Il Corso ha per oggetto la “Parte generale” del diritto penale, che si articola in tre grandi capitoli tematici: quello delle fonti del diritto penale; quello della teoria generale del reato; quello delle conseguenze sanzionatorie del reato
Contenuto del corso - Parte B
Il Corso ha per oggetto la "Parte generale" del diritto penale, che si articola in tre grandi capitoli tematici: quello delle fonti del diritto penale; quello della teoria generale del reato; quello delle conseguenze sanzionatorie del reato.
Contenuto del corso - Parte C
Il Corso ha per oggetto la "Parte generale" del diritto penale, che si articola in tre grandi capitoli tematici: quello delle fonti del diritto penale; quello della teoria generale del reato; quello delle conseguenze sanzionatorie del reato.
Contenuto del corso - Parte D
Il Corso ha per oggetto la "Parte generale" del diritto penale, che si articola in tre grandi capitoli tematici: quello delle fonti del diritto penale; quello della teoria generale del reato; quello delle conseguenze sanzionatorie del reato.
L'esame potrà essere preparato sul seguente testo:
Francesco Palazzo, Corso di diritto penale, Parte generale, VII edizione, Torino, Giappichelli, 2018.
L'esame potrà essere preparato sul seguente testo:
Francesco Palazzo, Corso di diritto penale, Parte generale, VII edizione, Torino, Giappichelli, 2018.
Obiettivi Formativi - Parte A
CONOSCENZE
Conoscenze relative ai principi fondamentali del diritto penale con particolare riguardo alla natura e alle funzioni della sanzione punitiva, alla responsabilità penale, ai principi che presiedono alle scelte di criminalizzazione e alle tecniche di individuazione dei fatti penalmente illeciti (principi di materialità, offensività e tipicità), al principio di legalità (fondamenti e significato politico-costituzionale) con i suoi corollari della riserva di legge, della determinatezza e irretroattività.
Conoscenze riguardo all’analisi del reato (componenti oggettive e soggettive del fatto tipico, cause di giustificazione, colpevolezza).
Linee generali della disciplina delle c.d. forme di manifestazione del reato e nozioni sul sistema sanzionatorio e sulla commisurazione della pena.
CAPACITÀ
A) Capacità di ricerca di materiale normativo, bibliografico e giurisprudenziale; in particolare in relazione all’utilizzazione del codice penale e alle leggi speciali di riferimento, alle sentenze dei vari gradi di giurisdizione, alle fonti del “diritto penale europeo”, etc., e di loro utilizzazione ai fini della impostazione di problemi giuridici;
B) Capacità di affrontare le principali questioni che emergono con riferimento alla funzione politico-garantistica del diritto penale (ad esempio in tema di irretroattività, di tassatività, di materialità, offensività e colpevolezza);
C) Capacità di tenere presenti e selezionare adeguatamente le principali interpretazioni che della normativa si danno in dottrina e in giurisprudenza, anche con riferimento al processo di aumento della complessità della normativa penale in vista delle nuove finalità che le vengono attribuite non solo sul piano interno e comunitario, ma anche internazionale.
COMPETENZE
Sensibilità al rapporto che intercorre tra la parte generale del diritto penale e i principi generali desumibili dalla nostra Costituzione e in generale dalle fonti normative che presiedono alla garanzia dei diritti umani. Consapevolezza delle diverse soluzioni adottate dai tipi fondamentali di sistemi penali configurabili (democratici, totalitari, oggettivi, soggettivi, misti). Sensibilità per le problematiche scaturenti dall’emergere di nuove forme di criminalità (sia in relazione all'intensificarsi dei flussi migratori, sia nel campo dell'economia o del terrorismo) e per i rischi per la funzione garantistica e le prospettive di riforma che tali dinamiche innestano. Consapevolezza dell'aprirsi di una nuova dimensione “europea” e internazionale del diritto penale.
Obiettivi Formativi - Parte B
CONOSCENZE
Conoscenze relative ai principi fondamentali del diritto penale, con particolare riguardo: alla natura e alle funzioni della sanzione punitiva, alla responsabilità penale, ai principi che presiedono alle scelte di criminalizzazione, alle tecniche di individuazione dei fatti penalmente illeciti (principi di materialità, offensività e tipicità), al principio di legalità (fondamenti e significato politico-costituzionale) con i suoi corollari della riserva di legge, della determinatezza e irretroattività.
Conoscenze riguardo all'analisi del reato (componenti oggettive e soggettive del fatto tipico, cause di giustificazione, colpevolezza).
Linee generali della disciplina delle c.d. forme di manifestazione del reato e nozioni sul sistema sanzionatorio e sulla commisurazione della pena.
CAPACITÀ
A) Capacità di ricerca di materiale normativo, bibliografico e giurisprudenziale;
B) Capacità di affrontare le principali questioni che emergono con riferimento alla funzione politico-garantistica del diritto penale;
C) Capacità di tenere presenti e selezionare adeguatamente le principali interpretazioni che della normativa si danno in dottrina e in giurisprudenza.
COMPETENZE
Sensibilità al rapporto che intercorre tra la parte generale del diritto penale e i principi generali desumibili dalla nostra Costituzione.
Consapevolezza delle diverse soluzioni adottate dai tipi fondamentali di sistemi penali configurabili (democratici, totalitari, oggettivi, soggettivi, misti). Sensibilità per le problematiche scaturenti dall'emergere di nuove forme di criminalità (specialmente nel campo dell'economia o del terrorismo) e per i rischi per la funzione garantistica e le prospettive di riforma che tali dinamiche innestano.
Consapevolezza dell'aprirsi di una nuova dimensione "europea" e internazionale del diritto penale.
Obiettivi Formativi - Parte C
CONOSCENZE
Conoscenze relative ai principi fondamentali del diritto penale con particolare riguardo alla natura e alle funzioni della sanzione punitiva, alla responsabilità penale, ai principi che presiedono alle scelte di criminalizzazione e alle tecniche di individuazione dei fatti penalmente illeciti (principi di materialità, offensività e tipicità), al principio di legalità (fondamenti e significato politico-costituzionale) con i suoi corollari della riserva di legge, della determinatezza e irretroattività.
