Introduzione alla conoscenza, identificazione e differenti utilizzi dei materiali nell'architettura antica e moderna.
Analisi degli edifici e delle loro stratificazioni. Il programma introduce agli aspetti metodologici del Restauro architettonico affrontando i seguenti argomenti: Lineamenti di teorie e storia del restauro; le indagini preliminari nei manufatti architettonici; il rilievo per il restauro e l’analisi diretta degli edifici; diagnosi del degrado dei materiali e delle strutture.
Contenuto del corso - Parte B
L’attività didattica segue un percorso educativo istituzionale legato al carattere della disciplina per la formazione dell’architetto e propedeutico alla progettazione per la conservazione e il restauro, partendo dalle indispensabili conoscenze dei materiali e delle tecniche costruttive adottate dall’antichità fino all’età moderna e contemporanea, saranno esposte quelle modificazioni stilistiche e tecnologiche che hanno determinato sostanziali cambiamenti nel modo di costruire.
Contenuto del corso - Parte C
Principi generali della conservazione. Introduzione al restauro architettonico
Archeologia e storia dei materiali da costruzione
La conoscenza per la conservazione. Strumenti e metodi di indagine delle fonti
I processi di deperimento dell’architettura. Degrado dei materiali e dissesto strutturale
La valutazione dello stato di conservazione (stato di fatto e rischio futuro)
L’impostazione del progetto di conoscenza e diagnosi
Contenuto del corso - Parte D
Il Laboratorio di Restauro affronta le problematiche connesse alla conservazione del
patrimonio architettonico e culturale, a partire dalla nascita del dibattito disciplinare fino alla
trattazione di problematiche attuali. Il corso intende coinvolgere gli allievi nel processo di
individuazione e definizione di ciò che è patrimonio, beni culturali materiali e immateriali,
attraverso le trattazioni teoriche e gli assunti metodologici.
- C.F.Giuliani, L'edilizia nell'antichità, Roma, 1990
- J.P.Adam, L'arte di costruire presso i Romani. Materiali e tecniche, Milano, 1989;
- M.Salvatori, Perché gli edifici stanno in piedi, Milano, 1990
- P. Sanpaolesi, Discorso sulla metodologia generale del restauro dei monumenti, Edam, Firenze, 1973
- G. Rocchi, Istituzioni di restauro architettonico dei beni architettonici e ambientali, Hoepli, Milano 1990 (II ed.)
- G.Carbonara, Trattato di restauro architettonico, U.T.E.T., Torino 1996-2001
- S. Maria del Fiore. Teorie e storie dell’archeologia e del restauro nella città delle fabbriche arnolfiane, a cura di G. R. Coopmans de Yoldi, Firenze, 2006;
- C. Di Biase, Il degrado del calcestruzzo nell'architettura del Novecento, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2009
- S. Musso, Recupero e restauro degli edifici storici. Guida pratica al rilievo e alla diagnostica, EPC libri, 2010
L.Marino, Il rilievo per il restauro, Hoepli, Milano 1990
Altri testi saranno forniti durante il Corso.
La nota bibliografica è suddivisa in due parti: A) Dispense didattiche e monografie dell’autore; B) Bibliografia essenziale
A) Dispense didattiche
G.A. Centauro, Piano del colore del centro storico di Prato, Voll. 2 – Lalli Ed., Poggibonsi 1998.
G.A. Centauro (a cura di), Tecnologie e conservazione degli apparati pittorici e del colore nell’edilizia storica, Opus Studorium (da ora O.S.)/ 1, Poggibonsi, Lalli Ed., 2008.
G.A. Centauro, Il restauro delle pitture murali scoperte in palazzo Gini a Prato, Poggibonsi, O.S/ 2, Lalli Ed., 2008.
G.A. Centauro et alii,, Progetto Colore del Parco Nazionale delle Cinque Terre, OPUS ST. 3, Poggibonsi, Lalli Ed., 2008.
G.A. Centauro, Materiali e colori del centro storico di Firenze, Firenze- Milano 2008.
G.A. Centauro, Per il restauro del territorio e del paesaggio antropico dei Monti della Calvana. L’Architettura in pietra di San Leonardo in Collina, O.S./ 4, Poggibonsi, Lalli Ed., ,2010.
G.A. Centauro, L’Aquila. Studi e rilievi per la ricostruzione post-sisma del6 Aprile 2009, L’Aquila, Portofranco Ed., 2010.
G.A. Centauro et alii, Centro Storico di Firenze. Metodologie ed applicazioni di restauro nella manutenzione dei fronti edilizi urbani, O.S/ 5, Poggibonsi, Lalli Ed., 2011.
G.A. Centauro, Laboratorio Restauro. Scritti vari e lezioni (1977/83 –2012) DI Giuseppe A. Centauro, O.S./ 6, Poggibonsi, Lalli Ed., 2012. - G.A. Centauro, N.C. Grandin, Il restauro del colore in Architettura, Edifir, Firenze 2013.
G.A. Centauro, Sant’Orsola. Percorsi di ricerca per la valorizzazione, O.S./7, Poggibonsi, Lalli Ed., 2014.
