La concentrazione di metalli pesanti e le potenziali conseguenze sull’ecosistema delle acque dell’Italia centrale sono al centro di una ricerca condotta dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ateneo fiorentino. I risultati di questo studio, iniziato nel 2009 e tuttora in corso, realizzato da Pilario Costagliola e Marco Benvenuti, docenti di Georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche per l'ambiente e i beni culturali, saranno illustrati al pubblico in un incontro dal titolo “La strada del mercurio” organizzato martedì 14 giugno dall’associazione ambientalista “Amici della Terra” presso l’Istituto Santa Maria in Aquiro (Piazza Capranica 72, Roma - ore 15).
Il team fiorentino, coordinato da Costagliola, ha concentrato i propri studi sui materiali solidi (residui minerari, suoli, sedimenti fluviali) e sulle acque superficiali dell’Amiata che sfociano nei fiumi Paglia e Tevere. Gli studiosi hanno potuto contare sulla collaborazione di Pierfranco Lattanzi e di Valentina Rimondi, afferenti al Consiglio Nazionale delle Ricerche -Istituto di Geoscienze e Georisorse (CNR/IGG, Firenze) e sono stati affiancati nel loro lavoro da un team specializzato appartenente al Servizio geologico degli Stati Uniti (USGS) e dell’Università di Cagliari.
L’indagine è stata in parte finanziata nell’ambito dei Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) ed è documentata da numerosi articoli su riviste scientifiche internazionali che si occupano di problemi ambientali. Attualmente il gruppo di ricerca fiorentino sta svolgendo una campagna preliminare di monitoraggio del fiume Orcia.