Conoscenze riguardo all'analisi del reato (componenti oggettive e soggettive del fatto tipico, cause di giustificazione, colpevolezza).
Linee generali della disciplina delle c.d. forme di manifestazione del reato e nozioni sul sistema sanzionatorio e sulla commisurazione della pena.
CAPACITÀ
A) Capacità di ricerca di materiale normativo, bibliografico e giurisprudenziale; in particolare in relazione all'utilizzazione del codice penale e alle leggi speciali di riferimento, alle sentenze dei vari gradi di giurisdizione, alle fonti del "diritto penale europeo", etc., e di loro utilizzazione ai fini della impostazione di problemi giuridici;
B) Capacità di affrontare le principali questioni che emergono con riferimento alla funzione politico-garantistica del diritto penale (ad esempio in tema di irretroattività, di tassatività, di materialità, offensività e colpevolezza);
C) Capacità di tenere presenti e selezionare adeguatamente le principali interpretazioni che della normativa si danno in dottrina e in giurisprudenza, anche con riferimento al processo di aumento della complessità della normativa penale in vista delle nuove finalità che le vengono attribuite non solo sul piano interno e comunitario, ma anche internazionale.
COMPETENZE
Sensibilità al rapporto che intercorre tra la parte generale del diritto penale e i principi generali desumibili dalla nostra Costituzione e in generale dalle fonti normative che presiedono alla garanzia dei diritti umani. Consapevolezza delle diverse soluzioni adottate dai tipi fondamentali di sistemi penali configurabili (democratici, totalitari, oggettivi, soggettivi, misti). Sensibilità per le problematiche scaturenti dall'emergere di nuove forme di criminalità (sia in relazione all'intensificarsi dei flussi migratori, sia nel campo dell'economia o del terrorismo) e per i rischi per la funzione garantistica e le prospettive di riforma che tali dinamiche innestano. Consapevolezza dell'aprirsi di una nuova dimensione "europea" e internazionale del diritto penale.
Obiettivi Formativi - Parte D
CONOSCENZE
Conoscenze relative ai principi fondamentali del diritto penale con particolare riguardo alla natura e alle funzioni della sanzione punitiva, alla responsabilità penale, ai principi che presiedono alle scelte di criminalizzazione e alle tecniche di individuazione dei fatti penalmente illeciti (principi di materialità, offensività e tipicità), al principio di legalità (fondamenti e significato politico-costituzionale) con i suoi corollari della riserva di legge, della determinatezza e irretroattività.
Conoscenze riguardo all'analisi del reato (componenti oggettive e soggettive del fatto tipico, cause di giustificazione, colpevolezza).
Linee generali della disciplina delle c.d. forme di manifestazione del reato e nozioni sul sistema sanzionatorio e sulla commisurazione della pena.
CAPACITÀ
A) Capacità di ricerca di materiale normativo, bibliografico e giurisprudenziale; in particolare in relazione all'utilizzazione del codice penale e alle leggi speciali di riferimento, alle sentenze dei vari gradi di giurisdizione, alle fonti del "diritto penale europeo", etc., e di loro utilizzazione ai fini della impostazione di problemi giuridici;
B) Capacità di affrontare le principali questioni che emergono con riferimento alla funzione politico-garantistica del diritto penale (ad esempio in tema di irretroattività, di tassatività, di materialità, offensività e colpevolezza);
C) Capacità di tenere presenti e selezionare adeguatamente le principali interpretazioni che della normativa si danno in dottrina e in giurisprudenza, anche con riferimento al processo di aumento della complessità della normativa penale in vista delle nuove finalità che le vengono attribuite non solo sul piano interno e comunitario, ma anche internazionale.
COMPETENZE
Sensibilità al rapporto che intercorre tra la parte generale del diritto penale e i principi generali desumibili dalla nostra Costituzione e in generale dalle fonti normative che presiedono alla garanzia dei diritti umani. Consapevolezza delle diverse soluzioni adottate dai tipi fondamentali di sistemi penali configurabili (democratici, totalitari, oggettivi, soggettivi, misti). Sensibilità per le problematiche scaturenti dall'emergere di nuove forme di criminalità (sia in relazione all'intensificarsi dei flussi migratori, sia nel campo dell'economia o del terrorismo) e per i rischi per la funzione garantistica e le prospettive di riforma che tali dinamiche innestano. Consapevolezza dell'aprirsi di una nuova dimensione "europea" e internazionale del diritto penale.
Prerequisiti - Parte A
La frequenza del corso di insegnamento è obbligatoria coerentemente con la natura del Corso di Laurea in Scienze Giuridiche della Sicurezza e della Convenzione con il Comando dell'Arma dei Carabinieri.
Non sono previsti esami propedeutici.
Prerequisiti - Parte B
La frequenza del corso di insegnamento è obbligatoria, coerentemente con la natura del Corso di Laurea in Scienze Giuridiche della Sicurezza e della Convenzione con il Comando dell'Arma dei Carabinieri.
Non sono previsti esami propedeutici.
Prerequisiti - Parte C
La frequenza del corso di insegnamento è obbligatoria coerentemente con la natura del Corso di Laurea in Scienze Giuridiche della Sicurezza e della Convenzione con il Comando dell'Arma dei Carabinieri.
Non sono previsti esami propedeutici.
Prerequisiti - Parte D
La frequenza del corso di insegnamento è obbligatoria coerentemente con la natura del Corso di Laurea in Scienze Giuridiche della Sicurezza e della Convenzione con il Comando dell'Arma dei Carabinieri.
Non sono previsti esami propedeutici.
Metodi Didattici - Parte A
L'insegnamento si svolge attraverso lezioni frontali. Particolare attenzione sarà dedicata all'approfondimento di casi pratici, i quali saranno esaminati con l'ausilio dell'elaborazione dottrinale e giurisprudenziale. Gli studenti sono costantemente sollecitati ad esprimere le proprie opinioni e a confrontare le conoscenze già in possesso con quelle acquisite nel corso delle lezioni e dello studio per la preparazione dell'esame.
Metodi Didattici - Parte B
L’insegnamento si svolge attraverso lezioni frontali.