G.A. Centauro, La Cappella dei Magi. Il colore per la conservazione museale, O.S./ 8, Poggibonsi, Lalli Ed., 2014.
G.A. Centauro et alii, Lineamenti per il restauro postsismico del costruito storico in Abruzzo, Piano di Ricostruzione di Casentino (AQ), DEI-Tipografia del Genio Civile, 2014.
G.A. Centauro, Gli studi per il recupero del Parco Pubblico delle Cascine di Tavola, in Recupero e valorizzazione del Parco delle Cascine di Tavola. Cascine Medicee di Prato. Conservazione e restauro. Attività di laboratorio per il restauro ambientale (2007/2015), a cura di G.A. Centauro, O.S/ 9”, Lalli Ed., Poggibonsi, 2015
G.A. Centauro, Conservazione e valorizzazione dei beni paesaggistici dell’Isola d’Elba, il Progetto Colore per la valorizzazione del Lungomare marinese, Il colore protagonista del paesaggio antropico, I processi di riqualificazione urbana di Marciana Marina. Il progetto “da torre a Torre”, in Conservazione e valorizzazione dei beni paesaggistici dell’Isola d’Elba. Progetto Colore del Lungomare di Marciana Marina. Piano Particolareggiato e Normativa Tecnica, a cura di G.A. Centauro, O.S/10, Lalli Ed., Poggibonsi, 2015.
G.A. Centauro, Un Parco per le Cascine Medicee di Prato. Conservazione e restauro, (volume monografico collettaneo), DIDA, Firenze 2016, Ivi, cfr. “Gli Studi per il recupero del Parco Pubblico delle Cascine di Tavola”, Pacini Ed. , Pisa pp. 13-37
G.A. Centauro, A. Bacci, Approccio conoscitivo e metodologie di lettura delle strutture architettoniche medioevali. Le indagini metrologiche per il Castello dell’Imperatore di Prato, in Atti del Convegno “RICerca REStauro”, Sez. 2A Conoscenza dell’edificio: metodo e contenuti (a cura di Alberto Grimoldi), Roma, Quasar, pp. 469-480, 2017
G.A. Centauro, L’Officina aretina del restauro, in “Brigata Aretina degli Amici dei Monumenti: Centodieci anni dalla fondazione” Bollettino d’Informazione, 99 - 2017 – Anno LIX, , Arezzo, Letizia Editore, 2017.
G.A. Centauro, Progetto HECO (Heritage Colors). Metodologie Analisi Sintesi Apparati. Valutazione d’impatto sul sito UNESCO “Centro Storico di Firenze”, (a cura di Giuseppe Alberto Centauro e Carlo Francini), Firenze DIDA Press, 2017.
B) Bibliografia essenziale
Istituto Centrale del Restauro, Raccomandazioni NORMAL 20/85 Interventi conservativi: progettazione, esecuzione. Valutazione preventiva, Roma, 1985.
Istituto Centrale del Restauro, Raccomandazioni NORMAL 1/88 Alterazioni macroscopiche dei materiali lapidei, Roma 1988.
A. Conti, Storia del restauro e della conservazione delle opere d’arte, Electa, Milano1988.
M. Matteini, A. Moles, La chimica nel restauro. I materiali dell’arte pittorica, Nardini, Firenze 1989.
G. Rocchi, Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali, Hoepli, Milano 1985 (vedi 2a ed. Hoepli, Milano, 1990).
L. Marino, Il rilievo per il restauro, Hoepli, Milano, 1990.
G. Tampone, Il restauro del legno, 2 voll,, Nardini, Firenze 1990.
P. Roselli, Restaurare la città, oggi, in “Quaderni di studi e documenti per la storia e la conservazione delle strutture urbane e territoriali/7 (a cura di P. Roselli)”, Alinea, Firenze 1991.
F. Gurrieri, Restauro e conservazione. Carte del Restauro. Norme. Convenzioni e Mozioni sul patrimonio architettonico e artistico, Edizioni Polistampa, Firenze, 1992.
U. Menicali, I materiali dell'edilizia storica, tecnologia e impiego dei materiali tradizionali, Nuova Italia Scientifica, Roma, 1992. - G. Tampone, Il restauro delle strutture di legno, Hoepli, Milano 1996.
P. Marconi (a cura), Manuale del Recupero della Città di Palermo, Flaccovio, Palermo, 1997.
F. Giovanetti (a cura), Manuale del Recupero del Comune di Città di Castello, DEI, Roma, 1998.
G. Carbonara (a cura di), Trattato di restauro architettonico, voll. 9, UTET, Torino, 1996-2007.
G. Carbonara, Atlante del Restauro, 2 voll., UTET, Torino 2004.
AA.VV. Manuale per la riabilitazione e la ricostruzione post sismica degli edifici (a cura di F. Gurrieri), DEI, Roma 1999.
