Sulla base del DM 270/2004 si definiscono i seguenti obiettivi formativi generali:
"I laureati nei corsi di laurea della classe devono:
- possedere le conoscenze di base (teoriche, metodologiche e tecnico-strumentali) per l'analisi dei
processi di trasformazione della città, del territorio, del paesaggio e dell'ambiente;
- sviluppare un'adeguata capacità interpretativa delle strutture insediative, paesistiche ed ambientali nei loro processi evolutivi, sotto l'aspetto fisico, economico e sociale;
- possedere le conoscenze di base relative alla pianificazione e progettazione urbanistica, territoriale, paesaggistica e ambientale, ed alle politiche di governo del territorio;
- essere in grado di analizzare il processo di formazione di politiche, programmi e progetti complessi;
- possedere le conoscenze di base per valutare le conseguenze esercitate da azioni di governo del
territorio sotto l'aspetto insediativo, ambientale, paesaggistico, sociale ed economico;
- acquisire la capacità di trattamento dell'informazione territoriale e ambientale mediante le nuove tecnologie informatiche;
- essere capaci di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano.
I laureati della classe avranno una formazione adeguata, dai punti di vista teorico, critico-interpretativo e metodologico, per l'accesso alle lauree magistrali, in termini di acquisizione delle conoscenze fondamentali negli ambiti dell'analisi e della pianificazione urbana, territoriale, paesaggistica e ambientale, e della costruzione e attuazione di programmi e politiche e della loro valutazione."
Obiettivi formativi specifici del corso di laurea in Pianificazione della città, del territorio e del paesaggio sono:
- l'acquisizione di strumenti metodologici di analisi, interpretazione e rappresentazione delle
caratteristiche della città, del territorio e dell'ambiente anche relativamente al territorio rurale finalizzati alla redazione di piani e progetti a scala urbana e territoriale previsti, secondo diversi profili, dalle leggi vigenti (cfr. LR Toscana 1/2005, L.R Emilia Romagna 20/2000, L.R. Liguria 36/1997, etc.);
- la conoscenza approfondita dei processi e degli strumenti di pianificazione integrata e strategica di politiche, piani e progetti con riferimento sia ai requisiti richiesti per le diverse strumentazioni e livelli di piano (Valutazione Ambientale Strategica, Valutazione Impatto Ambientale, valutazione integrata, etc.) sia a strumenti ed iniziative di carattere più circoscritto e tuttavia integrate (Agenda 21, PRU, PRUSST);
- progetti integrati di diversa natura, Piani di miglioramento agricolo ambientale, etc.);
- la costruzione e gestione di processi di pianificazione strategica incentrati sulla realizzazione e rappresentazione di ‘scenari disegnati di progetto territoriale' anche attraverso la applicazione di metodi e tecniche strutturate di partecipazione e visualizzazione (visioning, future studies, mappe identitarie e culturali, simulazioni digitali, internet, etc.);
- la conoscenza e l'utilizzo avanzato di protocolli GIS orientati alla formazione di Sistemi Informativi Territoriali, alla condivisione delle informazioni geografiche in reti aperte e chiuse, alla elaborazione di dati spaziali, anche con modelli interpretativi avanzati e alla rappresentazione degli aspetti patrimoniali e qualitativi del territorio. Il laureato dovrà essere in grado di applicare tali conoscenza nell'ambito della pubblica amministrazione a varie scale territoriali, dell'attività professionale, nonché nelle attività private commerciali ed industriali.
La figura professionale a cui si fa riferimento sulla base della classificazione ISTAT è la seguente:
‘2.2.2.1.2 ‘ Urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio: le professioni comprese in questa Unità Professionale conducono ricerche ovvero applicano le conoscenze esistenti in materia di pianificazione, conservazione, restauro e recupero urbanistico e territoriale. Sovrintendono e dirigono tali attività.'
Tale figura professionale ha il suo riferimento giuridico nell'Ordine professionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori come da DPR 328/2001. L'art. 16 al quinto comma afferma che «Formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti nella sezione B per il settore ‘pianificazione':
- le attività basate sull'applicazione delle scienze volte al concorso e alla collaborazione alle attività di pianificazione;
- la costruzione e gestione di sistemi informativi per l'analisi e la gestione della città e del territorio;
- l'analisi, il monitoraggio e la valutazione territoriale ed ambientale;
- procedure di gestione e di valutazione di atti di pianificazione territoriale e relativi programmi complessi.»
Il decreto non attribuisce competenze in materia di pianificazione territoriale a nessun'altra figura professionale prevista dall'ordinamento italiano.
Per quanto riguarda la conformazione delle figure professionali abilitate all'esercizio della professione di urbanista o pianificatore territoriale al di fuori dell'Italia, la situazione cambia da Stato a Stato. Alcuni ordinamenti prevedono, come quello italiano, una figura professionale specifica del pianificatore (in inglese planner o anche spatial planner), mentre altri consentono lo svolgimento dell'attività professionale del pianificatore anche ad architetti, ingegneri civili ed edili nonché, con alcune limitazioni, a pianificatori ed architetti del paesaggio.
Sulla base dei ‘descrittori di Dublino' il corso si pone i seguenti obbiettivi di apprendimento:
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Tale obiettivo è perseguito tramite i corsi di tipo monodisciplinare, con carico didattico da 6 a 9 crediti, orientati a fornire conoscenze e capacità di comprensione nell'ambito della analisi della città, della pianificazione territoriale, della cartografia, dell'ecologia generale, della geologia e dell'uso del suolo da parte dell'agricoltura, della storia della città e del territorio, dell'analisi e della gestione del paesaggio nonché nozioni di basse su materie tecniche inerenti i tempi
urbanistici e territoriali. Tale obiettivo comprende inoltre alcuni temi innovativi nella pianificazione del territorio, quali:
- i Sistemi Informativi Territoriali, con particolare riguardo al monitoraggio ambientale e territoriale, alla rappresentazione e alla elaborazione di informazioni da satellite;
- l'ecologia del paesaggio, con particolare riguardo alla individuazione e alla progettazione di reti ecologiche;
- le fonti energetiche rinnovabili, con particolare riguardo ai loro rapporti nella pianificazione della città e delle coltivazioni agricole.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Tale obiettivo formativo è perseguito soprattutto nella didattica in laboratorio. L'attività di laboratorio, ciascuno con un carico didattico di 18 crediti al primo e al terzo anno e di 15 crediti al secondo, consiste, oltre ad eventuali lezioni, esercitazioni, seminari, visite guidate, studio individuale o di gruppo eventualmente assistito, in una specifica attività di analisi, studio e progetto, da svolgersi in classe in forma assistita. L'organizzazione didattica del Laboratorio intende coinvolgere lo studente in un processo che prevede sia la formazione teorica e metodologica sia la sperimentazione e l'elaborazione dei materiali necessari a sostenere l'esame di fine corso.
Attraverso le modalità della didattica il laboratorio si intende fornire agli studenti:
a) una formazione culturale di base, affidata alle lezioni frontali delle discipline coinvolte e allo studio dei testi previsti;
b) un'informazione tecnico-metodologica di base, affidata alle lezioni frontali, allo studio delle fonti cartografiche, e di quelle bibliografiche;
c) una formazione di base di carattere applicativo, affidata alle esercitazioni didattiche obbligatorie e all'esercitazione annuale di laboratorio.
