Il corso vuole proporre un quadro generale della storia del diritto moderno in Europa con particolare attenzione agli itinerari di sviluppo in Italia e Francia fino a delineare le trasformazioni più significative che emergono nella fase di trapasso verso l’età contemporanea Esso si articolerà in una parte generale e in una parte speciale.
Per gli studenti frequentanti( la frequenza è obbligatoria)
a) Appunti dalle lezioni
b)P. Cappellini, Storie di concetti giuridici, Torino, Giappichelli, 2010 ,pp. 39-48; 111-135; 151-160; 233-248
c) P. Grossi, L’Europa del diritto, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. 3-255. e
Obiettivi Formativi
Conoscenze
Conoscenza del rapporto tra dimensione temporale e contestuale del fenomeno giuridico: la storicità come dimensione naturale del diritto. I punti fermi dell’esperienza giuridica medievale.
Approccio con l’esperienza giuridica moderna. In particolare mediante l’analisi dei principali istituti, concetti,
principi giuridici dell’età moderna.
Capacità
A) Capacità di contestualizzare i dati normativi attraverso cui risolvere problemi giuridici complessi.
B) Capacità di cogliere la dimensione storica del linguaggio giuridico.
C) Capacità di integrazione interdisciplinare.
Competenze
Sensibilità ai profili non soltanto normativi, ma anche di creazione giurisprudenziale del diritto e quindi alla specificità dell’attività interpretativa del giurista. Possibilità di valorizzare l’elemento storico come parte integrante della genesi del diritto e della sua interpretazione orientata all’effettività.
Consapevolezza della relatività dei concetti giuridici cardine della modernità, a partire dalla loro evoluzione storica. Attenzione a non ridurre la dimensione del giuridico soltanto in una prospettiva statualistico-normativistica, ma a coglierla nella prospettiva della pluralità (temporale e spaziale) degli ordinamenti giuridici.
Prerequisiti
Gli studenti dovranno iscriversi in un’apposita lista entro il termine e con le modalità che verrà comunicato dal docente all’inizio del corso.
Metodi Didattici
Lezioni di didattica frontale: Totale ore 72.
Altre Informazioni
Prova finale
Preferibilmente tra il terzo e il quarto anno, lo studente dovrà concordare con il docente un piano di studio finalizzato alla individuazione del tema della prova finale.
Modalità di verifica apprendimento
Esame di profitto: orale.
Programma del corso
Parte generale. La storicità come dimensione necessaria di ogni esperienza giuridica. Riflessioni storico-metodologiche sugli aspetti di novità e sui problemi della fase presente di riassetto dell’ ordinamento giuridico sullo sfondo dei fenomeni di ‘globalizzazione’: un rinnovato ius commune europeo? Uno sguardo ad una esperienza storica universalistica e pluralistica: la tradizione giurisprudenziale del diritto comune medioevale fino alla prima età moderna. I caratteri intrinseci del diritto comune e la loro entrata in crisi nell’Europa moderna dei secoli XVI-XVIII: il diritto come giustizia e come ordine. La giurisprudenza come interpretatio. Seconda Scolastica, Umanesimo giuridico, Riforma protestante: antropologie giuridiche dell’individualismo e nascita dello stato moderno. Dallo status al contratto. Il diritto come legge ed espressione della volontà sovrana. Consolidazioni e codificazioni nell’Europa d’antico regime fino alla Rivoluzione francese. I tentativi di riforma illuministica e la genesi dei principi del diritto penale moderno: Cesare Beccaria e la Toscana della Leopoldina. Diritto e rivoluzione: considerazioni introduttive alla luce delle riflessioni di Santi Romano. Le vicende della legislazione rivoluzionaria e il trionfo dell’antropologia proprietaria. Il Codice Napoleone: Portalis e il Discorso preliminare. Sua struttura e analisi dei principali istituti. L'École de l’ exégèse . Vicende della recezione in Italia. La scienza giuridica espropriata ovvero la c.d. École de l’ exégèse come metodologia interpretativa dello statualismo. Le reazioni critiche alla codificazione in Europa o della scienza giuridica ‘rivendicata’: Romanticismo giuridico e scuola storica del diritto. I codici italiani unitari e la borghesia legislatrice: il codice civile del 1865 e il codice penale Zanardelli (1889). Il problema del diritto commerciale e della sua autonomia. La svolta di fine Ottocento della scienza giuridica italiana e francese. L’influenza del costruttivismo giuridico della dottrina pandettistica tedesca. Un sentiero interrotto: il cosiddetto socialismo giuridico. Verso il XX secolo: nuovi codici o nuovo diritto? Il BGB (1900) e il codice civile svizzero (1907) tra formalismo e realismo giuridico. La rottura definitiva del vecchio ordine: prima guerra mondiale e ordinamenti giuridici.
Parte speciale.
L’approfondimento dell’anno in corso vorrebbe seguire i diversi filoni di pensiero giuridico ‘antiindividualisti’ specialmente in Francia (François Gény, Raymond Saleilles, Léon Duguit, Georges Ripert etc.) e analizzare quale strutturazione assume il diritto negli stati ‘totalitari’.