Particolare attenzione è dedicata all’approfondimento di casi pratici, i quali saranno esaminati con l'ausilio dell'elaborazione dottrinale e giurisprudenziale.
Metodi Didattici - Parte C
L’insegnamento si svolge attraverso lezioni frontali. Particolare attenzione sarà dedicata all’approfondimento di casi pratici, i quali saranno esaminati con l'ausilio dell'elaborazione dottrinale e giurisprudenziale. Gli studenti sono costantemente sollecitati ad esprimere le proprie opinioni e a confrontare le conoscenze già in possesso con quelle acquisite nel corso delle lezioni e dello studio per la preparazione dell'esame.
Metodi Didattici - Parte D
L’insegnamento si svolge attraverso lezioni frontali. Particolare attenzione sarà dedicata all’approfondimento di casi pratici, i quali saranno esaminati con l'ausilio dell'elaborazione dottrinale e giurisprudenziale. Gli studenti sono costantemente sollecitati ad esprimere le proprie opinioni e a confrontare le conoscenze già in possesso con quelle acquisite nel corso delle lezioni e dello studio per la preparazione dell'esame.
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
È previsto un esame orale finale volto ad accertare la conoscenza dell’intero programma
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
È previsto un esame orale finale volto ad accertare la conoscenza dell'intero programma.
Nello specifico verranno rivolte due domande, a complessità crescente: la prima, più ampia, in grado di consentire allo studente di dimostrare non solo le conoscenze acquisite, ma anche la capacità di fare collegamenti tra le varie parti del programma; la seconda, più specifica, mirata a vagliare il grado di approfondimento nella conoscenza della materia.
Il candidato potrà consultare il codice penale.
A discrezione del docente potrà essere rivolta una terza domanda, soprattutto qualora emerga un significativo divario di valutazione tra le due domande in precedenza rivolte.
Modalità di verifica apprendimento - Parte C
È previsto un esame orale finale volto ad accertare la conoscenza dell'intero programma. Nello specifico verranno rivolte due domande, a complessità crescente: la prima, più ampia, in grado di consentire allo studente di dimostrare non solo le conoscenze acquisite, ma anche la capacità di fare collegamenti tra le varie parti del programma; la seconda, più specifica, mirata a vagliare il grado di approfondimento nella conoscenza della materia. Il candidato potrà consultare il codice penale ed eventuali leggi speciali. L’esame sarà superato soltanto ove si riscontri completezza della preparazione rispetto all’estensione del programma, padronanza della terminologia, dei concetti e dei principi fondamentali della materia, capacità di ragionamento e sufficienti competenze metodologiche nell’affrontare problemi applicativi.
A discrezione del docente potrà essere rivolta una terza domanda, soprattutto qualora emerga un significativo divario di valutazione tra le due domande in precedenza rivolte.
Modalità di verifica apprendimento - Parte D
È previsto un esame orale finale volto ad accertare la conoscenza dell'intero programma. Nello specifico verranno rivolte due domande, a complessità crescente: la prima, più ampia, in grado di consentire allo studente di dimostrare non solo le conoscenze acquisite, ma anche la capacità di fare collegamenti tra le varie parti del programma; la seconda, più specifica, mirata a vagliare il grado di approfondimento nella conoscenza della materia. Il candidato potrà consultare il codice penale ed eventuali leggi speciali. L’esame sarà superato soltanto ove si riscontri completezza della preparazione rispetto all’estensione del programma, padronanza della terminologia, dei concetti e dei principi fondamentali della materia, capacità di ragionamento e sufficienti competenze metodologiche nell’affrontare problemi applicativi.
A discrezione del docente potrà essere rivolta una terza domanda, soprattutto qualora emerga un significativo divario di valutazione tra le due domande in precedenza rivolte.
Programma del corso - Parte A
PARTE Iª INTRODUZIONE
1. Definizione, scopi e tratti caratteristici del diritto penale
2. Delimitazioni esterne ed interne della materia: diritto penale e morale; diritto penale sostanziale e diritto penale processuale; diritto penale e scienze criminali
3. Partizioni interne: “Parte generale”, “Parte speciale”, “Diritto penale complementare”
4. Oggetto del corso: la “Parte generale” ed i suoi grandi capitoli tematici
5. Cenni di storia dogmatica e normativa del diritto penale italiano
6. Sistematica espositiva del corso
PARTE IIª LE FONTI DI PRODUZIONE DEL DIRITTO PENALE E LA NORMA INCRIMINATRICE
I. RILIEVI INTRODUTTIVI
1. I diversi approcci al tema delle fonti penali: legalità formale e legalità sostanziale
2. I principî costituzionali in tema di fonti del diritto penale: ricognizione
3. I peculiari tratti della “legalità (penale) convenzionale” nella giurisprudenza della CEDU
II. LE FONTI LEGITTIMATE A PRODURRE DIRITTO PENALE: IL PRINCIPIO DELLA RISERVA DI LEGGE
1. Contenuto e funzioni del principio della riserva di legge
2. Il dibattito sulla natura «assoluta» o «relativa» della riserva di legge: il ruolo del diritto amministrativo
3. Le singole fonti interne ammesse a produrre diritto penale
4. La rilevanza del diritto internazionale e comunitario in particolare
III. LA LEGGE PENALE NEL TEMPO ED I PRINCIPÎ CHE LA GOVERNANO
1. Il principio di irretroattività della legge penale sfavorevole
2. Il principio di retroattività della legge penale favorevole
3. Abolitio criminis e abrogatio sine abolitione
4. Il problema della «successione mediata»
IV. LA LEGGE PENALE NELLO SPAZIO ED I PRINCIPÎ CHE LA GOVERNANO