Il laboratorio è pertanto articolato in cicli di lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, revisioni collettive e discussioni:
a) le lezioni teoriche sono finalizzate a formare gli studenti sulle problematiche e sui contenuti della tematica caratterizzante il laboratorio e a fornire gli strumenti tecnici, concettuali e metodologici necessari per le applicazione delle conoscenze apprese;
b) le esercitazioni, obbligatorie, sono finalizzate ad applicare operativamente, attraverso strumenti disciplinari specifici, le tematiche illustrate nelle lezioni frontali. In particolare esse consistono in:
1. esercitazioni individuali e di gruppo ex tempore in orario di lezione fatte su ambiti-campione e/o sul territorio oggetto di analisi;
2. esercitazione annuale di laboratorio consistente in un'esperienza di analisi da applicarsi in aree oggetto di studio.
Le esercitazioni costituiranno materiale di valutazione per l'esame di fine corso;
c) le discussioni strutturate e le revisioni collettive hanno lo scopo di approfondire i contenuti del corso e delle esercitazioni.
Gli obiettivi formativi dei laboratori sono i seguenti:
Laboratorio di analisi urbana e territoriale (primo anno).
Il laboratorio di Analisi urbana e territoriale, formato da tre moduli tematici integrati, si colloca al primo anno di studio, costituendo così il primo momento di confronto con le tematiche territoriali. Il corso intende focalizzarsi sulla fase descrittiva, per mettere gli studenti negli anni successivi nella condizione di poter operare consapevolmente nella fase progettuale. Gli obiettivi sono i seguenti:
a. costruire un metodo di lettura e di interpretazione critica dei fenomeni territoriali ecologici ed insediativi;
b. avviare all'uso critico delle fonti, dei dati e delle tecniche di rappresentazione del territorio e degli insediamenti;
c. interpretare e rappresentare l'identità morfologica e sociale dei vari tipi di territorio.
L'analisi applicativa si concentrerà sui seguenti temi:
- formazione e forma del territorio: come nasce il fenomeno dell'urbanizzazione, la territorializzazione;
- la relazione fra città e territorio circostante;
- l'identità del territorio, la storia, il patrimonio territoriale;
- metodi di lettura del funzionamento di un sistema ambientale (cicli dell'acqua, clima, cicli vegetativi, ecc.);
- metodi di lettura della qualità e complessità degli ecosistemi;
- metodi di lettura dell'ecosistema territoriale: le reti ecologiche, individuazione e analisi;
- la qualità dell'abitare i luoghi, la qualità delle culture insediative, la sostenibilità;
- l'evoluzione e la forma della città;
- le tecnologie dell'informazione geografica per l'analisi del territorio;
- la cartografia: funzioni, principi ed evoluzione tecnica;
- i Sistemi Informativi Territoriali.
Laboratorio di urbanistica (secondo anno).
Finalità del Laboratorio di Urbanistica è quella di contribuire alla formazione di un sapere esperto specifico per la formazione del ‘piano' nelle forme in cui tale concetto è declinato nel quadro normativo e legislativo della Toscana, ma ormai di numerose altre Regioni e anche nelle più avanzate proposte avanzate di nuova legge urbanistica nazionale. Alla conclusione del Laboratorio lo studente deve dimostrare di disporre delle conoscenze che gli consentano di strutturare il lavoro di costruzione del piano definendo la sequenza descrizione > interpretazione > prefigurazione > valutazione in tutto il suo spessore tecnico, scientifico, amministrativo.
Nel lavoro del Laboratorio lo studente dovrà pertanto avere acquisito:
- capacità sintetiche di riconoscimento e valutazione delle principali fasi costitutive dello ‘spessore' del territorio e della città;
- conoscenza delle caratteristiche, della reperibilità e delle modalità di acquisizione, elaborazione e uso delle fonti documentarie della città e del territorio relative ai caratteri evolutivi storici e alla descrizione contemporanea. In particolare: fonti cartografiche, catastali, aerofotografiche, letterarie, statisticodemografiche,
sociologiche. Tali elementi devono avere carattere di generalità anche oltre i casi di studio;
- attitudine esperta alla descrizione-rappresentazione dei fenomeni di cui sopra anche attraverso
l'impiego di tecniche informatiche;
- capacita di pervenire, attraverso un percorso metodologico consapevole e generalizzabile, ad una
sintesi del quadro conoscitivo complesso dell'ambito territoriale di studio.
Laboratorio di pianificazione territoriale e ambientale (terzo anno).
Il laboratorio fornisce gli strumenti teorici, metodologici e operativi per l'elaborazione di piani e progetti nei diversi ambiti applicativi: PRG, Piani territoriali di Coordinamento, Piani socioeconomici e territoriali delle Comunità Montane, Piani di sviluppo rurale, Piani paesistici, piani e progetti di recupero e valorizzazione ambientale, progetti di reti ecologiche, di reti infrastrutturali, Agende 21 locali, Piani integrati di sviluppo locale, ecc.
Verranno messi in particolare rilievo ed esemplificati: metodi e tecniche di costruzione di quadri
conoscitivi finalizzati alla pianificazione territoriale; metodi e tecniche di rappresentazione del patrimonio ambientale, territoriale e paesistico; metodi e strumenti complessi di pianificazione degli ambienti costruiti, del territorio rurale e del paesaggio; relazioni economiche, sociali, ambientali e paesistiche fra territorio costruito e spazi aperti agroforestali per l'autosostenibilità dello sviluppo; ruolo delle reti ecologiche nella pianificazione.
Autonomia di giudizio (making judgements)
L'attività di laboratorio orienta lo studente ad operare in modo autonomo, ma assistito dal docente. Il gruppo che opera in un laboratorio, normalmente costituito da 2 a 4 studenti ha il compito di reperire i dati necessari alla predisposizione dell'elaborato finale. I dati sono generalmente di tipo multisciplinare e multimediale: dati cartografici, dati bibliografici, dati numerici, dati da sopralluoghi diretti sul territorio. Scopo della esercitazione è proprio quello di fornire un metodo per la definizione di giudizi autonomi sia di tipo analitico e interpretativo (laboratori del primo e del secondo anno) che esecutivo e progettuale (laboratori del terzo anno).
Abilità comunicative (communication skills)
Il lavoro in gruppo e la somministrazione di didattica su diverse forme (frontale e di laboratorio)
consentono agli studenti di acquisire capacità comunicative a vari livelli e utilizzando diversi media quali:
l'esposizione orale, l'elaborato grafico, la relazione scritta, la presentazione tramite diapositive nonché la comunicazione tramite reti informatiche e telematiche (internet).
La rappresentazione grafica e cartografica rappresenta lo strumento avanzato nell'ambito della
acquisizione di abilità comunicative. Essa è presente fin dal primo anno nel corso di ‘Rappresentazione della città del territorio e de paesaggio' nel quale lo studente acquisisce metodi e strumenti dell'analisi dell'ambiente:
dalla cartografia storica a quella attuale, con approfondite riflessione sulle tecniche di rappresentazione grafica a partire da quelli impiegati fin dalla prima metà del sec. XIX fino ai metodi attuali di metodi attuali di rappresentazione computerizzata. La tematica è ripresa integrandola con le capacità di comprensione applicata dal laboratorio del primo anno in Analisi Urbana e Territoriale con l'obiettivo di fornire agli studenti metodologie e tecniche di rappresentazione della identità dei luoghi e di applicarle in una esercitazione riferita a un contesto territoriale locale. Il riferimento culturale è ai concetti di ‘sviluppo locale', ‘sostenibilità', ‘invarianti strutturali' ‘statuto dei luoghi'; questi concetti, introdotti nella recente legislazione regionale toscana, richiedono una revisione radicale degli apparati analitici, per renderli idonei alla descrizione e alla rappresentazione delle peculiarità e dell'identità dei luoghi. Questo tipo di rappresentazione ha un ruolo essenziale in modelli di pianificazione e di sviluppo basati sulla valorizzazione delle risorse locali (risorse ambientali, territoriali, paesistiche, economiche, culturali). La descrizione dei valori del patrimonio territoriale e ambientale locale diventa essenziale per individuare regole di trasformazione del territorio che non ne consumino in modo irreversibile le risorse e che, al contrario, ne aumentino la qualità e il valore.
