Promuovere l’educazione di qualità, la salute e il lavoro. Combattere la povertà e la fame. Favorire una crescita economica sostenibile e l’accesso di tutti alle risorse naturali. Sono solo alcuni dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite per il 2030.
Per approfondire l’oggetto di queste sfide che hanno lo scopo di superare l’attuale crisi del pianeta in termini ambientali ma anche economici e sociali, un’occasione è offerta dal workshop internazionale “Taking Care of Humans and Our Common Home”, in programma giovedì 15 novembre (ore 9 - Aula Magna , piazza S. Marco, 4), a cura della Cattedra transdisciplinare Unesco in Sviluppo umano e cultura di pace, istituita nel 2006 nell’Ateneo fiorentino e diretta da Paolo Orefice.
“Il mondo dell’educazione, della ricerca e delle professioni – spiega Orefice, presentando l’iniziativa - ha una responsabilità primaria e insostituibile nell’elaborare e realizzare le nuove vie dello sviluppo sostenibile”. La riflessione - aperta agli studenti universitari e alle scuole, agli educatori e ai ricercatori - vuole sottolineare, fra gli altri aspetti, i rischi dell’estrema specializzazione delle conoscenze e delle professioni e lo squilibrio nell’attuale modello di sviluppo tra le dimensioni intangibili dell’umano (culture e patrimoni storici) e le dimensioni tangibili delle produzioni umane.
Su questi temi la Cattedra Unesco sta preparando un curriculum transdisciplinare per le scuole, in collaborazione con la Direzione Scolastica Regionale della Toscana, e una Scuola di formazione per dottorandi e ricercatori, in collaborazione con l’Istituto Universitario di Studi Superiori dell’Ateneo di Firenze (IUSSAF).