1. Diritto penale internazionale vs diritto internazionale penale
2. I possibili modelli di applicazione della legge penale nazionale nello spazio
3. La soluzione del codice penale: il principio di territorialità e le sue deroghe
V. LA FISIONOMIA DELLA NORMA PENALE INCRIMINATRICE
1. Descrizione della fattispecie incriminatrice e tecniche di tipizzazione: il principio di tipicità
2. Le componenti della fattispecie incriminatrice: una possibile rassegna tipologica
3. Il principio di determinatezza (o precisione)
VI. L’APPLICAZIONE GIUDIZIALE DELLA NORMA INCRIMINATRICE
1. Le regole interpretative generali dell’art. 12 disp. att. c.c. e le deroghe nel diritto penale
2. Il principio di tassatività ed il divieto di analogia in malam partem
3. L’analogia in bonam partem ed i suoi limiti
PARTE IIIª LA TEORIA GENERALE DEL REATO
I. RILIEVI INTRODUTTIVI
1. L’apprezzamento del reato tra approccio analitico ed approccio unitario
2. Nascita e funzioni della teoria generale del reato
3. Bipartitismo vs tripartitismo: le ragioni di una contrapposizione
4. La costruzione separata per tipologie strutturali di reato
5. Il “dover essere” del reato secondo la Carta costituzionale: ricognizione dei principi
6. Schema espositivo adottato
II. IL SOGGETTO ATTIVO DEL REATO
1. Definizione e rilievo del soggetto attivo: reati propri e reati comuni
2. Persone fisiche e persone giuridiche
3. L’individuazione del soggetto attivo nelle organizzazioni complesse e la delega di funzioni
4. La capacità penale e le immunità personali
5. I soggetti appartenenti ad altre culture ed i così detti “reati culturalmente orientati”
III. IL FATTO TIPICO: LA CONDOTTA
1. Principio di materialità e condotta criminosa: definizione, presupposti ed oggetto materiale
2. L’appartenenza della condotta all’agente (suitas) e le cause che la escludono
2. L’azione
3. L’omissione
IV (SEGUE). IL FATTO TIPICO: L’EVENTO ED IL NESSO CAUSALE
1. L’evento del reato: possibili ricostruzioni definitorie
2. Il significato dell’evento nella figura criminosa: disvalore d’azione e disvalore d’evento
3. Il nesso di causalità nei reati attivi
4. Il nesso causale nei reati omissivi: specificità
V (SEGUE). IL FATTO TIPICO: L’OFFESA AL BENE GIURIDICO
1. Contenuto e funzioni del bene giuridico: la teoria costituzionalmente orientata
2. Il principio di offensività: definizione, fondamento normativo e contenuto pratico
3. Varietà di beni giuridici e forme di offesa
4. Multiformità strutturale del reato e tensioni con il principio di offensività
5. Il reato impossibile
VI. L’ANTIGIURIDICITÀ
1. Concetto generale e concetto specifico: l’antigiuridicità penale
2. Antigiuridicità ed illiceità: i casi della illiceità espressa e speciale
3. Le cause di giustificazione comuni: fondamento e regole applicative generali
4. Le singole cause di giustificazione comuni
5. Le cause di giustificazione non codificate ed il problema dell’analogia
VII. LA COLPEVOLEZZA E LA SUA STRUTTURA
1. Precisazioni terminologiche
2 (Segue). Il principio di colpevolezza
3. La colpevolezza come elemento del reato: oggetto e struttura
4. Il dolo
5. La colpa
6. La preterintenzione
7. L’imputabilità
8. La conoscibilità della norma penale
9. Colpevolezza e responsabilità oggettiva
VIII. LE CAUSE DI ESCLUSIONE DELLA COLPEVOLEZZA
1. Il dibattito sugli istituti che escluderebbero la colpevolezza ed il principio di esigibilità
2. L’errore: precisazioni terminologiche e tipologiche
3. L’errore scusante come vizio della volontà: errore sul fatto ed errore sul precetto
IX (SEGUE). ULTERIORI IPOTESI DI DIVERGENZA TRA VOLUTO E REALIZZATO
1. L’errore nell’esecuzione della condotta criminosa: il reato aberrante
2. L’errore di segno contrario: il reato putativo
X. LE FORME DI MANIFESTAZIONE (EVENTUALE) DEL REATO
1. Le circostanze del reato
2. Il tentativo di delitto
3. Il concorso di persone del reato
XI. UNITÀ E PLURALITÀ DI REATI
1. Premessa: una difficile reductio ad unum
2. Concorso reale e concorso apparente di reati (e di norme)
3. Il reato complesso in senso stretto
4. Il reato abituale
5. Il reato continuato
XII LE CAUSE DI ESTINZIONE DEL REATO
1. Cause di estinzione del reato e cause di estinzione della pena
2. Le singole cause di estinzione del reato
PARTE IVª LA PUNIBILITA’
I. LA PUNIBILITÀ COME CATEGORIA GIURIDICA
1. Il dibattito sulla sua collocazione dogmatica e sul suo contenuto
2. Non punibilità, giustificazione e scusa
II. GLI ISTITUTI CHE LA INVERANO, LA ESCLUDONO O LA ESTINGUONO
1. Le condizioni obiettive di punibilità
2. (Maggiore) punibilità e status soggettivo del reo: recidiva, abitualità, professionalità nel reato e tendenza a delinquere
3. Le cause di esclusione della punibilità
4. Le cause di estinzione della punibilità
5 (Segue). La clausola dell’art. 131-bis c.p.
PARTE Vª LE CONSEGUENZE DEL REATO
I. LA PENA
1. La pena nell’ambito delle sanzioni giuridiche: suo proprium e teoriche funzioni
2. La pena secondo la Costituzione
3. Le diverse tipologie di pena nel nostro ordinamento
4. La commisurazione giudiziale della pena
5. L’esecuzione della pena: cenni
II. LE MISURE DI SICUREZZA
1. Premessa: il sistema del c.d. “doppio binario” previsto dal codice
2. Concetto, funzione e presupposti applicativi delle misure di sicurezza
3. Misure di sicurezza, misure di prevenzione, misure cautelari
III. LE CONSEGUENZE CIVILI DEL REATO: CENNI
IV. LE CONSEGUENZE SANZIONATORIE IN CAPO ALL’ENTE COLLETTIVO: CENNI
Programma del corso - Parte B
PARTE Iª INTRODUZIONE
1. Definizione, scopi e tratti caratteristici del diritto penale.
2. Delimitazioni esterne ed interne della materia: diritto penale e morale; diritto penale sostanziale e diritto penale processuale; diritto penale e scienze criminali.