B. Zevi (a cura), Manuale del Restauro Architettonico, Roma 2000.
S. Franceschi, L. Germani, Manuale operativo per il restauro architettonico, DEI, Roma 2003.
F. Torrisi (a cura di), Manuale del Recupero. Centri storici della Provincia di Ascoli Piceno, Fast Edit, Acquaviva Picena (AP), s.d. (2005).
S. Musso, G. Franco, Guida agli interventi di recupero dell’edilizia diffusa nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, Marsilio, 2006.
- Torsello P., 2005, Che cos’è il restauro? Nove studiosi a confronto, Marsilio, Venezia.
- Cagnana A., 2000, Archeologia dei materiali da costruzione, SAP: Mantova.
- Malacrino, C., 2013, Ingegneria dei Greci e dei Romani, Arsenale editrice: Venezia.
- Mannoni T., Giannichedda E., 1996, Archeologia della Produzione, Einaudi: Torino.
- Bessac J. C., 1986, L’outillage traditionnel du tailleur de pierre de l’antiquité à nos jours, Éditions du CNRS, Paris.
- Amoroso G., 2002, Trattato di scienza della conservazione dei monumenti, Alinea: Firenze.
- Giuliani C. F., 2006, L’edilizia nell’antichità, Carocci, Roma.
- Coppola G., 2022, L’edilizia nel Medioevo, Carocci, Roma.
- Pecchioni E., Fratini F., Cantisani E., 2008, Le malte antiche e moderne tra tradizione ed innovazione, Bologna.
- Musso S. F., 2004, Recupero e restauro degli edifici storici, E.P.C. Libri: Roma.
- Boato A., 2008, L’archeologia in architettura. Misurazioni, stratigrafie, datazioni, restauro, Marsilio: Padova.
- Doglioni F., 1997, Stratigrafia e restauro. Tra conoscenza e conservazione dell’architettura, Lint: Trieste.
- Coppola M., 2018, Le indagini tipologiche in architettura, Carocci, Roma.
- Bellini A. (ed.), 2003, Tecniche della conservazione, Angeli: Milano.
- Marino l., 2009, Materiali per un atlante delle patologie presenti nelle aree archeologiche, Alinea: Firenze.
- Doehne E., Clifford A. P., 2010, Stone conservation An overview of current research, Los Angeles.
- Caneva G., Nugari M. P., Salvadori O., (a cura di), 2007, La biologia vegetale per i beni culturali, vol. 1, Nardini, Firenze
- UNI (Ente Italiano di Unificazione), 2006, UNI 11182 Beni Culturali: Materiali lapidei naturali e artificiali; Descrizione della forma di alterazione; Termini e definizioni, Milano e Roma.
- Vergès-Belmin V. (ed.), 2008, Illustrated Glossary on Stone Deterioration patterns, Monuments & Sites, ICOMOS, Paris
- Bellanca C., 2011, Methodical Approach to the Restoration of Historic Architecture, Firenze, Alinea.
- Cigni G., Codacci Pisanelli B., 1987, Umidità e degrado negli edifici. Diagnosi e rimedi, Kappa: Roma.
- Adam J. P., 1989, L’arte di costruire presso i Romani. Materiali e tecniche, Longanesi, Milano.
- Mannoni T., 1994, Caratteri costruttivi dell’edilizia storica, Escum: Genova.
- Di Pasquale S., 1996, L’arte del costruire. Tra conoscenza e scienza, Venezia.
- Salvadori M., 2000, Perché gli edifici stanno in piedi, Bompiani: Milano.
- Giuffré A., 1991, Letture sulla meccanica delle murature storiche, Kappa: Roma.
- Mastrodicasa S., 1993, Dissesti statici delle strutture edilizie. Diagnosi, consolidamento, istituzioni tecniche, applicazioni pratiche, Hoepli: Milano, 1993 (ristampa 2010)
- Centauro G. A., 1999, La rilevazione dell’edificio danneggiato in Gurrieri F. (ed.), Manuale per la riabilitazione e la ricostruzione post sismica degli edifici, Dei: Roma, pp . 155 – 223.
- Monaco L. M., Santamaria, A., 1998, Indagini, prove e monitoraggio nel restauro degli edifici storici, ESI: Napoli.
- Gurrieri F., 2013, Dizionario generale del Restauro, Mandragora: Firenze.
- Rondelet J.B., 1832-41, Traité théorique et pratique de l’art de bâtir, trad. it. sulla VI ed. francese, Soresina B. (ed.), Trattato teorico e pratico dell’arte di edificare, Fratelli Negretti: Mantova.
- Dohene E., Price C., 2010, Stone Conservation: an overview of current research, Getty, Los Angeles.
- Bellanca C., 2011, Methodical Approach to the Restoration of Historic Architecture, Firenze, Alinea.
- Carvais R., Guillerme A., Nègre V., Sakarovitch J. (eds.), 2012, Nuts & Bolts of Construction History: Culture, Technology and Society (3 vol.), Picard.
- Camuffo D., Fassina V., Havermans J., 2010, Basic Environmental Mechanisms affecting Cultural Heritage-Understanding deterioration mechanisms for conservation purposes, Nardini, Firenze.
