Alla presentazione nazionale della manifestazione, presso il Teatro Palladium di Roma, introdotta dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini, interverrà anche Ersilia Menesini, docente di Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia. All'Ateneo fiorentino, infatti, Generazioni Connesse - il Safer Internet Centre Italiano, cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal Miur – ha commissionato una ricerca, realizzata insieme a Skuola.net, sulla vita "social" dei giovani, nati tra il 1996 e il 2010, la cosiddetta Generazione Z.
Dalla ricerca emerge che il 17% degli intervistati rimane connesso tra le 5 e le 10 ore al giorno (considerando l'uso integrato di personal computer, tablet e cellulare). Quasi la totalità degli intervistati, più del 90%, confessa di usare quotidianamente le chat. Tra questi ci sono anche giovanissimi che sviluppano una certa dipendenza: sono quelli a rischio vamping, che chattano anche di notte (6%), oppure quelli che lo fanno ogni volta che possono, anche quando è vietato, come a scuola (26% circa). I ragazzi sono online ben prima dei 14 anni ma sono sempre più attenti alla loro privacy. Temono i bulli digitali, ma ancora in troppi sottovalutano il cyberbullismo, tanto che solo l'8% ammette di aver intenzionalmente vessato un coetaneo, mentre 1 su 10 banalizza il proprio comportamento come semplice scherzo.