3. Partizioni interne: "Parte generale", "Parte speciale", "Diritto penale complementare".
4. Oggetto del corso: la "Parte generale" ed i suoi grandi capitoli tematici.
5. Cenni di storia dogmatica e normativa del diritto penale italiano.
6. Sistematica espositiva del corso.
PARTE IIª LE FONTI DI PRODUZIONE DEL DIRITTO PENALE E LA NORMA INCRIMINATRICE
I. RILIEVI INTRODUTTIVI
1. I diversi approcci al tema delle fonti penali: legalità formale e legalità sostanziale.
2. I principî costituzionali in tema di fonti del diritto penale: ricognizione.
3. I peculiari tratti della "legalità (penale) convenzionale" nella giurisprudenza della CEDU.
II. LE FONTI LEGITTIMATE A PRODURRE DIRITTO PENALE: IL PRINCIPIO DELLA RISERVA DI LEGGE
1. Contenuto e funzioni del principio della riserva di legge.
2. Il dibattito sulla natura «assoluta» o «relativa» della riserva di legge: il ruolo del diritto amministrativo.
3. Le singole fonti interne ammesse a produrre diritto penale.
4. La rilevanza del diritto internazionale e comunitario in particolare.
III. LA LEGGE PENALE NEL TEMPO ED I PRINCIPÎ CHE LA GOVERNANO
1. Il principio di irretroattività della legge penale sfavorevole.
2. Il principio di retroattività della legge penale favorevole.
3. Abolitio criminis e abrogatio sine abolitione.
4. Il problema della «successione mediata».
IV. LA LEGGE PENALE NELLO SPAZIO ED I PRINCIPÎ CHE LA GOVERNANO
1. Diritto penale internazionale vs diritto internazionale penale.
2. I possibili modelli di applicazione della legge penale nazionale nello spazio.
3. La soluzione del codice penale: il principio di territorialità e le sue deroghe.
V. LA FISIONOMIA DELLA NORMA PENALE INCRIMINATRICE
1. Descrizione della fattispecie incriminatrice e tecniche di tipizzazione: il principio di tipicità.
2. Le componenti della fattispecie incriminatrice: una possibile rassegna tipologica.
3. Il principio di determinatezza (o precisione).
VI. L'APPLICAZIONE GIUDIZIALE DELLA NORMA INCRIMINATRICE
1. Le regole interpretative generali dell'art. 12 disp. att. c.c. e le deroghe nel diritto penale.
2. Il principio di tassatività ed il divieto di analogia in malam partem.
3. L'analogia in bonam partem ed i suoi limiti.
PARTE IIIª LA TEORIA GENERALE DEL REATO
I. RILIEVI INTRODUTTIVI
1. L'apprezzamento del reato tra approccio analitico ed approccio unitario.
2. Nascita e funzioni della teoria generale del reato.
3. Bipartitismo vs tripartitismo: le ragioni di una contrapposizione.
4. La costruzione separata per tipologie strutturali di reato.
5. Il "dover essere" del reato secondo la Carta costituzionale: ricognizione dei principi.
6. Schema espositivo adottato.
II. IL SOGGETTO ATTIVO DEL REATO
1. Definizione e rilievo del soggetto attivo: reati propri e reati comuni.
2. Persone fisiche e persone giuridiche.
3. L'individuazione del soggetto attivo nelle organizzazioni complesse e la delega di funzioni.
4. La capacità penale e le immunità personali.
5. I soggetti appartenenti ad altre culture ed i così detti "reati culturalmente orientati".
III. IL FATTO TIPICO: LA CONDOTTA
1. Principio di materialità e condotta criminosa: definizione, presupposti ed oggetto materiale.
2. L'appartenenza della condotta all'agente (suitas) e le cause che la escludono.
2. L'azione.
3. L'omissione.
IV (SEGUE). IL FATTO TIPICO: L'EVENTO ED IL NESSO CAUSALE
1. L'evento del reato: possibili ricostruzioni definitorie.
2. Il significato dell'evento nella figura criminosa: disvalore d'azione e disvalore d'evento.
3. Il nesso di causalità nei reati attivi.
4. Il nesso causale nei reati omissivi: specificità.
V (SEGUE). IL FATTO TIPICO: L'OFFESA AL BENE GIURIDICO
1. Contenuto e funzioni del bene giuridico: la teoria costituzionalmente orientata.
2. Il principio di offensività: definizione, fondamento normativo e contenuto pratico.
3. Varietà di beni giuridici e forme di offesa.
4. Multiformità strutturale del reato e tensioni con il principio di offensività.
5. Il reato impossibile.
VI. L'ANTIGIURIDICITÀ
1. Concetto generale e concetto specifico: l'antigiuridicità penale.
2. Antigiuridicità ed illiceità: i casi della illiceità espressa e speciale.
3. Le cause di giustificazione comuni: fondamento e regole applicative generali.
4. Le singole cause di giustificazione comuni.
5. Le cause di giustificazione non codificate ed il problema dell'analogia.
VII. LA COLPEVOLEZZA E LA SUA STRUTTURA
1. Precisazioni terminologiche.
2 (Segue). Il principio di colpevolezza.