C. Arcolao, La diagnosi nel restauro architettonico. Tecniche, procedure, protocolli,
Venezia, Marsilio, 2008.
- A. Bellini (a cura di), Tecniche della conservazione, Angeli, Milano 1986, quarta
edizione aggiornata 1992.
- S. Casiello, La Cultura del Restauro. Teorie e fondatori, Marsilio, Venezia, 2005.
- G. Carbonara (a cura di), Trattato di restauro architettonico, Utet, Torino 1996 e anni
successivi con riferimenti agli argomenti trattati nel corso.
- G. Carbonara, Avvicinamento al restauro. Teoria, storia, monumenti, Liguori, Napoli
1997.
- G. Carbonara, Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo, UTET,
Torino 2011.
- P. Marconi , Arte e cultura nella manutenzione dei monumenti , Laterza, Roma-Bari
1984.
- L. Marino, Il rilievo per il restauro, Hoepli, Milano 1990.
- S. F. Musso (a cura di), Tecniche di Restauro - aggiornamento, UTET Scienze
Tecniche, Torino 2013.
- S. F. Musso, Recupero e restauro degli edifici storici. Guida pratica al rilievo e alla
diagnostica, EPC Libri, Roma ed. 2015.
- S. F. Musso, Marco Pretelli (coordinamento di), Restauro: Conoscenza, Progetto,
Cantiere, Gestione, Edizioni Quasar, Roma, 2020.
- P. Rocchi (a cura di), Trattato sul consolidamento, Mancosu, Roma 2003.
- E. Romeo, Instaurare reficere renovare., Celid, Torino 2004.
- L. Zevi , Il manuale del restauro architettonico, Mancosu, Roma 2001.
- Raccomandazioni Normal 1/88, Alterazioni macroscopiche dei materiali lapidei:
lessico, CNR-ICR, Roma 1988.
- Raccomandazioni UNI 11182/2006, Materiali lapidei naturali ed artificiali.
Descrizione della forma di alterazione – Termini e definizioni.
Obiettivi Formativi - Parte A
Il corso è indirizzato a fornire le conoscenze necessarie per operare con competenza -nel campo della tutela e del recupero del patrimonio architettonico esistente. In particolare, obiettivi fondamentali del percorso di studio sono l’acquisizione da parte degli allievi di:
Conoscenze e capacità di comprensione: il corso punta a fornire gli strumenti concettuali, il quadro generale delle problematiche metodologiche e degli strumenti tecnico-scientifici, utili all'approccio conoscitivo disciplinare e interdisciplinare al costruito storico. In particolare:
Il Modulo di Restauro Architettonico si propone di fornire agli studenti le metodologie e gli strumenti di analisi per poter operare sul patrimonio storico edilizio secondo i principi del restauro e della conservazione.
Applicazione delle conoscenze e capacità di comprensione raggiunte: il corso è rivolto a rendere gli allievi in grado acquisire competenze che possono così riassumersi: conoscenza dei fondamenti della disciplina in un quadro di riferimento interdisciplinare; capacità di organizzare e condurre una campagna di indagini e rilevazioni specifiche; capacità di produrre materiali documentari esaurienti; applicare le conoscenze acquisite alla elaborazione di un progetto diagnostico sul costruito storico in ambito professionale e di studio.
Capacità di giudizio autonomo: l'obiettivo è quello di fornire gli strumenti critici utili a elaborare una prassi diagnostica finalizzata all’intervento, consapevole delle specificità che ciascun manufatto presenta dalla grande alla piccola scala, dai problemi del degrado dei materiali a quelli della stabilità delle strutture.
Capacità di apprendimento: il corso deve garantire e verificare l’assimilazione delle conoscenze di base della disciplina, la capacità di raccogliere e interpretare i dati, fino alla capacità di integrare le conoscenze in modo autonomo e gestire le complessità, incluse quelle relative ad ambienti di lavoro interdisciplinari.
Abilità comunicative: fornire agli allievi gli strumenti per la trasmissione dei risultati tramite testi ed elaborati grafici, soprattutto in rapporto all'ambito professionale.
Obiettivi Formativi - Parte B
Il corso è rivolto a far sì che gli allievi siano in grado di acquisire competenze in relazione a:
1) aspetti conoscitivi dei fondamenti della disciplina in un quadro di riferimento interdisciplinare;
2) capacità di organizzare e condurre una campagna di indagini e rilevazioni specifiche;
3) capacità di produrre materiali documentari esaurienti;
4) applicare le conoscenze acquisite all’elaborazione di un progetto diagnostico;
5) capacità di giudizio autonomo;
6) capacità di apprendimento dalla raccolta e interpretazione dei dati fino alla capacità di integrare le conoscenze in modo autonomo e gestire le complessità, incluse quelle relative ad ambienti di lavoro interdisciplinari;
7) abilità comunicative e capacità di sintesi e corretta restituzione grafica in rapporto con le peculiarità dei temi affrontati, dalla scala urbana e del paesaggio a quella architettonica e dei particolari costruttivi e relativi ai caratteri storico artistici degli apparati decorativi e pittorici delle superfici.
