Frequentanti:
Appunti dalle lezioni
• M. Fioravanti, Costituzione, Il Mulino, Bologna 1999, pp. 43-47, pp.59-65 e pp.71-130.
• A. Aquarone, L’unificazione legislativa e i codici del 1865, Giuffrè, Milano (ristampa), pp.1-80.
Non frequentanti
• M. Fioravanti, Costituzione, Il Mulino, Bologna 1999.
• A. Cavanna, Storia del diritto moderno in Europa. Le fonti e il pensiero giuridico. Vol. II, Giuffrè, Milano 2005, pp. 395-617.
Obiettivi Formativi
Conoscenze
Conoscenza del rapporto tra dimensione temporale e contestuale del fenomeno giuridico: la storicità come dimensione naturale del diritto. I principali elementi dell’esperienza giuridica medievale. Approccio con l’esperienza giuridica moderna e contemporanea. In particolare mediante l’analisi dei principali istituti, concetti, principi giuridici dell’età moderna.
Capacità
A) Capacità di contestualizzare i dati normativi attraverso cui risolvere problemi giuridici complessi.
B) Capacità di cogliere la dimensione storica del linguaggio giuridico.
C) Capacità di integrazione interdisciplinare.
Competenze
Sensibilità ai profili non soltanto normativi del diritto, ma anche a quelli di creazione giurisprudenziale e comunque relativi all’attività interpretativa del giurista. Valorizzazione dell’elemento storico come parte integrante della genesi del diritto e della sua interpretazione orientata all’effettività. Consapevolezza della relatività dei concetti giuridici
cardine della modernità, a partire dalla loro evoluzione storica. Capacità di non ridurre la dimensione del giuridico alla sola dimensione statualistico-normativistica, ma a coglierla nella prospettiva della pluralità (temporale e spaziale) degli ordinamenti giuridici.
Metodi Didattici
Lezioni di didattica frontale: Totale 40 ore.
Seminari/Visite guidate: Totale ore 10 (facoltativi, senza crediti).
Modalità di verifica apprendimento
Esame di profitto: orale.
Programma del corso
Il corso si propone di fornire un quadro generale della storia del diritto moderno con particolare attenzione ai percorsi distinti ma intrecciati tra il costituzionalismo e il fenomeno della codificazione nell’età moderna e contemporanea.
Esso si articolerà quindi in due moduli: uno di natura costituzionalistica e uno di natura codicistica. Modulo costituzionalistico. Cenni metodologici e introduttivi alla storia del diritto. Cenni sull’ordine giuridico e sulla costituzione mista medievale. Crisi della geografia politica medievale: ius commune e iura propria. Superamento della costituzione mista medievale: l’opzione storicistica del costituzionalismo britannico e la costituzione cetualassolutistica
continentale. Il problema della sovranità: Bodin, Hobbes, Rousseau. Giusnaturalismo e contrattualismo: Grozio, Locke e ancora Hobbes. Il costituzionalismo: Harrington, ancora Locke, Montesquieu. L’Inghilterra come modello. L’età delle rivoluzioni. Analogie e differenze tra rivoluzione americana e rivoluzione francese e le due differenti idee di costituzioni da queste prodotte. Lo Stato di diritto ottocentesco e le sue dottrine: Carré de Malberg, Georg
Jellinek. Caratteri della costituzioni democratiche del Novecento e principali dottrine costituzionalistiche: Schmitt e Kelsen. Principali nozioni di storia costituzionale italiana tra Otto e Novecento: istituzioni e dottrine. Modulo codicistico. In particolare saranno approfonditi i seguenti temi: Il Codice ‘illuminista’: caratteristiche e tramonto di un paradigma. Il Codice ‘rivoluzionario’: parabole a confronto, ovvero dell’esistenza di un codice civile della Rivoluzione. Il modello ‘napoleonico’ di codice civile e penale: il liberalismo nello specchio dell’assolutismo giuridico. La scienza giuridica ‘sotto tutela’: gli esegeti in Francia e in Italia durante l’Ottocento. Luci e ombre dell’Anti-Codice: un’analisi storico-comparata e sistematica degli argomenti anticodificatori che percorrono il XIX
e il XX secolo, con particolare riferimento al modello savignyano e alle critiche sociali alla codificazione borghese e alla loro ripresa ed influenza in Italia. I percorsi paralleli dei ‘delitti e delle pene’: la penalistica civile garantista carrariana e l’emersione della questione sociale nell’interpretazione del codice penale Zanardelli. Uno sguardo alle
risposte europee: tra giurisprudenza degli interessi e naturalismo e sociologismo penalistici. La rivincita formalistica: il sistema pandettistico nel BGB. Il mondo di ieri dinanzi alla svolta della prima guerra mondiale: decretazione d’urgenza e ripensamenti scientifici. I progetti postbellici con particolare attenzione al codice italo-francese delle obbligazioni e al progetto Ferri. Il diritto civile e penale totalitario: fascismo e nazismo di fronte al problema del codice ‘nuovo’. Il Volksgesetzbuch (codice popolare germanico) e la codificazione per principii pannunziana. Arturo Rocco e Vincenzo Manzini: gli ispiratori e i codificatori della ‘terza scuola’. Tra ritardi e polemiche: l’iter formativo del codice civile del 1942. Le valutazioni di Emilio Betti, Filippo Vassalli, Enrico Finzi e Lorenzo Mossa. Il sistema
del codice del ‘42 tra tradizione liberale e ‘società di massa’. Il ‘teorema’ di Pugliatti ovvero dei codici ‘fascisti’ nell’Italia costituzionale e repubblicana. Il secondo dopoguerra fra decodificazione e ricodificazione: significato tecnico e storico di una polemica. Osservazioni e analisi conclusive: verso un codice civile (e penale) europeo?