3. La colpevolezza come elemento del reato: oggetto e struttura.
4. Il dolo.
5. La colpa.
6. La preterintenzione.
7. L'imputabilità.
8. La conoscibilità della norma penale.
9. Colpevolezza e responsabilità oggettiva.
VIII. LE CAUSE DI ESCLUSIONE DELLA COLPEVOLEZZA
1. Il dibattito sugli istituti che escluderebbero la colpevolezza ed il principio di esigibilità.
2. L'errore: precisazioni terminologiche e tipologiche.
3. L'errore scusante come vizio della volontà: errore sul fatto ed errore sul precetto.
IX (SEGUE). ULTERIORI IPOTESI DI DIVERGENZA TRA VOLUTO E REALIZZATO
1. L'errore nell'esecuzione della condotta criminosa: il reato aberrante.
2. L'errore di segno contrario: il reato putativo.
X. LE FORME DI MANIFESTAZIONE (EVENTUALE) DEL REATO
1. Le circostanze del reato.
2. Il tentativo di delitto.
3. Il concorso di persone del reato.
XI. UNITÀ E PLURALITÀ DI REATI
1. Premessa: una difficile reductio ad unum.
2. Concorso reale e concorso apparente di reati (e di norme).
3. Il reato complesso in senso stretto.
4. Il reato abituale.
5. Il reato continuato.
XII LE CAUSE DI ESTINZIONE DEL REATO
1. Cause di estinzione del reato e cause di estinzione della pena.
2. Le singole cause di estinzione del reato.
PARTE IVª LA PUNIBILITA'
I. LA PUNIBILITÀ COME CATEGORIA GIURIDICA
1. Il dibattito sulla sua collocazione dogmatica e sul suo contenuto.
2. Non punibilità, giustificazione e scusa.
II. GLI ISTITUTI CHE LA INVERANO, LA ESCLUDONO O LA ESTINGUONO
1. Le condizioni obiettive di punibilità.
2. (Maggiore) punibilità e status soggettivo del reo: recidiva, abitualità, professionalità nel reato e tendenza a delinquere.
3. Le cause di esclusione della punibilità.
4. Le cause di estinzione della punibilità.
5 (Segue). La clausola dell'art. 131-bis c.p.
PARTE Vª LE CONSEGUENZE DEL REATO
I. LA PENA
1. La pena nell'ambito delle sanzioni giuridiche: suo proprium e teoriche funzioni.
2. La pena secondo la Costituzione.
3. Le diverse tipologie di pena nel nostro ordinamento.
4. La commisurazione giudiziale della pena.
5. L'esecuzione della pena: cenni.
II. LE MISURE DI SICUREZZA
1. Premessa: il sistema del c.d. "doppio binario" previsto dal codice.
2. Concetto, funzione e presupposti applicativi delle misure di sicurezza.
3. Misure di sicurezza, misure di prevenzione, misure cautelari.
III. LE CONSEGUENZE CIVILI DEL REATO: CENNI
IV. LE CONSEGUENZE SANZIONATORIE IN CAPO ALL'ENTE COLLETTIVO: CENNI
Programma del corso - Parte C
PARTE Iª INTRODUZIONE
1. Definizione, scopi e tratti caratteristici del diritto penale
2. Delimitazioni esterne ed interne della materia: diritto penale e morale; diritto penale sostanziale e diritto penale processuale; diritto penale e scienze criminali
3. Partizioni interne: "Parte generale", "Parte speciale", "Diritto penale complementare"
4. Oggetto del corso: la "Parte generale" ed i suoi grandi capitoli tematici
5. Cenni di storia dogmatica e normativa del diritto penale italiano
6. Sistematica espositiva del corso
PARTE IIª LE FONTI DI PRODUZIONE DEL DIRITTO PENALE E LA NORMA INCRIMINATRICE
I. RILIEVI INTRODUTTIVI
1. I diversi approcci al tema delle fonti penali: legalità formale e legalità sostanziale
2. I principî costituzionali in tema di fonti del diritto penale: ricognizione
3. I peculiari tratti della "legalità (penale) convenzionale" nella giurisprudenza della CEDU
II. LE FONTI LEGITTIMATE A PRODURRE DIRITTO PENALE: IL PRINCIPIO DELLA RISERVA DI LEGGE
1. Contenuto e funzioni del principio della riserva di legge
2. Il dibattito sulla natura «assoluta» o «relativa» della riserva di legge: il ruolo del diritto amministrativo
3. Le singole fonti interne ammesse a produrre diritto penale
4. La rilevanza del diritto internazionale e comunitario in particolare
III. LA LEGGE PENALE NEL TEMPO ED I PRINCIPÎ CHE LA GOVERNANO
1. Il principio di irretroattività della legge penale sfavorevole
2. Il principio di retroattività della legge penale favorevole
3. Abolitio criminis e abrogatio sine abolitione
4. Il problema della «successione mediata»
IV. LA LEGGE PENALE NELLO SPAZIO ED I PRINCIPÎ CHE LA GOVERNANO
1. Diritto penale internazionale vs diritto internazionale penale
2. I possibili modelli di applicazione della legge penale nazionale nello spazio
3. La soluzione del codice penale: il principio di territorialità e le sue deroghe
V. LA FISIONOMIA DELLA NORMA PENALE INCRIMINATRICE
1. Descrizione della fattispecie incriminatrice e tecniche di tipizzazione: il principio di tipicità
2. Le componenti della fattispecie incriminatrice: una possibile rassegna tipologica
3. Il principio di determinatezza (o precisione)
VI. L'APPLICAZIONE GIUDIZIALE DELLA NORMA INCRIMINATRICE
1. Le regole interpretative generali dell'art. 12 disp. att. c.c. e le deroghe nel diritto penale
2. Il principio di tassatività ed il divieto di analogia in malam partem
3. L'analogia in bonam partem ed i suoi limiti
PARTE IIIª LA TEORIA GENERALE DEL REATO
I. RILIEVI INTRODUTTIVI
1. L'apprezzamento del reato tra approccio analitico ed approccio unitario
2. Nascita e funzioni della teoria generale del reato
3. Bipartitismo vs tripartitismo: le ragioni di una contrapposizione
4. La costruzione separata per tipologie strutturali di reato
5. Il "dover essere" del reato secondo la Carta costituzionale: ricognizione dei principi
6. Schema espositivo adottato
II. IL SOGGETTO ATTIVO DEL REATO
1. Definizione e rilievo del soggetto attivo: reati propri e reati comuni
2. Persone fisiche e persone giuridiche