Obiettivi Formativi - Parte C
Fornire agli studenti la conoscenza approfondita di:
1) Materiali e tecniche costruttive dell’edilizia storica
2) Strumenti (metodologici, tecnici e critici) essenziali alla lettura e all'analisi multidisciplinare del costruito per la definizione di un corretto progetto di diagnosi preliminare all’impostazione del successivo progetto di conservazione e riuso:
- osservazione critica degli aspetti materiali
- lettura diacronica (stratigrafica) degli edifici
- indagine storica per la conservazione
- metodi e tecniche per la diagnostica
- procedure per la redazione degli elaborati tecnici
Alla fine del laboratorio lo studente dovrà:
1) Raggiungere un adeguato grado di consapevolezza dei caratteri dell'intervento sul costruito:
- contenuti operativi e principali connessioni interdisciplinari
- significato storico, culturale e di risorsa contemporanea di crescita
2) Essere in grado di impostare un corretto percorso di conoscenza ed analisi di un manufatto architettonico esistente:
- sintesi della sua storia materiale e delle sue problematiche conservative
- diagnosi che prelude al progetto di conservazione e riuso
Obiettivi Formativi - Parte D
Il Laboratorio è finalizzato all'apprendimento degli aspetti teorico-critici e applicativi della
disciplina della conservazione, in relazione alla comprensione della consistenza e
dell'identità del patrimonio culturale, alla conoscenza degli aspetti normativi e delle loro
implicazioni progettuali, alla conoscenza delle metodologie di restauro.
Gli studenti acquisiscono la capacità di interpretare criticamente il patrimonio nelle sue
necessità di tutela e conservazione, in relazione all'attualità del dibattito sul restauro,
ponendosi in un'ottica interdisciplinare.
Prerequisiti - Parte B
Aver sostenuto l’esame di Rilievo.
Prerequisiti - Parte C
si raccomanda fortemente una conoscenza di base dei seguenti argomenti:
- lineamenti di storia dell’architettura
- materiali da costruzione tradizionali
- rilievo architettonico
- lineamenti di statica e scienza delle costruzioni
Prerequisiti - Parte D
Lo studente che accede a questo insegnamento deve essere in possesso delle conoscenze
relative ai fondamenti di storia dell’architettura, disegno e rappresentazione e tecnologia
dell'architettura previsti nel percorso di studi
Metodi Didattici - Parte A
Attività formative
La didattica del corso prevede, oltre alle normali lezioni ex-cathedra, esercitazioni in aula e visite guidate a complessi edilizi fiorentini di varie epoche, con conseguenti esercitazioni inerenti materiali, elementi, schemi strutturali degli edifici oggetto di sopralluogo.
Gli elaborati in preparazione dovranno essere ultimati e consegnati a scadenze prefissate e saranno oggetto di revisioni in aula da parte del docente.
Nell’ambito del Laboratorio verrà sviluppato dagli Allievi, individualmente o in piccoli gruppi, il rilievo di un organismo architettonico finalizzato alla diagnostica preliminare al progetto di restauro, con particolare riguardo alle caratteristiche costruttive, alle soluzioni tipologiche presenti, all’impostazione strutturale complessiva, ai problemi di degrado strutturale e materico, verifica delle eventuali variazioni dell’uso.
Metodi Didattici - Parte B
Gli argomenti affrontati nel programma didattico riguardano le tematiche del restauro architettonico in riferimento al contesto storico ambientale di appartenenza ed al quadro normativo esistente. In particolare, obiettivi fondamentali del percorso di studio sono l'acquisizione da parte degli allievi di conoscenze e capacità di comprensione: il corso punta a fornire gli strumenti concettuali, il quadro generale delle problematiche metodologiche e degli strumenti tecnico-scientifici utili.
Metodi Didattici - Parte C
La didattica del corso è articolata in lezioni frontali, visite, esercitazioni e attività progettuali:
LEZIONI FRONTALI:
Le lezioni frontali sui temi di base del corso saranno affiancate da seminari e comunicazioni di approfondimento su temi specifici e casi studio. Eventi, convegni e conferenze sui temi della conservazione saranno segnalati durante il corso.
VISITE E SOPRALLUOGHI:
Compatibilmente con i tempi a disposizione e con le possibilità di spostamento, saranno previste visite di studio a siti e monumenti, cantieri e laboratori di restauro, finalizzate a favorire il confronto e la raccolta di specifiche informazioni utili allo sviluppo del proprio percorso di ricerca. I sopralluoghi favoriranno inoltre l’osservazione e la lettura tecnologica delle architetture, il riconoscimento dei materiali costituenti e delle patologie di degrado e di dissesto.
ESERCITAZIONI INDIVIDUALI:
Il laboratorio prevede lo svolgimento di alcune esercitazioni individuali in aula, all’esterno, a casa, per l’applicazione e la verifica dei temi trattati. Le esercitazioni dovranno essere sempre consegnate nei tempi stabiliti sulla piattaforma moodle.
