Un viaggio intrapreso venticinque anni fa, quando gli storici dell’architettura dell’Ateneo fiorentino cominciarono ad approfondire i temi dell’orientalismo nell’Ottocento e nel Novecento e il rapporto fra l’arte occidentale, la sua architettura e i suoi giardini e la contemporanea cultura turca e i suoi architetti.
Dà testimonianza di questo percorso, che ha generato importanti collaborazioni scientifiche internazionali, l’incontro in programma giovedì 15 settembre, dal titolo “Il fondo turco-ottomano della Biblioteca di Architettura di Firenze e recenti ricerche: da Sedad Eldem a Turgut Cansever” (Palazzo San Clemente – Sala archivi e fondo storico, Via Micheli, 2).
Dopo i saluti del direttore della Biblioteca Luca Bardi, Ezio Godoli e Francesco Collotti racconteranno la nascita del primo nucleo del fondo bibliografico costituito dai docenti fiorentini e l’allargarsi degli orizzonti di ricerca a tutta la tradizione architettonica mediterranea. Serena Acciai ed Eliana Martinelli illustreranno la recente attività scientifica, come le opere sugli importanti architetti turchi moderni, fra tradizione e sviluppo urbano sostenibile.
“Parliamo di personalità – spiega Francesco Collotti - che hanno continuato a lavorare in rapporto alla tradizione e ai luoghi, intendendo la tradizione non come conservatorismo o atteggiamento vernacolo, ma come filone di ricerca radicato e motivato da forme consolidate nel tempo, legate a un antico modo di abitare che ha caratterizzato le sponde del Mar Mediterraneo e le regioni che vi si affacciano”.
In occasione dell’incontro si apre, sempre in Palazzo San Clemente (Saletta Archispazio), una mostra bibliografica che resterà aperta fino al 15 ottobre (dal lunedì al venerdì ore 9-18.30).