3. L'individuazione del soggetto attivo nelle organizzazioni complesse e la delega di funzioni
4. La capacità penale e le immunità personali
5. I soggetti appartenenti ad altre culture ed i così detti "reati culturalmente orientati"
III. IL FATTO TIPICO: LA CONDOTTA
1. Principio di materialità e condotta criminosa: definizione, presupposti ed oggetto materiale
2. L'appartenenza della condotta all'agente (suitas) e le cause che la escludono
2. L'azione
3. L'omissione
IV (SEGUE). IL FATTO TIPICO: L'EVENTO ED IL NESSO CAUSALE
1. L'evento del reato: possibili ricostruzioni definitorie
2. Il significato dell'evento nella figura criminosa: disvalore d'azione e disvalore d'evento
3. Il nesso di causalità nei reati attivi
4. Il nesso causale nei reati omissivi: specificità
V (SEGUE). IL FATTO TIPICO: L'OFFESA AL BENE GIURIDICO
1. Contenuto e funzioni del bene giuridico: la teoria costituzionalmente orientata
2. Il principio di offensività: definizione, fondamento normativo e contenuto pratico
3. Varietà di beni giuridici e forme di offesa
4. Multiformità strutturale del reato e tensioni con il principio di offensività
5. Il reato impossibile
VI. L'ANTIGIURIDICITÀ
1. Concetto generale e concetto specifico: l'antigiuridicità penale
2. Antigiuridicità ed illiceità: i casi della illiceità espressa e speciale
3. Le cause di giustificazione comuni: fondamento e regole applicative generali
4. Le singole cause di giustificazione comuni
5. Le cause di giustificazione non codificate ed il problema dell'analogia
VII. LA COLPEVOLEZZA E LA SUA STRUTTURA
1. Precisazioni terminologiche
2 (Segue). Il principio di colpevolezza
3. La colpevolezza come elemento del reato: oggetto e struttura
4. Il dolo
5. La colpa
6. La preterintenzione
7. L'imputabilità
8. La conoscibilità della norma penale
9. Colpevolezza e responsabilità oggettiva
VIII. LE CAUSE DI ESCLUSIONE DELLA COLPEVOLEZZA
1. Il dibattito sugli istituti che escluderebbero la colpevolezza ed il principio di esigibilità
2. L'errore: precisazioni terminologiche e tipologiche
3. L'errore scusante come vizio della volontà: errore sul fatto ed errore sul precetto
IX (SEGUE). ULTERIORI IPOTESI DI DIVERGENZA TRA VOLUTO E REALIZZATO
1. L'errore nell'esecuzione della condotta criminosa: il reato aberrante
2. L'errore di segno contrario: il reato putativo
X. LE FORME DI MANIFESTAZIONE (EVENTUALE) DEL REATO
1. Le circostanze del reato
2. Il tentativo di delitto
3. Il concorso di persone del reato
XI. UNITÀ E PLURALITÀ DI REATI
1. Premessa: una difficile reductio ad unum
2. Concorso reale e concorso apparente di reati (e di norme)
3. Il reato complesso in senso stretto
4. Il reato abituale
5. Il reato continuato
XII LE CAUSE DI ESTINZIONE DEL REATO
1. Cause di estinzione del reato e cause di estinzione della pena
2. Le singole cause di estinzione del reato
PARTE IVª LA PUNIBILITA'
I. LA PUNIBILITÀ COME CATEGORIA GIURIDICA
1. Il dibattito sulla sua collocazione dogmatica e sul suo contenuto
2. Non punibilità, giustificazione e scusa
II. GLI ISTITUTI CHE LA INVERANO, LA ESCLUDONO O LA ESTINGUONO
1. Le condizioni obiettive di punibilità
2. (Maggiore) punibilità e status soggettivo del reo: recidiva, abitualità, professionalità nel reato e tendenza a delinquere
3. Le cause di esclusione della punibilità
4. Le cause di estinzione della punibilità
5 (Segue). La clausola dell'art. 131-bis c.p.
PARTE Vª LE CONSEGUENZE DEL REATO
I. LA PENA
1. La pena nell'ambito delle sanzioni giuridiche: suo proprium e teoriche funzioni
2. La pena secondo la Costituzione
3. Le diverse tipologie di pena nel nostro ordinamento
4. La commisurazione giudiziale della pena
5. L'esecuzione della pena: cenni
II. LE MISURE DI SICUREZZA
1. Premessa: il sistema del c.d. "doppio binario" previsto dal codice
2. Concetto, funzione e presupposti applicativi delle misure di sicurezza
3. Misure di sicurezza, misure di prevenzione, misure cautelari
III. LE CONSEGUENZE CIVILI DEL REATO: CENNI
IV. LE CONSEGUENZE SANZIONATORIE IN CAPO ALL'ENTE COLLETTIVO: CENNI
Programma del corso - Parte D
PARTE Iª INTRODUZIONE
1. Definizione, scopi e tratti caratteristici del diritto penale
2. Delimitazioni esterne ed interne della materia: diritto penale e morale; diritto penale sostanziale e diritto penale processuale; diritto penale e scienze criminali
3. Partizioni interne: "Parte generale", "Parte speciale", "Diritto penale complementare"
4. Oggetto del corso: la "Parte generale" ed i suoi grandi capitoli tematici
5. Cenni di storia dogmatica e normativa del diritto penale italiano
6. Sistematica espositiva del corso
PARTE IIª LE FONTI DI PRODUZIONE DEL DIRITTO PENALE E LA NORMA INCRIMINATRICE
I. RILIEVI INTRODUTTIVI
1. I diversi approcci al tema delle fonti penali: legalità formale e legalità sostanziale
2. I principî costituzionali in tema di fonti del diritto penale: ricognizione
3. I peculiari tratti della "legalità (penale) convenzionale" nella giurisprudenza della CEDU
II. LE FONTI LEGITTIMATE A PRODURRE DIRITTO PENALE: IL PRINCIPIO DELLA RISERVA DI LEGGE
1. Contenuto e funzioni del principio della riserva di legge
2. Il dibattito sulla natura «assoluta» o «relativa» della riserva di legge: il ruolo del diritto amministrativo
3. Le singole fonti interne ammesse a produrre diritto penale
4. La rilevanza del diritto internazionale e comunitario in particolare
III. LA LEGGE PENALE NEL TEMPO ED I PRINCIPÎ CHE LA GOVERNANO
1. Il principio di irretroattività della legge penale sfavorevole
2. Il principio di retroattività della legge penale favorevole
3. Abolitio criminis e abrogatio sine abolitione