Capacità di apprendere (learning skills).
Il corso di laurea in pianificazione del territorio è visto come un itinerario formativo indirizzato alla formazione di una figura professionale attrezzata ad affrontare la molteplicità di compiti richiesti dal mercato del lavoro; è necessario ricordare che ad esso seguirà un certo numero di lauree magistrali (nel campo della pianificazione territoriale e progettazione urbanistica e dell'architettura del paesaggio). La capacità di apprendere in modo interdisciplinare è inoltre garantita dall'attribuzione di un congruo numero di crediti al tirocinio, che si svolge in strutture ove gli studenti possono confrontarsi con problematiche professionali e applicative. La formazione didattica è prevalentemente orientata verso questi studi, anche se le conoscenze acquisite potranno essere adeguate anche su altri indirizzi di laurea magistrale, quali LM-3/LM-69 Architettura del paesaggio e LM-48 Pianificazione e progettazione della città e del territorio.
Requisiti di accesso ai corsi di studio
Per l'iscrizione al corso è necessario un diploma di istruzione secondaria o un titolo equipollente. Gli studenti che intendono iscriversi al corso debbono possedere le seguenti conoscenze:
Elementi di matematica: Algebra, equazioni di primo grado e sistemi di due equazioni in due incognite, geometria Analitica ( punti, rette e prime proprietà), funzioni elementari e loro proprietà (polinomi, logaritmi, funzioni trigonometriche).
Elementi di informatica: Trasmissione dati e reti di computer, archivi e basi di dati, sistemi operativi, programmi per elaborare i testi, fogli elettronici e ambienti di archiviazione, servizi di internet.
Come previsto dagli art. 6, commi 1 e 2, del DM270/04, il Corso di Studio prevede prove di accesso per la verifica dell'adeguatezza della preparazione personale dello studente che, senza ostacolarne l'iscrizione, permettano di individuare gli eventuali debiti formativi da recuperare. Le modalità di verifica delle conoscenze richieste e le procedure per il recupero di eventuali debiti formativi sono specificate nel documento di Programmazione Didattica annuale del Corso di Studio.
Articolazione delle attivita' formative ed eventuali curricula
Il Corso ha la durata normale di 3 anni. L'attività normale dello studente corrisponde al conseguimento di 60 crediti formativi universitari (CFU) all'anno. Lo studente che abbia comunque ottenuto 180 CFU adempiendo a tutto quanto previsto dalla struttura didattica può conseguire il titolo anche prima della scadenza triennale.
Il quadro formativo è organizzato sulla base di una distinzione tra due forme di offerta didattica: i corsi monodisciplinari o integrati e la didattica di laboratorio; i laboratori didattici sono una forma di didattica interattiva, da svolgersi in aule attrezzate, pluridisciplinari; il profilo formativo prevede un laboratorio didattico per ogni anno di corso. I corsi monodisciplinari (da 6 a 9 crediti ciascuno) sono viceversa di tipo più tradizionale e sono indirizzati a fornire un quadro relativamente autonomo della disciplina prescelta.
Il corso non prevede una articolazione in curricula.
Il Documento per la Programmazione Didattica indicherà ogni anno gli insegnamenti attivati e la
suddivisione degli stessi fra i vari anni di corso.
Ove opportuno, il Consiglio di corso può ricorrere alla mutuazione degli insegnamenti da corsi anche appartenenti a classi diverse secondo le procedure previste dal Regolamento didattico di Ateneo.
All'interno della stessa classe le mutuazioni fra corsi d'insegnamento appartenenti a diversi corsi di studi avvengono senza ricorrere alla procedura di cui al comma precedente, fatto salvo il principio che per i corsi troppo numerosi il Consiglio di corso di laurea può chiedere al Consiglio di Facoltà lo sdoppiamento secondo il Regolamento didattico d'Ateneo.
Fermo restando il diritto di autonoma scelta da parte dello studente nell'ambito di tale tipo di attività formativa, ciascun anno il Corso di laurea nel Documento per la Programmazione Didattica indicherà ogni anno i laboratori interdisciplinari proposti come attività formative a scelta dello studente.
Tipologia delle forme didattiche, anche a distanza, degli esami e delle altre verifiche del profitto
I Corsi disciplinari e i Corsi integrati si articoleranno in lezioni, esercitazioni, seminari, visite guidate, studio individuale o di gruppo eventualmente assistito per la piena acquisizione delle conoscenze di base nelle aree di pertinenza disciplinare. Il laboratorio semestrale costituisce la modalità didattica caratterizzante gli insegnamenti progettuali del corso di laurea. Il laboratorio consente di ottenere un rapporto docente/studenti più equilibrato, di sviluppare una didattica più efficace e di favorire la regolarità del corso degli studi. I Laboratori svilupperanno, oltre a lezioni, esercitazioni, seminari, visite guidate, studio individuale o di gruppo eventualmente assistito, esperienze di progettazione a difficoltà crescente e alle varie scale di intervento, affrontando contemporaneamente aspetti teorici e operativi.
La trasformazione in crediti avviene secondo la seguente formulazione: 1 credito = 8 ore in aula
comprensive di almeno 1 ora per esercitazioni (
Sia nei corsi che nei laboratori la verifica del profitto è effettuata attraverso un esame finale. Le modalità con cui i risultati di apprendimento attesi sono verificati consistono nella valutazione di elaborati scritti, grafici, cartografici ed informatici individuali e/o di gruppo, tese a rilevare l'efficacia dei processi di apprendimento, svolte in misura concordata e pianificata; esami di profitto, finalizzati a valutare e quantificare con un voto il conseguimento degli obiettivi complessivi dei corsi, che certificano il grado di preparazione individuale degli studenti e possono tener conto delle eventuali valutazioni formative svolte in itinere.
Ulteriori elementi di dettaglio per quanto riguarda la tipologia didattica, le modalità di verifica, unitamente ai criteri per l'ammissione agli anni successivi, verranno precisati, anno per anno, nel documento di Programmazione Didattica annuale del Corso di Studio. In particolare per ciascun modulo il documento specificherà l'esatta denominazione nel rispetto del settore scientifico-disciplinare indicato.
Il corso di laurea è articolato in 14 esami e corsi integrati, 3 laboratori didattici e 12 crediti a libera scelta dello studente.
Modalita' di verifica della conoscenza delle lingue straniere
Alla prova di lingua straniera sono attribuiti 3 CFU. Per avere riconosciuti tali crediti, gli studenti devono superare una prova di conoscenza della lingua inglese da sostenersi presso il Centro Linguistico di Ateneo (CLA) dimostrando una adeguata conoscenza (livello B1) della grammatica e della comprensione scritta e orale della lingua inglese. La prova si considera superata con un punteggio minimo del 60%. Le modalità di prenotazione e svolgimento della prova sono descritte sul sito web del CLA (www.cla.unifi.it).
