Corso dedicato alle culture del voto elettorale dall'antichità ad oggi. Se da 250 anni il voto è divenuto il principale strumento offerto al cittadino per partecipare ai processi politici di una comunità nazionale, esso costituisce una presenza ben più antica del panorama istituzionale. Ricollocarlo in una prospettiva di lungo periodo è fondamentale per comprendere i limiti delle democrazie elettorali contemporanee e per dar loro un futuro.
Chi frequenta si preparerà sui testi via via forniti dal docente.
A chi non può frequentare è richiesta la preparazione di due testi:
a un libro a scelta tra questi due:
- Bernard Manin, Principi del governo rappresentativo, Bologna, Il Mulino, 2010;
- Pierre Rosanvallon. La rivoluzione dell'eguaglianza. Storia del suffragio universale in Francia, Milano, Anabasi, 1992
b. Raffaele Romanelli, Electoral systems and social structures: a comparative perspective, in How did they become voters?, edited bY R.Romanelli, London, Kluwer Law, 1998, pp. 1-36
Obiettivi Formativi
Porre lo studente in grado di affrontare e discutere criticamente un grande tema storico-istituzionale di lungo periodo attraverso una partecipazione attiva al corso
Prerequisiti
Normale preparazione generale in storia contemporanea e in scienza della politica
Metodi Didattici
Il corso si svolge in forma seminariale, con distribuzione (via moodle) di materiali didattici di supporto e di testi che gli studenti potranno leggere prima di ogni lezione e discutere quindi in classe col docente.
Modalità di verifica apprendimento
L'esame si svolge in forma orale. Per chi partecipa regolarmente al corso si terrà conto, ai fini della valutazione finale, dell'impegno via via profuso dagli studenti nella presentazione di paper e/o di relazioni orali ricavate da materiali distribuiti dal docente
Programma del corso
Le culture elettorali dalla antichità classica alla post-modernità.
Nel mondo attuale, il voto elettorale è l'indispensabile strumento per legittimare chi governa. Tuttavia, l'idea e la pratica del voto designativo non costituiscono una acquisizione peculiare della modernità. Il gesto elettorale ha dietro di sé una storia lunghissima, di cui oggi è importante avere contezza in relazione alla sempre maggior difficoltà che i sistemi elettorali incontrano a soddisfare le aspettative dei cittadini.
In questo quadro, il corso si assegna tre obbiettivi:
a. (di)mostrare come le pratiche elettorali fossero diffuse anche ben prima della modernità, ma in contesti in cui assolvevano a funzioni differenti da quelle contemporanee (una ‘archeologia' del voto elettorale);
b. dar conto delle modalità con cui si realizzò l'avvento della pratica elettorale moderna (il "trionfo del voto") in rapporto alla emersione delle costituzioni rappresentative nazionali del Sette-Ottocento;
c. (tentare di) impostare una critica al voto elettorale contemporaneo, in un contesto segnato dalla crisi della dimensione nazional-rappresentativa della politica.
I° modulo - Per una archeologia del voto elettorale
1. Il voto nella città antica
- In Grecia: democrazia antica e primato del sorteggio
- Nella Roma repubblicana: governo misto e elezioni senza rappresentanza
2. Il voto nell'alto medioevo: perdita e lenta riconquista del principio maggioritario
3. Il basso medioevo: le elezioni endo-cittadine.
- I meccanismi elettorali propri delle città medievali ed il loro significato; l'affiorare del concetto di rappresentanza ed il suo impiego in rapporto ai procedimenti selettivi interni in uso nel mondo urbano
4. Il basso medioevo: le elezioni dei proto-parlamenti
- La nascita dei primi parlamenti cetuali e delle pratiche elettorali ad essi collegate. In particolare, le procedure selettive per i membri del Parlamento inglese dalla metà del XIII sec. alla età dei Tudor; le elezioni agli Stati generali francesi dal primo Trecento al 1614.
5. Pratiche elettorali e Stato assoluto (Europa continentale, secc. XVII-XVIII).
- Larga sopravvivenza delle pratiche elettorali infracorporative nel corso di tutto l'antico regime. Un catalogo di livello europeo delle pratiche suddette.
II° modulo - Il nuovo significato del voto elettorale nell'Europa moderno-contemporanea
6. Nascita e consolidazione del voto moderno nell'Inghilterra del Sei-Settecento (da Giacomo I a Edmund Burke).
8. Voto politico e spazio nazionale nella Francia illuminista e rivoluzionaria (il dibattito degli anni '70-'80; i sistemi di voto delle costituzioni rivoluzionarie; il temporaneo fallimento della democrazia elettorale francese).
9. Nel liberalismo ottocentesco: la laboriosa conquista del voto individual-nazionale
- Inghilterra e Francia, due percorsi opposti di modernizzazione elettorale.
- Il percorso italiano dal 1814 al 1914 come caso ulteriore di consolidazione della cittadinanza elettorale.
10. Fratture novecentesche: dal parlamentarismo notabiliare alla ‘democrazia dei partiti'
- Il voto da strumento selettivo dei ‘più capaci' a mezzo d'incorporazione della società nei partiti .
- ‘Crisi' del governo rappresentativo o suo autentico inveramento? Il dibattito sul significato del voto elettorale nei decenni iniziali del secolo XX.
11. L'ulteriore frattura di fine Novecento: dalla democrazia dei partiti alla ‘audience democracy' (aa.'80-‘90)
- L'elettore da militante a consumatore
- Oltre la democrazia del pubblico: fine delle elezioni?