4. Il problema della «successione mediata»
IV. LA LEGGE PENALE NELLO SPAZIO ED I PRINCIPÎ CHE LA GOVERNANO
1. Diritto penale internazionale vs diritto internazionale penale
2. I possibili modelli di applicazione della legge penale nazionale nello spazio
3. La soluzione del codice penale: il principio di territorialità e le sue deroghe
V. LA FISIONOMIA DELLA NORMA PENALE INCRIMINATRICE
1. Descrizione della fattispecie incriminatrice e tecniche di tipizzazione: il principio di tipicità
2. Le componenti della fattispecie incriminatrice: una possibile rassegna tipologica
3. Il principio di determinatezza (o precisione)
VI. L'APPLICAZIONE GIUDIZIALE DELLA NORMA INCRIMINATRICE
1. Le regole interpretative generali dell'art. 12 disp. att. c.c. e le deroghe nel diritto penale
2. Il principio di tassatività ed il divieto di analogia in malam partem
3. L'analogia in bonam partem ed i suoi limiti
PARTE IIIª LA TEORIA GENERALE DEL REATO
I. RILIEVI INTRODUTTIVI
1. L'apprezzamento del reato tra approccio analitico ed approccio unitario
2. Nascita e funzioni della teoria generale del reato
3. Bipartitismo vs tripartitismo: le ragioni di una contrapposizione
4. La costruzione separata per tipologie strutturali di reato
5. Il "dover essere" del reato secondo la Carta costituzionale: ricognizione dei principi
6. Schema espositivo adottato
II. IL SOGGETTO ATTIVO DEL REATO
1. Definizione e rilievo del soggetto attivo: reati propri e reati comuni
2. Persone fisiche e persone giuridiche
3. L'individuazione del soggetto attivo nelle organizzazioni complesse e la delega di funzioni
4. La capacità penale e le immunità personali
5. I soggetti appartenenti ad altre culture ed i così detti "reati culturalmente orientati"
III. IL FATTO TIPICO: LA CONDOTTA
1. Principio di materialità e condotta criminosa: definizione, presupposti ed oggetto materiale
2. L'appartenenza della condotta all'agente (suitas) e le cause che la escludono
2. L'azione
3. L'omissione
IV (SEGUE). IL FATTO TIPICO: L'EVENTO ED IL NESSO CAUSALE
1. L'evento del reato: possibili ricostruzioni definitorie
2. Il significato dell'evento nella figura criminosa: disvalore d'azione e disvalore d'evento
3. Il nesso di causalità nei reati attivi
4. Il nesso causale nei reati omissivi: specificità
V (SEGUE). IL FATTO TIPICO: L'OFFESA AL BENE GIURIDICO
1. Contenuto e funzioni del bene giuridico: la teoria costituzionalmente orientata
2. Il principio di offensività: definizione, fondamento normativo e contenuto pratico
3. Varietà di beni giuridici e forme di offesa
4. Multiformità strutturale del reato e tensioni con il principio di offensività
5. Il reato impossibile
VI. L'ANTIGIURIDICITÀ
1. Concetto generale e concetto specifico: l'antigiuridicità penale
2. Antigiuridicità ed illiceità: i casi della illiceità espressa e speciale
3. Le cause di giustificazione comuni: fondamento e regole applicative generali
4. Le singole cause di giustificazione comuni
5. Le cause di giustificazione non codificate ed il problema dell'analogia
VII. LA COLPEVOLEZZA E LA SUA STRUTTURA
1. Precisazioni terminologiche
2 (Segue). Il principio di colpevolezza
3. La colpevolezza come elemento del reato: oggetto e struttura
4. Il dolo
5. La colpa
6. La preterintenzione
7. L'imputabilità
8. La conoscibilità della norma penale
9. Colpevolezza e responsabilità oggettiva
VIII. LE CAUSE DI ESCLUSIONE DELLA COLPEVOLEZZA
1. Il dibattito sugli istituti che escluderebbero la colpevolezza ed il principio di esigibilità
2. L'errore: precisazioni terminologiche e tipologiche
3. L'errore scusante come vizio della volontà: errore sul fatto ed errore sul precetto
IX (SEGUE). ULTERIORI IPOTESI DI DIVERGENZA TRA VOLUTO E REALIZZATO
1. L'errore nell'esecuzione della condotta criminosa: il reato aberrante
2. L'errore di segno contrario: il reato putativo
X. LE FORME DI MANIFESTAZIONE (EVENTUALE) DEL REATO
1. Le circostanze del reato
2. Il tentativo di delitto
3. Il concorso di persone del reato
XI. UNITÀ E PLURALITÀ DI REATI
1. Premessa: una difficile reductio ad unum
2. Concorso reale e concorso apparente di reati (e di norme)
3. Il reato complesso in senso stretto
4. Il reato abituale
5. Il reato continuato
XII LE CAUSE DI ESTINZIONE DEL REATO
1. Cause di estinzione del reato e cause di estinzione della pena
2. Le singole cause di estinzione del reato
PARTE IVª LA PUNIBILITA'
I. LA PUNIBILITÀ COME CATEGORIA GIURIDICA
1. Il dibattito sulla sua collocazione dogmatica e sul suo contenuto
2. Non punibilità, giustificazione e scusa
II. GLI ISTITUTI CHE LA INVERANO, LA ESCLUDONO O LA ESTINGUONO
1. Le condizioni obiettive di punibilità
2. (Maggiore) punibilità e status soggettivo del reo: recidiva, abitualità, professionalità nel reato e tendenza a delinquere
3. Le cause di esclusione della punibilità
4. Le cause di estinzione della punibilità
5 (Segue). La clausola dell'art. 131-bis c.p.
PARTE Vª LE CONSEGUENZE DEL REATO
I. LA PENA
1. La pena nell'ambito delle sanzioni giuridiche: suo proprium e teoriche funzioni
2. La pena secondo la Costituzione
3. Le diverse tipologie di pena nel nostro ordinamento
4. La commisurazione giudiziale della pena
5. L'esecuzione della pena: cenni
II. LE MISURE DI SICUREZZA
1. Premessa: il sistema del c.d. "doppio binario" previsto dal codice
2. Concetto, funzione e presupposti applicativi delle misure di sicurezza
3. Misure di sicurezza, misure di prevenzione, misure cautelari
III. LE CONSEGUENZE CIVILI DEL REATO: CENNI
IV. LE CONSEGUENZE SANZIONATORIE IN CAPO ALL'ENTE COLLETTIVO: CENNI