RICERCA PROGETTUALE DI GRUPPO:
Tutte le attività del laboratorio saranno finalizzate allo sviluppo di una ricerca conoscitiva e alla redazione di un progetto diagnostico su un manufatto architettonico proposto dal docente. La ricerca progettuale sarà composta da alcune esercitazioni, da svolgere preferibilmente in gruppo (max 3). Il tema assegnato a ciascun gruppo sarà di dimensioni adeguate per essere ragionevolmente trattato nella durata del corso. Ciascuna esercitazione sarà costituita da due tipi di elaborati: un documento di testo (relazione illustrativa del percorso svolto e dei risultati ottenuti, tabelle, testi specifici), 1 tavola formato A2 (da sdoppiare in caso di necessità). Indicazioni dettagliate sugli elaborati da presentare e template grafici da utilizzare verranno forniti durante il corso. La scadenza per la consegna delle esercitazioni di gruppo sarà comunicata in congruo anticipo e tendenzialmente dovrà avvenire una settimana prima della data d’esame. Le esercitazioni di gruppo saranno oggetto di revisioni, verifiche ed approfondimenti, prevalentemente collettivi. Compatibilmente con le possibilità di spostamento generali e individuali, sono previsti sopralluoghi all’oggetto della ricerca progettuale, che verranno preventivamente concordati con la classe.
Qualunque tema di studio alternativo che ogni studente intenda proporre dovrà:
- essere preventivamente concordato con la docenza
- avere dimensioni contenute, in modo da poter essere svolto nella durata del corso
- presentare uno stato di conservazione di adeguata complessità
- essere liberamente accessibile
Metodi Didattici - Parte D
Le attività didattiche prevedono: lezioni frontali di carattere e contenuto monografico con l’apporto anche di docenti e specialisti esterni all’Università; esercitazioni in aula o fuori sede; sopralluoghi in situ; attività laboratoriale svolta in gruppi relativa al progetto della conoscenza di un manufatto architettonico di interesse culturale; momenti di revisione collettiva al fine di avviare una discussione critica interna al laboratorio e una verifica dell’andamento dei lavori.
Altre Informazioni - Parte B
Le revisioni degli elaborati avverranno a causa del Corovirus a distanza.
Altre Informazioni - Parte C
Le revisioni ed il ricevimento degli studenti avverranno con frequenza settimanale al termine della lezione, nella stessa aula. Per ulteriori necessità o appuntamenti contattare il docente all'indirizzo: michele.coppola@unifi.it
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
Modalità di verifica
Per l’ammissione all’esame finale gli Allievi devono aver completato l’esercitazione producendo i seguenti elaborati:
- Documentazione fotografica
- Relazione storica
- Grafici descrittivi del manufatto rilevato: piante, prospetti, sezioni e spaccato assonometrico strutturale, carte tematiche sullo stato di materiali e strutture
- Relazione descrittiva delle tecniche costruttive, delle caratteristiche dei materiali, delle patologie strutturali e dei materiali costitutivi
L'esame consiste nella discussione sul tema monografico svolto e nell'accertamento dell'acquisizione delle conoscenze relative agli argomenti trattati nei due moduli in cui si articola il corso.
La capacità dimostrata dagli studenti di mettere in atto i principi e le metodiche di indagine illustrate a lezione sarà oggetto di un’assegnazione di voto finale.
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
Per l’ammissione all’esame finale gli studenti devono aver completato il percorso formativo, teorico e pratico, in particolare producendo gli elaborati di progetto di restauro relativi al Caso Studio. Gli elaborati in preparazione dovranno essere ultimati e consegnati a scadenze prefissate. Gli elaborati di progetto da produrre saranno indicati nel corso.
Modalità di verifica apprendimento - Parte C
La verifica dell’apprendimento, delle conoscenze e degli strumenti critici e metodologici acquisiti sarà svolta attraverso:
La valutazione dei risultati delle esercitazioni
La valutazione della partecipazione alle attività
La valutazione dei risultati della ricerca progettuale di gruppo
La valutazione della prova finale d’esame
1, 2) VALUTAZIONE DELLE ESERCITAZIONI e DELLE ATTIVITÀ
Costituiranno prove intermedie di verifica dei processi formativi. Dettagli sulle modalità di valutazione e risultati saranno costantemente comunicati e discussi nel corso del laboratorio.
3) VALUTAZIONE DELLA RICERCA PROGETTUALE DI GRUPPO
La ricerca progettuale di gruppo sarà valutata con un voto unico per tutti i componenti del gruppo che terrà conto delle capacità di applicazione delle conoscenze acquisite, dell’acquisizione di strumenti critici, della qualità degli elaborati presentati e dei risultati conseguiti.
4) PROVA FINALE D’ESAME
La prova finale consiste in un colloquio, individuale e di gruppo, sui temi trattati durante il corso, sulla bibliografia, sui metodi e i risultati delle esercitazioni e della ricerca progettuale conclusiva
VOTO FINALE. Il voto finale sarà basato sulla media dei risultati conseguiti nelle esercitazioni individuali, nella ricerca di gruppo in quelle di gruppo e nel colloquio d’esame. Nella definizione del risultato sarà tenuto conto del percorso crescita di ciascuno studente.
