promosso da UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, con lo scopo di “favorire l’accesso dei rifugiati all’istruzione universitaria e alla ricerca, e promuovere l’integrazione sociale e la loro partecipazione attiva alla vita accademica”.
Per adempiere a questi obiettivi l’Ateneo si adopera per favorire l’accesso all’istruzione degli studenti stranieri, con tre linee di azione rivolte ai beneficiari di protezione internazionale, e si impegna per garantire la libertà accademica di ricercatori e docenti.
L’Università di Firenze è anche coordinatrice del progetto “Being an inclusive university for refugee students: concepts, methods and tools”, finanziato dal consorzio universitario europeo EUniWell (maggiori informazioni).
L’Università di Firenze è partner del progetto Unicore – Corridoi Universitari per i Rifugiati, promosso da UNHCR, allo scopo di consentire a giovani rifugiati di completare il proprio percorso formativo, in modo regolare e sicuro, frequentando un corso di laurea magistrale in inglese presso l’Ateneo fiorentino.
Il progetto, rivolto nelle precedenti edizioni (Unicore 2.0 e 3.0) a rifugiati residenti in Etiopia e nell’ultima edizione (Unicore 4.0) a rifugiati residenti in Camerun, Niger e Nigeria, mira ad ampliare le vie di accesso sicure e regolari verso l’Italia e offrire un’opportunità di formazione, tenendo in considerazione le legittime aspirazioni dei rifugiati di costruire in modo autonomo il proprio futuro.
Collaborano al progetto Unicore il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, Centro Astalli e Gandhi Charity.
A partire dall'a.a. 2019/2020 l’Università di Firenze ha finanziato due borse di studio ogni anno (maggiori informazioni).
L’Università di Firenze ha aderito nel 2020 al Coordinamento Nazionale per la Valutazione delle Qualifiche dei Rifugiati (CNVQR) presso il Centro Informazione Mobilità Equivalenze Accademiche (CIMEA).
Nell’ambito del CNVQR i docenti e funzionari dell’Ateneo fiorentino si occupano di individuare pratiche valutative delle qualifiche possedute dai titolari di protezione internazionale (persone con status di rifugiato o protezione sussidiaria) che già vivono in Italia e vogliono riprendere il proprio percorso di studio. La valutazione delle qualifiche è possibile anche qualora la documentazione degli studenti risulti assente o incompleta per la difficoltà di reperirla nei Paesi di origine da cui sono fuggiti.
La valutazione è finalizzata al:
I certificati permettono ai beneficiari di protezione internazionale, che abbiano precedentemente completato un percorso di studio utile per l’accesso all’università nel paese di origine o in un paese lungo la rotta migratoria verso l’Italia, di iscriversi alle università presenti sul territorio italiano.
Grazie all’accordo con CIMEA, l’Università di Firenze ha messo a punto procedure specifiche per l’iscrizione che consistono nella:
A partire dall'a.a. 2021/2022, anche i titolari di permesso di soggiorno per calamità, vittime di violenza domestica, particolare sfruttamento lavorativo, atti di particolare valore civile, protezione speciale (art. 32 c. 3 del D. lgs. 28 gennaio 2008, n. 25), ai fini dell'immatricolazione, potranno presentare l'attestato di comparabilità CIMEA in sostituzione della dichiarazione di valore; per gli stessi inoltre è abolita la richiesta di attestato di veridicità.
Dal 2021, grazie alla collaborazione con il Centro Studenti Internazionali Giorgio La Pira, sono disponibili borse di studio per studenti in attesa del riconoscimento di protezione internazionale (richiedenti asilo) che siano intenzionati ad avviare un percorso di studi universitari. Le borse includono un sostegno economico mensile e un posto alloggio presso una delle strutture del Centro La Pira.
L’Università di Firenze ha predisposto un supporto amministrativo e un’attività di tutoraggio specifica per i nuovi iscritti beneficiari di protezione internazionale per orientare e agevolare l’inserimento e la partecipazione nel sistema formativo e didattico oltre che nella società.
Lo scopo è ampliare le informazioni e l’accesso ai servizi dell’università (quali ad esempio la fruizione dei servizi del Diritto allo Studio, del Sistema Bibliotecario, del Centro Linguistico di Ateneo, del Sistema Informatico di Ateneo), così come la risoluzione di problemi di natura amministrativa e burocratica.
Per informazioni scrivere a tutormulticulturali(AT)unifi.it
L’Università di Firenze ha aderito alla Rete Scholars at Risk (SAR), composta da 530 università in 41 Paesi (tra cui 28 atenei italiani) che condividono la preoccupazione per i limiti posti alla libertà accademica e di ricerca in alcuni paesi del mondo, governati da regimi illiberali.
Scopo principale della rete è offrire rifugio temporaneo a docenti e ricercatori “a rischio”, provenienti da Paesi dove la libertà accademica non è garantita e dove la loro personale incolumità è minacciata. La Rete SAR – Scholars at Risk promuove inoltre attività di advocacy attraverso l’organizzazione di seminari e la produzione di report specifici su temi connessi alla violazione della libertà di pensiero e di disseminazione della conoscenza critica, anche mediante il coinvolgimento di studiosi a rischio ospitati nelle varie sedi universitarie italiane e straniere aderenti alla Rete SAR (vai al sito di SAR Italia).