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In un cranio di 12mila anni fa la più antica evidenza europea di modificazione intenzionale del corpo

La ricerca pubblicata su Scientific Reports

Fra le manifestazioni culturali della nostra specie vi sono quelle legate alle modificazioni del corpo, quali tatuaggi, piercing o anche deformazioni del cranio.

La documentazione di queste pratiche nelle popolazioni preistoriche è molto rara, ma un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports e guidato da ricercatori  del Dipartimento di Biologia,  documenta la più antica evidenza di modificazione intenzionale del cranio mai rinvenuta in Europa [“Early European evidence of Artificial Cranial Modification from the Italian Late Upper Palaeolithic Arene Candide Cave https://doi.org/10.1038/s41598-025-13561-8 ].

Il protagonista della scoperta è un reperto conservato nel Museo di Antropologia ed Etnologia dell’Ateneo, noto come Arene Candide 12 (AC12): un cranio di uno degli ultimi cacciatori-raccoglitori preistorici vissuto alla fine dell’Era Glaciale, tra 12.600-12.200 anni fa, e sepolto nella grotta delle Arene Candide in Liguria, uno dei siti archeologici più importanti del Paleolitico Superiore europeo.

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