N. B. Gli studenti che desiderino sostenere l’esame SENZA FREQUENTARE le lezioni sono tenuti a segnalarlo al docente per concordare un adeguato programma di lavoro.
Modalità di verifica apprendimento - Parte D
L'accertamento di conoscenze e capacità avviene
tramite la valutazione dell'esercitazione sviluppata durante il corso e delle conoscenze
acquisite sugli argomenti affrontati.
L’esercitazione, da svolgere in gruppi di max 3 studenti e da valutare durante l’esame finale,
è composta da un dossier di elaborati scritto-grafici (l’elenco degli elaborati da produrre sarà
fornito durante lo svolgimento delle lezioni). Ogni studente comporrà singolarmente,
all’interno della tematica dell’esercitazione, almeno una o più tavole/elaborati, in modo da
effettuare una valutazione personale.
Nella costruzione del voto finale, la valutazione dell’esercitazione peserà per il 50%, la
verifica delle conoscenze apprese durante il corso per il 30% e la partecipazione attiva alle
lezioni per il 20%.
Programma del corso - Parte A
Introduzione alla conoscenza, all'identificazione e ai differenti utilizzi dei materiali nell'edilizia antica e moderna.
La concezione strutturale e le tecniche costruttive nel loro sviluppo storico.
Sistema trilitico e strutture spingenti.
Fondazioni. Tipologie costruttive Fondazioni continue; Fondazioni isolate; Fondazioni ad arco; Fondazioni profonde.
Le strutture verticali: materiali, tecniche costruttive, fattori di degrado.
Orizzontamenti e coperture lignee. Evoluzione della tecnica costruttiva, fattori di degrado.
Archi, piattabande, volte e cupole. Materiali e caratteri costruttivi.
Strutture intelaiate lignee e in cemento armato.
L’impiego dell’acciaio negli edifici storici: Catene e tiranti; Solai; Coperture; Strutture complesse
Analisi degli edifici e delle loro stratificazioni.
Il programma introduce agli aspetti metodologici del Restauro architettonico affrontando i seguenti argomenti:
Lineamenti di teorie e storia del restauro
La nascita del concetto di bene culturale
Il restauro nell’Ottocento e nel Novecento, protagonisti ed esemplificazioni
Le indagini preliminari nei manufatti architettonici
Il rilievo per il restauro e l’analisi diretta degli edifici
Lessico del degrado.
Le indagini strumentali.
Diagnosi dell’umidità e del degrado dei materiali.
Il problema dell’invasività degli accertamenti.
Acquisizioni e controllo delle informazioni attraverso le tavole tematiche (umidità, materiali e stato di conservazione, quadro fessurativo, fasi di trasformazione, restauri pregressi ecc.)
Programma del corso - Parte B
Le attività del Laboratorio di Restauro sono suddivise in tre parti:
a) Aspetti conoscitivi dei fondamenti della disciplina in un quadro di riferimento interdisciplinare;
b) Diagnostica architettonica e studi per la conservazione delle superfici;
c) Analisi dei caratteri costruttivi e strutturali della fabbrica.
Lezioni frontali:
Lineamenti di teorie e storie del restauro;
La nascita del concetto di bene culturale;
Il restauro nell’800 e nel ‘900, protagonisti ed esemplificazioni;
Le indagini preliminari nei manufatti architettonici;
Il rilievo per il restauro e l’analisi diretta degli edifici;
Lo studio dei materiali;
Lo studio e il lessico del colore;
Lo studio e il lessico del degrado;
Il progetto diagnostico per la conservazione.