Modalità di verifica delle altre competenze richieste, dei risultati degli stages e dei tirocini
Il Corso di Laurea in Pianificazione della città, del territorio e del paesaggio prevede un'attività di tirocinio presso enti pubblici per 150 ore per un totale di 6 CFU, da svolgere al 2° anno di corso
La verifica del tirocinio è effettuata sulla base del regolamento della Facoltà di Architettura.
Modalità di verifica dei risultati dei periodi di studio all'estero e relativi CFU
Il corso di laurea aderisce ai programmi di mobilità studentesca riconosciuti dalle università dell'Unione Europea e ad altri programmi, a qualsiasi livello di corso di studio. È condizione per il riconoscimento crediti sostenuti all'estero che lo studente presenti un progetto che riporti le materie frequentate, i programmi delle stesse e le modalità di verifica delle conoscenze acquisite.
L'approvazione del progetto didattico, delle eventuali modifiche a tale progetto che si rendessero
necessarie durante la permanenza dello studente presso l'Istituzione di insegnamento straniera ed il successivo riconoscimento dei crediti acquisiti presso tale Istituzione è demandato alla Struttura Didattica competente. Tali valutazioni saranno eseguite sulla base della congruenza delle attività seguite con gli obiettivi formativi del Corso e della corrispondenza dei relativi carichi didattici.
Sono riconosciute come attività di studio svolte all'estero:
a) il superamento di esami di profitto adeguatamente documentato, eventualmente da completare con prove integrative;
b) le attività formative relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento del titolo usufruendo dell'assistenza di un docente straniero come correlatore.
Per ogni settore disciplinare, i crediti acquisiti presso altre istituzioni universitarie all'estero sono riconosciuti nei limiti dei crediti attribuiti al medesimo settore dall'ordinamento didattico del corso di studi. I crediti in eccesso possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività a scelta libera dello studente.
Eventuali obblighi di frequenza ed eventuali propedeuticita
La frequenza è obbligatoria nei laboratori didattici per almeno il 75% delle lezioni, oltre a quanto stabilito all'art. 3.
Anche se fortemente consigliata, la frequenza è libera per i corsi disciplinari.
I laboratori e i corsi devono concludere le attività formative e le relative esercitazioni entro la fine del semestre di riferimento, predisponendo le condizioni perché lo studente possa sostenere l'esame entro la conclusione del semestre stesso. Le revisioni degli elaborati sono garantite dai docenti titolari di insegnamento in corso monodisciplinare, integrato o di laboratorio fino alla conclusione dell'anno accademico nelle forme da essi stabilite e preventivamente comunicate agli studenti.
Il laboratorio didattico del primo anno di corso è propedeutico al laboratorio didattico del secondo anno di corso. Il laboratorio didattico del secondo anno di corso è propedeutico al laboratorio didattico del terzo anno di corso.
Il corso di Istituzioni di matematica e applicazioni per l'urbanistica è propedeutico al corso di Fondamenti e applicazioni di topografia e cartografia e a quello di Gestione sostenibile delle acque e dei rifiuti in ambito urbano e il corso di Rappresentazione della città, del territorio e del paesaggio è propedeutico al corso di Pianificazione e progettazione paesaggistica e a quello di Progettazione urbanistica.
La frequenza dell'eventuale/i corso/i di recupero di cui all'art. 3 e il superamento dell'eventuale test finale sono propedeutici per i corsi di "Istituzioni di matematica e applicazioni per l'urbanistica", "Applicazioni di sistemi informativi territoriali per l'urbanistica" e laboratorio di curriculum del primo anno.
Eventuali modalità didattiche differenziate per studenti part-time
La possibilità di immatricolare studenti part-time è regolata dal Manifesto degli Studi.
Altresì, particolare attenzione sarà rivolta agli studenti lavoratori che non hanno la possibilità di
frequentare le lezioni ed incontrare i docenti durante gli orari di ricevimento. Per tali studenti verranno previste, nell'ambito delle procedure descritte nell'Art. 14, attività specifiche di tutorato e, su richiesta, definiti orari di ricevimento dei docenti compatibili con la attività lavorativa.
Gli studenti lavoratori (attività principale è lo studio) e i lavoratori studenti (attività principale il lavoro), hanno l'obbligo di frequenza ad almeno il 50% delle lezioni dei laboratori. Per gli studenti che documentino l'impossibilità parziale alla frequenza di una o più attività, ed in particolare di quelle a frequenza obbligatoria, il corso può individuare forme alternative di attività che consentano di ottenere i crediti corrispondenti.
Regole e modalità di presentazione dei piani di studio
Per le regole e le modalità di presentazione dei piani di studio si fa riferimento al Regolamento didattico di Ateneo.
Caratteristiche della prova finale per il conseguimento del titolo
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano di studi (180 crediti meno quelli previsti per la prova finale). La prova finale per il conseguimento del titolo consiste nella discussione ‘ davanti a una commissione nominata dal corso di studio con la composizione prevista dai regolamenti d'Ateneo e di Facoltà vigenti ‘di un tema progettuale concordato con un docente di una delle discipline del corso di laurea. A tale prova finale vengono attribuiti 6 CFU. Le modalità di svolgimento della prova finale sono quelle indicate nel regolamento didattico di ateneo. Nella valutazione della prova finale concorrono i seguenti criteri:
- il valore medio ponderato, espresso in centodecimi, dei voti conseguiti nelle singole valutazioni di profitto;
- la carriera universitaria nel suo complesso, con particolare riguardo ai tempi e alla continuità
nell'acquisizione dei crediti universitari in misura massima di 1 punto;
- il giudizio della prova finale relativo sia alla preparazione complessiva raggiunta dal candidato e
dimostrata nella discussione, sia alla qualità dell'elaborato progettuale e della sua presentazione;
- una valutazione dell'impegno e la partecipazione ad attività extracurriculari accreditate dal Corso di Studi in misura massima di 1 punto.
Nel Documento di Programmazione Didattica annuale potranno essere specificate le regole di
applicazione dei criteri sopraelencati.
Procedure e criteri per eventuali trasferimenti e per il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti in altri corsi di studio e di crediti acquisiti dallo studente per competenze ed abilità professionali adeguatamente certificate e/o di conoscenze ed abilità maturate in attività formative di livello post-secondario
Nei casi di provenienza di studenti da altro corso di studio, i crediti da essi maturati saranno riconosciuti almeno fino ai livelli minimi consentiti dagli ordinamenti e dalle vigenti normative. I restanti crediti potranno essere riconosciuti dal consiglio di corso di laurea sulla base di un parere sulla congruità dei programmi espresso da apposita commissione nominata dal presidente.
Il riconoscimento dei crediti in attività svolte nel corso di laurea in Urbanistica e Pianificazione Territoriale e Ambientale del precedente ordinamento (classe 7 DM 509/99) avverrà sulla base della allegata tabella di corrispondenza.
Attività formative possono essere svolte in Università italiane da parte degli studenti iscritti al corso di laurea, in sostituzione di attività in sede. E' condizione per il riconoscimento dei crediti sostenuti che lo studente presenti un progetto che riporti le materie frequentate, i programmi delle stesse e le modalità di verifica delle conoscenze acquisite. Il progetto presentato deve essere preventivamente approvato dal consiglio di corso di laurea.
