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Lavoratori e forme di rappresentanza nell'industria creativa

Finanziata ricerca europea a guida fiorentina

Il rapporto tra organizzazioni di rappresentanza e lavoratori del settore creativo. Questo il tema che esplorerà il progetto europeo “I​R-CREA. Strategic but vulnerable. Industrial Relations and Creative Workers” coordinato da Luigi Burroni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e al quale collaboreranno studiosi dell’Università di Copenaghen e dell’Università di Amsterdam. Il finanziamento complessivo ammonta a 308mila euro, di cui la metà è destinata al team di ricerca fiorentino.

“All’interno delle industrie creative – spiega Burroni - la digitalizzazione dell'economia ha determinato la nascita di nuove professionalità, come nel caso di chi sviluppa i videogiochi, ​e rivoluzionato i profili di altre figure già presenti sul mercato come  i grafici​. Gran parte di questi lavoratori ha un impiego a progetto, è flessibile negli orari e mobile geograficamente”.

Si tratta – prosegue Burroni - di lavoratori caratterizzati dall'appartenenza a comunità professionali, spesso giovani, con forti valori comuni orientati alla condivisione degli spazi, delle conoscenze, dei linguaggi. Spesso si mantengono distanti da forme tradizionali di rappresentanza degli interessi, raramente sono iscritti al sindacato o ad associazioni di rappresentanza del lavoro autonomo. A loro volta – conclude il docente - tali associazioni tendono a trascurare gli interessi di queste persone e a non considerarle come possibili iscritti”.

La ricerca si propone di analizzare le ragioni della distanza tra organizzazioni di rappresentanza tradizionali e questa classe di lavoratori e di individuare attraverso quali forme tali lavoratori fanno valere i propri interessi nei confronti delle istituzioni.

Il progetto finanziato dalla Direzione generale “Lavoro, Politiche sociali e Inclusione” si concentrerà sulle realtà presenti in Italia, Danimarca​ e​ Oland​a.​

Data di
pubblicazione
09 Gennaio 2017
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