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Tuscany Health Ecosystem, cultura della salute e innovazione

L’ecosistema italiano delle Scienze della vita tira le somme di tre anni di ricerca. E rilancia

Si è aperto oggi alla Stazione Leopolda “Meet THE Innovation”, momento culminante del percorso di ricerca e trasferimento sulle Scienze della vita sviluppato dal Tuscany Health Ecosystem (THE), uno degli undici ecosistemi dell’innovazione PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU.

Il percorso di tre anni ha visto l’Università di Firenze come partner proponente e ha messo in rete 22 sog-getti partecipanti, in particolare tutti gli Atenei toscani (Università di Firenze, Università di Pisa, Università di Siena, Università per Stranieri di Siena), le Scuole Superiori (Scuola Alti Studi Lucca – IMT, Scuola Normale Supe-riore di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), e i principali Enti di Ricerca presenti sul territorio toscano (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Italiano di Tecnologia, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). Tutto il mondo della ricerca accademica e scientifica toscana delle Scienze della vita è dunque coinvolto nell’ecosistema, di cui sono parte integrante Toscana Life Sciences, Confindustria Toscana e istituzioni pubbliche, con l’appoggio di Regione Toscana.

“Il Tuscany Health Ecosystem – ha affermato Alessandra Petrucci - costituisce un esempio virtuoso di connessione dinamica e bidirezionale tra produzione di sapere accademico ed esigenze specifiche della comunità, realizzato attraverso un modello di rete tra Università e Scuole superiori della regione, Istituti di ricerca e aziende”.

L'ecosistema ha reclutato oltre 400 nuovi ricercatori, tecnologi, assegnisti e dottorandi, che si affiancano a più di 1.000 ricercatori già attivi nelle strutture toscane. Meet THE Innovation 2025, che si concluderà mercoledì 29 ottobre, non è solo un momento di bilancio, ma un punto di ripartenza: l’inizio di una nuova fase di lavoro. “La sfida – ha sostenuto Debora Berti, responsabile scientifica di THE e prorettrice Unifi alla ricerca – riguarda l’evoluzione dell’ecosistema in una struttura leggera ed autosufficiente, capace di agire come forum precompetitivo permanente tra atenei ed imprese e in costante dialogo con la pubblica amministrazione, il cui fine sia quello di colmare vuoti strategici e generare valore duraturo e competitivo per la Toscana e per il Paese".

L’evento rappresenta un’occasione per condividere con la comunità scientifica e con il pubblico i risultati raggiunti dai dieci SPOKE, ognuno dei quali affronta un tema strategico per la salute del futuro.

Fra gli spoke guidati da Unifi, quello dedicato alla medicina preventiva e predittiva e coordinato da Rossella Marcucci (Spoke 2) ha presentato risultati significativi nella ricerca di biomarcatori e approcci di medicina personalizzata per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Studi sulla risposta individuale alle terapie antitrombotiche, l’uso del microbiota intestinale come fattore protettivo e il “ripensamento” di farmaci esistenti in chiave antitumorale mostrano come la prevenzione possa oggi dialogare con la ricerca più avanzata.

Le tecnologie avanzate per la salute, cuore dello Spoke 3 guidato da Filippo Cavallo, sono state tra i temi più discussi. Dai sensori indossabili per il monitoraggio dei pazienti con malattie neurodegenerative, alla telemedicina e alla robotica sociale applicata all’apprendimento scolastico, fino all’uso della stampa 3D per protesi personalizzate e dispositivi pediatrici: la Toscana si conferma all’avanguardia nell’integrazione tra tecnologia e benessere.

La valorizzazione della conoscenza e del trasferimento tecnologico è invece il cuore dello Spoke 5, guidato da Marco Pierini dell’Università di Firenze. Qui la ricerca incontra il mercato e la società: progetti come bracci robotici sensorizzati e sistemi diagnostici per mutazioni genetiche dimostrano come l’innovazione possa tradursi in soluzioni concrete. Al tempo stesso, percorsi formativi come il programma THRUSTER formano una nuova generazione di ricercatori-imprenditori, capaci di trasformare le idee in impresa.

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