Sono riconosciute come attività di studio in altre Università Italiane:
a) il superamento di esami di profitto adeguatamente documentato, eventualmente da completare con prove integrative;
b) le attività formative relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento del
titolo usufruendo dell'assistenza di un docente straniero come correlatore.
Tabella di conversione per i passaggi degli studenti dai vecchi corsi ex DM 509 ai nuovi corsi ex DM 270
Insegnamenti da regolamenti
corsi ex DM 509/99, SSD, CFU - Corrispondenza con insegnamenti nei regolamenti corsi ex DM. 270/04,
SSD, CFU
Attività di base
1) Caso riconoscimento totale
Topografia e cartografia digitale, ICAR/06, 6
Fondamenti e applicazioni di topografia e cartografia, ICAR/06, 3
Elementi di pedologia e studio del suolo, AGR/14, 6
Elementi di pedologia e studio del suolo, AGR/14, 6
2) Caso riconoscimento parziale
Istituzioni di matematiche, MAT/05, 6
Istituzioni di matematica e applicazioni per l'urbanistica, MAT/05, 9
Rappresentazione della città e del territorio, ICAR/17, 6
Rappresentazione della città, del territorio e del paesaggio, ICAR/17, 9
Attività caratterizzanti
1) Caso riconoscimento totale
Ecologia, BIO/07, 6
Fondamenti di ecologia generale e del paesaggio, AGR/05, 6
Analisi del territorio e degli insediamenti, ICAR/20, 6
Analisi del territorio, ICAR/21, 6
Tecnica urbanistica, ICAR/20, 6
Tecnica urbanistica, ICAR/20, 6
Fondamenti di urbanistica, ICAR/21, 6
Fondamenti di urbanistica, ICAR/20, 6
Progettazione urbanistica, ICAR/21, 8
Progettazione urbanistica, ICAR/21, 6
Recupero e riqualificazione urbana, ICAR/21, 3
Recupero e riqualificazione urbana, ICAR/20, 3
Analisi delle tipologie edilizie e della morfologia urbana, ICAR/14, 3
Analisi delle morfologie urbane, ICAR/21, 3
Storia dell'architettura e della città, ICAR/18, 8
Storia della città e del territorio, ICAR/18, 6
Analisi dei sistemi urbani e territoriali (Sistemi informativi per l'urbanistica), ICAR/20, 6
Applicazioni di SIT per l'urbanistica, ICAR/21, 6
Geologia applicata alla pianificazione urbana e territoriale, GEO/05, 8
Fondamenti e applicazioni di geologia e geomorfologia, GEO/05, 6
Sociologia urbana, SPS/10, 8 - Sociologia urbana, SPS/10, 6
Pianificazione territoriale, ICAR/20, 6
Pianificazione territoriale, ICAR/21, 6
Architettura del paesaggio, ICAR/15, 3
Architettura del paesaggio, ICAR/15, 3
Recupero e riqualificazione territoriale e ambientale, ICAR/21, 3
Politiche integrate territoriali e urbane, ICAR/20, 3
Urbanistica, ICAR/21, 6
Progettazione urbanistica, ICAR/21, 6
Recupero e riqualificazione urbana, ICAR/21, 3
Recupero e riqualificazione urbana, ICAR/20, 3
Pianificazione territoriale delle infrastrutture, ICAR/05, 4
Pianificazione delle infrastrutture, ICAR/20, 3
Ingegneria sanitaria e ambientale, ICAR/03, 6
Ingegneria sanitaria e ambientale, ICAR/03, 6
Progettazione architettonica per il recupero urbano, ICAR/14, 8
Progettazione urbana, ICAR/14, 6
2) Caso riconoscimento parziale
Elementi di informatica (sistemi informativi per l'analisi del territorio), ING-INF/05, 3
Applicazioni di SIT per l'urbanistica, ICAR/21, 6
Valutazione dei piani urbanistici, ICAR/22, 3
Valutazione integrata dei piani e dei programmi per il governo del territorio, ICAR/21, 6
Attività affini e integrative
1) Caso riconoscimento totale
Fisica tecnica ambientale, ING-IND/11, 6
Fisica tecnica ambientale, ING-IND/11, 6
Economia ed estimo rurale, AGR/01, 6
Pianificazione del territorio rurale, AGR/01, 6
Progettazione delle infrastrutture di trasporto, ICAR/05, 3
Pianificazione dei trasporti, ICAR/05, 3
Altre attività formative
1) Caso riconoscimento totale
Stage e tirocini, 9 - Stage e tirocini,6
2) Caso riconoscimento parziale
Prova finale e lingua straniera, 2 - Prova finale e lingua straniera, 3
Totale 180 CFU - Totale 180 CFU
Per il trasferimento dall'Ordinamento ex DM270/04 al nuovo Ordinamento (DM17) sono convalidate le discipline che hanno la stessa denominazione, le Stesso Settore Scientifico Disciplinare e lo stesso numero di crediti. Casi particolari o soggetti ad interpretazione saranno esaminati dal Comitato per la didattica.
Servizi di tutorato
La Struttura Didattica competente fornisce un servizio di Tutorato, mediante l'opera dei docenti del Corso, volto ad organizzare attività di accoglienza e sostegno degli studenti, in particolare per il recupero di un eventuale debito iniziale, a fornire informazioni sui percorsi formativi del Corso, sul funzionamento dei servizi e sui benefici per gli studenti, a individuare modalità organizzative delle attività per studenti impegnati non a tempo pieno.
Il corso ha prevede la presenza di almeno un tutor ogni 60 studenti immatricolati. È comunque prevista la presenza dei seguenti tutor nominati dal presidente:
- un tutor didattico per ogni anno di corso
- un tutor per le attività di tirocinio
- un tutor per l'accessibilità degli studenti diversamente abili.
Pubblicita su procedimenti e decisioni assunte
Il corso di laurea pubblicizza i propri procedimenti e decisioni tramite pubblicazione dei verbali dei consigli sul sito Web (www.unifi.it/clupta). Sullo stesso sito pubblicizza inoltre qualsiasi altra informazione utile allo svolgimento della didattica.
Sul sito della Facoltà di Architettura sono altresì pubblicati ad opera dei singoli docenti anche i programmi delle discipline.
Valutazione della qualita'
Il corso di Laurea in Pianificazione della città del territorio e del paesaggio adotta al suo interno il sistema di rilevazione dell'opinione degli studenti frequentanti gestito dal Servizio di valutazione della didattica dell'Ateneo.
Il corso di Laurea in Pianificazione della città del territorio e del paesaggio attiva al suo interno un sistema di valutazione delle qualità coerente con il modello approvato dagli Organi Accademici.
Ambiti Occupazionali
Dalla analisi precedentemente effettuata deriva l'esigenza formativa di un laureato triennale in possesso delle conoscenze adeguate ad integrare nelle diverse fasi del processo di pianificazione le varie dimensioni sostantive e procedurali che riguardano il territorio ed i suoi elementi costituitivi. In particolare il laureato sarà dotato degli strumenti tecnici e culturali per:
- sviluppare strumenti analitico interpretativi relativi ai caratteri geomorfologici, ecologici, agroambientali, storico culturali, paesaggistici e socio economici del territorio e della città;
- applicare metodi e tecniche consolidate ed innovative per la pianificazione e progettazione del territorio e della città, con particolare attenzione alla riqualificazione degli spazi aperti e alle relazioni con gli insediamenti:
- applicare procedure e strumenti di valutazione integrata e strategica di prefigurando le possibili trasformazioni del territorio determinate dalla implementazione di piani politiche e progetti;
- strutturare, istruire e gestire le diverse fasi ed attività delle procedure amministrative relative a piani e progetti con particolare riferimento agli strumenti della pianificazione partecipata ed interattiva.
