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Dalla “moneta prima della moneta” al denaro digitale

A Prato una mostra a cura del Disei per la Fondazione Datini

Come avvenivano le transazioni prima delle monete? E come si pagherà quando queste non esisteranno più? A raccontare il passato e immaginare il futuro delle compravendite sarà a Prato la mostra L’albero degli zecchini. Moneta e mezzi di scambio alternativi: dalle origini a un futuro da comprendere, a cura di Angela Orlandi, docente del Dipartimento di Scienze per l'Economia e l'Impresa (DISEI).

Da domenica 14 maggio fino al 19 novembre, il Museo di Palazzo Pretorio ospiterà l’esposizione, realizzata dalla Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” con il patrocinio di Unifi (piazza del Comune, Prato). L’inaugurazione della mostra si inserisce all’interno della Settimana Datiniana (14-18 maggio), che animerà Prato con convegni e dibattiti su “Mezzi di scambio non monetari. Merci e servizi come monete alternative nelle economie dei secoli XIII-XVIII”.

All’inaugurazione della manifestazione (ore 17.30, Sala Maggiore, Palazzo Comunale, piazza del Comune) saranno presenti il sindaco di Prato Matteo Biffoni, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la rettrice Alessandra Petrucci, la direttrice del Disei Maria Elvira Mancino e il presidente della Fondazione Datini Giammarco Piacenti.

L’esposizione accompagnerà il visitatore in un viaggio attraverso il tema del denaro e la sua evoluzione nel corso della storia: dagli oggetti che potremmo definire “moneta prima della moneta” fino a giungere a strumenti virtuali come il denaro elettronico e digitale. Un lungo viaggio nel tempo, un racconto che prende spunto da documenti e oggetti conservati in collezioni pubbliche e private, oltre che in archivi e musei cittadini. Ad accompagnare la riflessione sulle monete immateriali e il loro impatto sul mondo presente e futuro, nell’esposizione sarà presente un breve filmato realizzato dal Laboratorio audiovisuale dell’Ateneo.

Alla mostra collaborano Banca d’Italia, Archivio di Stato di Prato, Museo del Tessuto, Famiglia Bernocchi, Museo Archeologico. Banca d’Italia ha messo a disposizione oggetti – conchiglie, armi e gioielli – appartenenti a una collezione di “monete premonetali”, uno statere di Egina (VI-IV sec a.C.) e la prima banconota al portatore coniata in Italia dal Regno di Sardegna nel 1746. Saranno esposti anche preziosi pezzi di argento e d’oro messi a disposizione dalla famiglia dell’imprenditore Mario Bernocchi, un mantello e alcuni pezzi di panno ricostruiti dal Museo del Tessuto di Prato, nonché campioni di stoffa e documenti provenienti dal Fondo Datini. La mostra accoglie anche i primi strumenti di pagamento alternativi – lettere di cambio, assegni bancari e ordini scritti collocabili tra XIV e XV secolo – concessi dall’Archivio di Stato di Prato.

“Il titolo della mostra – spiega Angela Orlandi – evoca la genialità di Carlo Collodi, il creatore di Pinocchio. Possiamo immaginare l’albero degli zecchini come un fiabesco creatore di soldi e di altri mezzi di scambio, emblema della fantasia con cui gli uomini hanno costruito monete e strumenti ad esse alternativi”.

 

Data di
pubblicazione
12 Maggio 2023
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