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Ricercatore Unifi project manager nazionale della missione Ariel

Il veicolo spaziale europeo indagherà le atmosfere dei pianeti non appartenenti al Sistema solare

C’è anche l’apporto dell’Ateneo fiorentino nella missione Ariel (Atmospheric Remote-Sensing Infrared Exoplanet Large-survey), dedicata allo studio delle atmosfere di pianeti in orbita intorno a stelle diverse dal Sole (esopianeti).

Il project manager nazionale per il contributo italiano alla missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) - che dopo cinque anni di studio preliminare entra ufficialmente in fase di realizzazione - è Emanuele Pace, ricercatore del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Ateneo fiorentino.

Ariel potrà contare su un  telescopio – che sarà realizzato in Italia sotto la responsabilità di Pace - con uno specchio ellittico di un metro di diametro per raccogliere la luce visibile e infrarossa proveniente dai lontani sistemi planetari. Italiana sarà anche l’elettronica di bordo.

La missione osserverà un campione variegato di esopianeti ‒ da giganti gassosi a pianeti di tipo nettuniano, super-Terre e pianeti terrestri ‒ nelle frequenze della luce visibile e dell’infrarosso. Sarà la prima missione spaziale a realizzare un ‘censimento’ della composizione chimica delle atmosfere planetarie, fornendo indizi fondamentali per comprendere i meccanismi di formazione ed evoluzione dei pianeti al di là del Sistema solare, inquadrare a pieno il ruolo del nostro sistema planetario nel contesto cosmico e affrontare i complessi quesiti riguardanti l’origine della vita nell’Universo.

Scomponendo la luce in tutti i suoi ‘colori’ mediante gli spettrometri di bordo sarà possibile identificare gli elementi chimici presenti nelle atmosfere degli esopianeti osservati durante il loro passaggio, o transito, davanti o dietro la stella ospite.

Il progetto è stato sviluppato da un consorzio che vede la partecipazione di oltre cinquanta istituti di 17 nazioni europee, oltre a un contributo esterno della NASA. L’Italia, con il sostegno e il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana, è tra i principali contributori ed esprime due Co-Principal Investigators, appartenenti all’Istituto Nazionale di Astrofisica. Della squadra fanno parte, oltre all’Ateneo fiorentino, anche l’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR di Padova e l’Università Sapienza di Roma. Il lancio di Ariel è previsto nel 2029.

Data di
pubblicazione
13 Novembre 2020
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