Le competenze ed attività sinteticamente richiamate trovano inoltre una loro specifica declinazione all'interno dei CdL in relazione al contesto territoriale ed amministrativo della Toscana e di molte altre regioni incentrato sul riconoscimento e rilevanza dei valori statutari e fondativi del territorio all'interno delle pratiche di pianificazione e sviluppo locale. Tale specificazione qualifica peraltro il CdL in Pianificazione del territotio (di seguito PT) nel contesto nazionale dei corsi di laurea in pianificazione fornendo ai laureati strumenti e metodologie innovative per affrontare adeguatamente le tematiche connesse alla dimensione strutturale e statutaria della pianificazione e quelle riconducibili alla rilevanza dei valori identitari, sociali e patrimoniali dei luoghi nel contesto delle politiche di sviluppo locale sia di matrice comunitaria che nazionale e regionale.
Da questo secondo punto di vista i laureati in PT saranno in grado di collaborare a (per laurea magistrale costituire e gestire):
- analisi, interpretazione e rappresentazione delle strutture di lunga durata e del patrimonio del territorio finalizzate alla definizione dei caratteri identitari, fondativi e delle parti strutturali dei piani ed in particolare delle Invarianti strutturali e degli statuti del territorio previsti, secondo diversi profili, dalle leggi vigenti (cfr. LR Toscana 1/2005, L.R. 2000 Emilia Romagna, L.R. Liguria, etc);
- processi e strumenti di pianificazione integrata e strategica di politiche, piani e progetti con riferimento sia ai requisiti richiesti per le diverse strumentazioni e livelli di piano (VAS, VIA, valutazione integrata, etc) sia a strumenti ed iniziative di carattere più circoscritto e tuttavia integrate (Agenda 21, PRU, PRUSST; Progetti integrati di diversa natura, Piani di miglioramento agricolo ambientale, etc);
- Costruzione e gestione di processi di pianificazione strategica incentrati sulla realizzazione e rappresentazione di "scenari disegnati di progetto territoriale" anche attraverso la applicazione di metodi e tecniche strutturate di partecipazione e visualizzazione (visioning, future studies, mappe identitarie e culturali, simulazioni digitali etc.);
- Protocolli e rappresentazioni GIS particolarmente orientati alla rappresentazione degli aspetti patrimoniali e qualitativi del territorio finalizzati a facilitare la comunicazione fra i diversi ambiti disciplinari insieme alla riconoscibilità dei valori e delle potenzialità endogene dei diversi contesti.
In questo ambito la figura professionale a cui si fa riferimento sulla base della classificazione ISTAT è la seguente:
"2.2.2.0.2 - Urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio: Le professioni comprese in questa Unità Professionale conducono ricerche ovvero applicano le conoscenze esistenti in materia di pianificazione, conservazione, restauro e recupero urbanistico e territoriale. Sovrintendono e dirigono tali attività."
Tale figura professionale ha il suo riferimento giuridico nell'Ordine professionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori come da DPR 328/2001. L'art. 16 al quinto comma afferma che «Formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti nella sezione B [...] per il settore "pianificazione":
- e attività basate sull'applicazione delle scienze volte al concorso e alla collaborazione alle attività di pianificazione;
- la costruzione e gestione di sistemi informativi per l'analisi e la gestione della città e del territorio;
- l'analisi, il monitoraggio e la valutazione territoriale ed ambientale;
- procedure di gestione e di valutazione di atti di pianificazione territoriale e relativi programmi complessi.
Il decreto non attribuisce competenze in materia di pianificazione territoriale a nessun'altra figura professionale prevista dall'ordinamento italiano.
Per quanto riguarda la conformazione delle figure professionali abilitate all'esercizio della professione di urbanista o pianificatore territoriale al di fuori dell'Italia, la situazione cambia da Stato a Stato. Alcuni ordinamenti prevedono, come quello italiano, una figura professionale specifica del pianificatore (in inglese planner o anche spatial planner), mentre altri consentono lo svolgimento dell'attività professionale del pianificatore anche ad architetti, ingegneri civili ed edili nonché, con alcune limitazioni, a pianificatori ed architetti del paesaggio.
Le prospettive occupazionali di tale professione non sono da sole state oggetto di studio. Riferendosi al rapporto "La domanda di laureati nel settore pubblico e nel no profit" Dicembre 2006, Unioncamere, si può evincere una distribuzione della domanda di laureati (non disaggregata fra architetti e pianificatori, né fra laureati triennali e magistrali) prevalentemente caratterizzata dal settore privato (studi professionali, ecc.)
Abilità comunicative (communication skills)
Il lavoro in gruppo e la somministrazione di didattica su diverse forme (frontale e di laboratorio) consentono agli studenti di acquisire capacità comunicative a vari livelli e utilizzando diversi media quali: l'esposizione orale, l'elaborato grafico, la relazione scritta, la presentazione tramite diapositive nonché la comunicazione tramite reti informatiche e telematiche (internet).
La rappresentazione grafica e cartigrafica rappresenta lo strumento avanzato nell'ambito della acquisizione di abilità comunicative. Essa è presente fin dal primo anno nel corso di "Rappresentazione della città e del territorio" nel quale lo studente acquisisce metodi e strumenti dell'analisi dell' ambiente: dalla cartografia storica a quella attuale, con approfondite riflessione sulle tecniche di rappresentazione grafica a partire da quelli impiegati fin dalla prima metà del sec. XIX fino ai metodi attuali di metodi attuali di rappresentazione compiuterizzata. La tematica è ripresa intgrandola con le capacità di comprensione applicata dal laboratorio del primo anno in Analisi della città e del Territorio con l'obiettivo di fornire agli studenti metodologie e tecniche di rappresentazione della identità dei luoghi e di applicarle in una esercitazione riferita a un contesto territoriale locale. Il riferimento culturale è ai concetti di "sviluppo locale", "sostenibilità", "invarianti strutturali" "statuto dei luoghi"; questi concetti, introdotti nella recente legislazione regionale toscana, richiedono una revisione radicale degli apparati analitici, per renderli idonei alla descrizione e alla rappresentazione delle peculiarità e dell'identità dei luoghi. Questo tipo di rappresentazione ha un ruolo essenziale in modelli di pianificazione e di sviluppo basati sulla valorizzazione delle risorse locali (risorse ambientali, territoriali, paesistiche, economiche, culturali). La descrizione dei valori del patrimonio territoriale e ambientale locale diventa essenziale per individuare regole di trasformazione del territorio che non ne consumino in modo irreversibile le risorse e che, al contrario, ne aumentino la qualità e il valore.
Autonomia di giudizio (making judgements)
L'attività di laboratorio orienta lo studente ad operare in modo autonomo, ma assistito dal docente. Il gruppo che opera in un laboratorio, normalmente costituito da 2 a 4 studenti ha il compito di reperire i dati necessari alla predisposizione dell'elaborato finale. I dati sono generalemente di tipo multisciplinare e multimediale: dati cartografici, dati bibliografici, dati numerici, dati da sopralluoghi diretti sul territorio. Scopo della esercitazione è proprio quello di fornire un metodo per la definizione di giudizi autonomi sia di tipo analitico e interpretativo (laboratori del primo e del secondo anno) che esecutivo e progettuale (laboratorio del terzo anno).
