Furono 250 gli intellettuali ebrei toscani in fuga dall’Italia fascista, in conseguenza delle leggi razziali del 1938. E’ il primo dato, provvisorio e destinato a crescere, di un progetto di ricerca dell’Ateneo – presentato nell’ambito del bando regionale Memoria 2018 - sull’emigrazione di studiosi e studenti ebrei, che decisero di espatriare dopo l’allontamento dalle cattedre e dalle aule scolastiche e universitarie. A Firenze su una quarantina di docenti dell’Ateneo, espulsi soprattutto dalle facoltà di Medicina e di Lettere e filosofia, furono sedici ad andarsene, soprattutto giovani studiosi e con famiglia.
Di questa forzata “fuga di cervelli” ha dato testimonianza il convegno “L’emigrazione intellettuale dall’Italia fascista”, svoltosi in Aula Magna martedì 18 dicembre a cura di Patrizia Guarnieri, docente di Storia contemporanea.
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