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Settimana nazionale della Protezione Civile

Iniziativa dell’Ateneo sul ruolo della scienza per la prevenzione. Segui la diretta sul canale YouTube di Unifi

Nell’ambito della Settimana nazionale della Protezione Civile (5-13 ottobre) l’Ateneo fiorentino organizza un’iniziativa per far conoscere le attività di ricerca che la comunità scientifica svolge per la previsione e la prevenzione dei rischi, in modo da ridurre le incertezze nel processo di valutazione e salvaguardare la vita umana.

L’incontro, dal titolo “La Scienza per la prevenzione in protezione civile”, si terrà online giovedì 9 ottobre (ore 15) in diretta streaming sul canale YouTube dell’Università di Firenze e si collega ad analoghe iniziative degli atenei italiani che si svolgeranno in contemporanea.

L’appuntamento, rivolto in primo luogo a studentesse e studenti, cade nell’anniversario del disastro del Vajont del 1963. Sarà aperto dai saluti – in collegamento dall’Università della Calabria – del ministro dell’Università e della Ricerca e del capo del Dipartimento della Protezione civile Fabio Ciciliano. La rettrice Alessandra Petrucci introdurrà, poi, l’evento fiorentino: i docenti Unifi Fabio Castelli e Veronica Tofani terranno una lezione su “Previsione e prevenzione del rischio idrogeologico e idraulico”, cui seguirà una discussione.

“Il tema scelto ci richiama con forza alla responsabilità che università e centri di ricerca hanno nei confronti della società – afferma la rettrice Petrucci –. L’Università di Firenze è impegnata da tempo in questo percorso. Dal 2005 siamo Centro di competenza della Protezione Civile, nel 2016 abbiamo istituito la Cattedra UNESCO sulla Prevenzione e gestione sostenibile dei rischi geo-idrologici a cui ha fatto seguito un Centro di Ateneo specificamente dedicato al supporto del Servizio Nazionale della Protezione Civile”.

“La nostra università – aggiunge Nicola Casagli, presidente del Centro di Protezione civile UNIFI e Chairholder della Cattedra Unesco - mette a disposizione un’ampia gamma di competenze per sviluppare soluzioni, ridurre la vulnerabilità delle comunità e costruire un futuro più resiliente”.

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