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
Tale obiettivo formativo è perseguito soprattutto nella didattica in laboratorio. L'attività di laboratorio, consiste, oltre ad eventuali lezioni, esercitazioni, seminari, visite guidate, studio individuale o di gruppo eventualmente assistito, in una specifica attività di analisi, studio e progetto, da svolgersi in classe in forma assistita.
L'organizzazione didattica del Laboratorio intende coinvolgere lo studente in un processo che prevede sia la formazione teorica e metodologica sia la sperimentazione e l'elaborazione dei materiali necessari a sostenere l'esame di fine corso.
Attraverso le modalità della didattica il laboratorio si intende fornire agli studenti:
a) una formazione culturale di base, affidata alle lezioni frontali delle quattro discipline e allo studio dei testi previsti;
b) un'informazione tecnico-metodologica di base, affidata alle lezioni frontali, allo studio delle fonti cartografiche, e di quelle bibliografiche;
c) una formazione di base di carattere applicativo, affidata alle esercitazioni didattiche obbligatorie e all'esercitazione annuale di laboratorio.
Il laboratorio è pertanto articolato in cicli di lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, revisioni collettive e discussioni:
a) le lezioni teoriche sono finalizzate a formare gli studenti sulle problematiche e sui contenuti della tematica caratterizzante il laboratorio e a fornire gli strumenti tecnici, concettuali e metodologici necessari per le applicazione delle conoscenze apprese;
b) le esercitazioni, obbligatorie, sono finalizzate ad applicare operativamente, attraverso strumenti disciplinari specifici, le tematiche illustrate nelle lezioni frontali. In particolare esse consistono in:
1. esercitazioni individuali e di gruppo ex tempore in orario di lezione fatte su ambiti-campione e/o sul territorio oggetto di analisi;
2. esercitazione annuale di laboratorio consistente in un'esperienza di analisi da applicarsi in aree oggetto di studio.
Le esercitazioni costituiranno materiale di valutazione per l'esame di fine corso.
c ) le discussioni strutturate e le revisioni collettive hanno lo scopo di approfondire i contenuti del corso e delle esercitazioni.
Gli obiettivi formativi dei laboratori sono i seguenti:
Il Laboratorio del primo anno tratterà di analisi della città, del territorio e del paesaggio, costituendo così il primo momento di confronto con le tematiche territoriali. Il corso intende focalizzarsi sulla fase descrittiva, per mettere gli studenti negli anni successivi nella condizione di poter operare consapevolmente nella fase progettuale. Gli obiettivi sono i seguenti:
a) costruire un metodo di lettura e di interpretazione critica dei fenomeni territoriali ecologici ed insediativi;
b) avviare all'uso critico delle fonti, dei dati e delle tecniche di rappresentazione del territorio e degli insediamenti;
c) interpretare e rappresentare l'identità morfologica e sociale dei vari tipi di territorio.
L'analisi applicativa si concentrerà sui seguenti temi:
- formazione e forma del territorio: come nasce il fenomeno dell'urbanizzazione, la territorializzazione;
- la relazione fra città e territorio circostante;
- l'identità del territorio, la storia, il patrimonio territoriale;
- metodi di lettura del funzionamento di un sistema ambientale (cicli dell'acqua, clima, cicli vegetativi, ecc.);
- metodi di lettura della qualità e complessità degli ecosistemi;
- metodi di lettura dell'ecosistema territoriale: le reti ecologiche: individuazione e analisi;
- la qualità dell'abitare i luoghi, la qualità delle culture insediative, la sostenibilità;
- l'evoluzione e la forma della città;
- le tecnologie dell'informazione geografica per l'analisi del territorio;
- la cartografia: funzioni, principi ed evoluzione tecnica;
- la cartografia digitale;
- Sistemi Informativi Territoriali
Il Laboratorio del secondo anno tratterà di urbanistica. La finalità di questo Laboratorio è quella di contribuire alla formazione di un sapere esperto specifico per la formazione del "piano" nelle forme in cui tale concetto è declinato nel quadro normativo e legislativo della Toscana, ma ormai di numerose altre Regioni e anche nelle più avanzate proposte avanzate di nuova legge urbanistica nazionale. Alla conclusione del Laboratorio lo studente deve dimostrare di disporre delle conoscenze che gli consentano di strutturare il lavoro di costruzione del piano definendo la sequenza descrizione>interpretazione>prefigurazione>valutazione in tutto il suo spessore
tecnico, scientifico, amministrativo.
Nel lavoro del Laboratorio lo studente dovrà pertanto avere acquisito:
- capacità sintetiche di riconoscimento e valutazione delle principali fasi costitutive dello "spessore" del territorio e della città;
- conoscenza delle caratteristiche, della reperibilità e delle modalità di acquisizione, elaborazione e uso delle fonti documentarie della città e del territorio relative ai caratteri evolutivi storici e alla descrizione contemporanea. In particolare: fonti cartografiche, catastali, aerofotografiche, letterarie, statistico-demografiche, sociologiche. Tali elementi devono avere carattere di generalità anche oltre i casi di studio;
- attitudine esperta alla descrizione-rappresentazione dei fenomeni di cui sopra anche attraverso l'impiego di tecniche informatiche;
- capacita di pervenire, attraverso un percorso metodologico consapevole e generalizzabile, ad una sintesi del quadro conoscitivo complesso dell'ambito territoriale di studio.
Il Laboratorio del terzo anno tratterà di pianificazione territoriale. Il Laboratorio fornisce gli strumenti teorici, metodologici e operativi per l'elaborazione di piani e progetti nei diversi ambiti applicativi: PRG, Piani territoriali di Coordinamento, Piani socioeconomici e territoriali delle Comunità Montane, Piani di sviluppo rurale, Piani paesistici, piani e progetti di recupero e valorizzazione ambientale, progetti di reti ecologiche, di reti infrastrutturali, Agende 21 locali,Piani integrati di sviluppo locale, ecc.
Verranno messi in particolare rilievo ed esemplificati:
- metodi e tecniche di costruzione di quadri conoscitivi finalizzati alla pianificazione territoriale; metodi e tecniche di rappresentazione del patrimonio ambientale, territoriale e paesistico;
- metodi e strumenti complessi di pianificazione degli ambienti costruiti, del territorio rurale e del paesaggio;
- relazioni economiche, sociali, ambientali e paesistiche fra territorio costruito e spazi aperti agroforestali per l'autosostenibilità dello sviluppo; ruolo delle reti ecologiche nella pianificazione.
Capacità di apprendimento (learning skills)
Il corso di laurea in pianificazione del territorio è visto come un itinerario formativo indirizzato alla formazione di una figura professionale attrezzata ad affrontare la molteplicità di compiti richiesti dal mercato del lavoro; è necessario ricordare che ad esso seguirà un certo numero di lauree magistrali (nel campo della pianificazione territoriale e progettazione urbanistica e dell'architettura del paesaggio). La capacità di apprendere in modo interdisciplinare è inoltre garantita dall'attribuzione di un congruo numero di cerditi al tirocinio, che si svolge in strutture ove gli studenti possno confrontarsi con problematiche professionali e applicative. La formazione didattica è prevalentemente orientata verso questi studi, anche se le conoscenze acquisite potranno essere adeguate anche su altri indirizzi di laurea magistrale, quali LM Architettura del paesaggio e LM48.
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Tale obiettivo è perseguito tramite i corsi di tipo monodisciplinare, con carico didattico da 6 a 9 crediti, orientati a fornire conoscenze e capacità di comprensione nell'ambito della analisi della città, della pianificazione territoriale, della cartografia, dell'ecologia generale, della geologia e dell'uso del suolo da parte dell'agricoltura, della storia della città e del territorio, dell'analisi e della gestione del paesaggio nonché nozioni di basse su materie tecniche inerenti i tempi urbanistici e territoriali. Tale obiettivo comprende inoltre alcuni temi di avanguardia nella pianificazione del territorio, quali:
- i Sistemi Informativi Territoriali, con particolare riguardo al monitoraggio ambientale e territoriale, alla rappresentazione e alla elaborazione di informazioni da satellite;
- l'ecologia del paesaggio, con particolare riguardo alla individuazione e alla progettazione di reti ecologiche;
- le fonti energetiche rinnovabili, con particolare riguardo ai loro rapporti nella pianificazione della città e delle coltivazioni agricole.
Motivi dell'uso nelle attività affini di settori già previsti dal decreto per la classe
Gli insegnamenti presenti nelle attività di base e/o caratterizzanti assumono valenza integrativa quando inseriti in laboratori didattici integrando la materia principale, oppure quando trattasi corsi afferenti a corpus disciplinari di ampio respiro (ad esempio giurisprudenza con IUS/10 - IUS/3) i cui contenuti specifici per le sole tematiche di integrazione delle conoscenze territoriali.
Criteri seguiti nella trasformazione del corso da ordinamento 509 a 270 (DM 31 ottobre 2007, n.544, allegato C)
Il corso di laurea ha già un periodo di attività dall'anno 2000 con risultati positivi, sul piano del numero di iscritti, della provenienza geografica, della valutazione degli studenti, della regolarità ed efficacia di funzionamento. La collaborazione fra le facoltà di Architettura e di Agraria e il contributo della facoltà di Ingegneria, ha garantito il perseguimento concreto di un obiettivo formativo indirizzato alla creazione di una figura professionale nuova rispetto a quella tradizionale dell'architetto: un laureato dotato di una competenza multidisciplinare capace di misurarsi con una varietà di temi complessi che riguardano città, territorio, paesaggio, ambiente e mondo rurale. Questa integrazione consente di affrontare le tematiche ambientali in modo integrato, riferendole alle modalità e alle tecniche di produzione degli spazi aperti e consente di affrontare con competenze multidisciplinari sia gli aspetti strutturali, identitari, strategici e operativi della pianificazione.
La originalità di CDL organizzati fra Facoltà di Architettura e di Agraria, con contributi di Ingegneria, è stata quindi rafforzata con il progetto di costituzione di un corso di laurea interfacoltà, che consente di mettere a punto una figura professionale nuova in grado di problemi analitico-progettuali in campo della pianificazione ambientale, paesistica, territoriale, integrando piani di settore fino ad ora connessi a campi disciplinari e professionali differenziati.
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
I settori di mercato relativi alla progettazione e pianificazione della città, del territorio,dell'ambiente e del paesaggio si sono molto estesi e specializzati, sia nella professione privata sia negli enti pubblici territoriali e negli enti di ricerca per i seguenti motivi:
-da una parte l'emergenza delle problematiche ambientali, della qualità urbana, territoriale e paesistica, dall'altra l'accresciuto ruolo del territorio nella promozione di modelli di sviluppo fondati sulla peculiarità e la qualità dei patrimoni territoriali locali, hanno indotto la moltiplicazione e l'arricchimento degli strumenti di pianificazione a tutte le scale:
articolazione dei piani regolatori (strutturali e operativi), piani territoriali di coordinamento, piani e scenari strategici, piani e programmi urbani complessi (PRU, PRUSST, contratti di quartiere, Urban, Urbac, etc), piani ambientali, piani paesistici, piani integrati di sviluppo locale,
piani di settore (piani della mobilità, piani dei parchi, piani di sviluppo rurale, VIA, VAS, etc);
-l'accresciuta complessità sociale e l'esigenza di promuovere processi di partecipazione e di programmazione negoziata ha attivato nuove forme dei processi di piano: agende 21 locali, patti territoriali locali, piani locali di sviluppo, bilanci partecipativi, PRG partecipati, piani strategici, contratti di fiume etc.
Il corso di laurea deve rispondere alla domanda di competenze richiesta da questi nuovi campi della pianificazione, producendo al contempo una figura in grado di affrontare in modo integrato la complessità di relazione fra î diversi campi del sapere implicati nell'azione.
Gli obiettivi formativi specifici del corso sono perciò così sintetizzabili:
- analisi, interpretazione e rappresentazione delle caratteristiche della città, del territorio e dell'ambiente con particolare riguardo al territorio rurale finalizzate alla redazione di piani e progetti a scala urbana e territoriale previsti, secondo diversi profili, dalle leggi vigenti (cfr. LR Toscana 1/2005, L.R. 2000 Emilia Romagna, L.R. Liguria, etc);
- processi e strumenti di pianificazione integrata e strategica di politiche, piani e progetti con riferimento sia ai requisiti richiesti per le diverse strumentazioni e livelli di piano (Valutazione Ambientale Strategica, Valutazione Impatto Ambientale, valutazione integrata, etc) sia a strumenti ed iniziative di carattere più circoscritto e tuttavia integrate (Agenda 21, PRU, PRUSST; Progetti integrati di diversa natura, Piani di miglioramento agricolo ambientale, etc);
- Costruzione e gestione di processi di pianificazione strategica incentrati sulla realizzazione e rappresentazione di "scenari disegnati di progetto territoriale" anche attraverso la applicazione di metodi e tecniche strutturate di partecipazione e visualizzazione (visioning, future studies, mappe identitarie e culturali, simulazioni digitali, internet, etc);
- Protocolli e rappresentazioni GIS particolarmente orientati alla rappresentazione degli aspetti patrimoniali e qualitativi del territorio finalizzati a facilitare la comunicazione fra i diversi ambiti disciplinari insieme alla riconoscibilità dei valori e delle potenzialità endogene dei diversi contesti.
Descrizione del percorso formativo
Il quadro formativo è organizzato sulla base di una distinzione tra due forme di offerta didattica: i corsi monodisciplinari e la didattica di laboratorio; i laboratori didattici sono una forma di didattica interattiva, da svolgersi in aule attrezzate, pluridisciplinari; il profilo formativo prevede un laboratorio didattico per ogni anno di corso. I corsi monodisciplinari sono viceversa di tipo più tradizionale e sono indirizzati a fornire un quadro relativamente autonomo della disciplina prescelta.
Consultazione con le organizzazioni rappresentative - a livello nazionale e internazionale - della produzione di beni e servizi, delle professioni (Istituzione del corso)
Il Comitato di Indirizzo si riunisce il giorno 22 febbraio 2011 alle ore 16.00.
Il professor Bernetti, presidente del corso di laurea, presenta le modifiche apportate all'ordinamento del corso di laurea per consentire l'adeguamento al Decreto Ministeriale N. 17.
I membri del comitato di indirizzo sottolineano l'opportunità di mantenere alto il numero di crediti assegnati al tirocinio per consentire allo studente una maggiore capacità pratica, senza però scordare che i corsi universitari devono presentare un forte carattere teorico.
Esprimono inoltre un forte apprezzamento per la partecipazione di due diverse facoltà al corso in quanto questo consente di formare laureati con una forte preparazione interdisciplinare.
Dopo attento esame ha approvato all'unanimità le modifiche all'ordinamento del Corso di Studio.