Programma del corso - Parte C
Argomenti trattati e finalità del corso
Il laboratorio di restauro è una delle sintesi fra le più impegnative del corso di laurea e comporta una vasta base di cognizioni. Fa appello a gran parte delle nozioni acquisite nel corso degli studi di architettura (e di conseguenza, risente di loro eventuali carenze) e allo stesso tempo si rivolge ad altri campi e discipline, dalle scienze storiche alle scienze della natura. Come tutti i progetti di architettura, il progetto di restauro di un manufatto architettonico è un processo basato su una fase di conoscenza che porta a una serie di scelte tecniche e culturali e che prosegue nella gestione del manufatto. Le scelte effettuate al momento dell’intervento sono tanto più corrette quanto più adeguata è la fase di conoscenza. Se conserviamo i vecchi edifici è perché, oltre a un valore economico e funzionale, contengono elementi culturali di cui il restauratore diventa responsabile verso le comunità di appartenenza. Dal punto di vista tecnico, come un medico, il restauratore fa una diagnosi e decide la terapia migliore. Conosce metodi, tecniche e materiali adatti per curare le malattie degli edifici. Ma questo non è abbastanza. Dal punto di vista culturale il restauratore riattiva la presenza dell'edificio nella vita contemporanea e combina caratteristiche funzionali, tecniche, spaziali, con metodi di progettazione che preservano i valori dell'edificio di testimonianza autentica. La raccolta ordinata delle tracce sopravvissute costituisce la base di questo processo di comprensione del manufatto e può stimolare la costituzione di una identità culturale e contribuire a maturare esperienze da cui possono derivare atteggiamenti di maggiore attenzione e stimolare rinnovati strumenti critici. Lo scopo del corso è quello di implementare abilità critiche e strumenti operativi per stimolare il processo di cura sull'architettura esistente e fare le giuste scelte tecniche e culturali. Lo studente alla fine del laboratorio dovrà essere in grado di impostare un corretto percorso di analisi di un manufatto architettonico esistente, operare una sintesi della sua storia materiale e delle sue problematiche conservative e tracciare una diagnosi che prelude al progetto e all’intervento di conservazione. Il corso chiarirà le fasi principali di un progetto di restauro dall'indagine alla manutenzione: lo scopo del progetto (correttezza tecnica e valore culturale), le fasi del progetto, i metodi per sviluppare le conoscenze necessarie (gli strumenti critici, culturali e tecnici). Punto nodale di questo percorso è il raggiungimento di un adeguato grado di consapevolezza delle caratteristiche dell’intervento sul costruito: i contenuti operativi e le connessioni interdisciplinari, ma anche il suo significato storico, culturale e di risorsa contemporanea di crescita. La prima parte del corso sarà incentrata sulla conoscenza approfondita dei materiali e delle tecniche costruttive dell’edilizia storica. La seconda parte fornirà gli strumenti (metodologici, tecnici e critici) essenziali alla lettura e all’analisi multidisciplinare del costruito per la definizione di un corretto progetto di conoscenza e diagnosi, preliminare all’impostazione del successivo progetto di conservazione e riuso.
Le attività didattiche affronteranno le seguenti tematiche:
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Principi generali della conservazione - Introduzione al restauro architettonico
Principi generali della conservazione architettonica: Introduzione ai concetti della teoria del restauro; introduzione al costruito storico, contenuti culturali e tecnici; significato della storia nella conservazione del patrimonio; il valore del tempo; il concetto di durata degli edifici nel tempo, nella civiltà della sostituzione; il concetto di memoria collettiva; il flusso di azioni della conservazione: riconoscimento, comprensione, salvaguardia; fase della conoscenza e fase dell’intervento; cos’è il restauro, definizioni e culture; conservare per conoscere: metodi e concetti del processo di comprensione dell’edificio; la conoscenza materiale e tecnica del manufatto; compiti del restauratore.
La conoscenza per la conservazione. Strumenti e metodi di indagine delle fonti
Strumenti e metodi per l’acquisizione, la raccolta e la gestione dei dati; ricerche bibliografiche e d’archivio: Strategie di consultazione; Studio delle fonti dirette: strategie e metodi di documentazione, la documentazione fotografica, il rilievo per il restauro, il sopralluogo preliminare, le mappature, le Indagini non sistematiche (principi e applicazioni del metodo per campioni).
Archeologia e storia dei materiali da costruzione
Introduzione generale. La pietra nell’edilizia storica; La pietra: Lavorazioni e riconoscimento delle tracce; I materiali ceramici. Storia e riconoscimento in opera; Malte, leganti minerali, terre e leganti gessosi; Malte, leganti minerali, calci aeree e idrauliche; Riconoscimento dei materiali lapidei in opera.
Storia delle tecniche costruttive. Le Murature
L’evoluzione dei sistemi costruttivi in area mediterranea; Cultura tecnica e territorio. La nascita di una tecnica costruttiva; diagramma triangolare: committenza - cultura tecnica - risorse; principi generali delle costruzioni in muratura; Dal monolite all’opera muraria murario. Classificazione delle opere murarie antiche e medievali; Tecniche costruttive in laterizio; La regola d’arte e i principi per la corretta esecuzione di una muratura in pietra; criteri di posa in opera; gli orizzontamenti e i piani di posa; gli elementi in spessore (parpaing e boutisse); Valutazione della qualità di un apparecchio murario.
I processi di deperimento dell’architettura. Degrado dei materiali
Il degrado dei materiali: cause e fattori principali, classificazione dei fenomeni, norme UNI e ICOMOS; Umidità nelle murature: riconoscimento e valutazione; Studio dei materiali e prove di riconoscimento; Strategie di indagine: riconoscimento e mappatura; Deperimento di strutture esposte all’aperto: azioni di acqua e vegetazione; La tavola delle acque; Impostazione di un programma diagnostico: valutazione dello stato di conservazione dei materiali.
I processi di deperimento dell’architettura. Strutture esposte e azione dell’acqua
Problematiche degenerative e vulnerabilità di strutture esposte all’aperto; aree archeologiche e manufatti architettonici allo stato di rudere; l’azione degli agenti naturali e l’instabilità degli elementi nelle murature; deperimento differenziato per tecniche murarie eterogenee; rovesciamento di cresta; slittamenti e cedimenti alla base; smembramento del tessuto murario; l’acqua come agente patogeno (ristagno, ruscellamento, infiltrazione, condensa, risalita capillare); effetti dell’azione dell’acqua nelle murature; i sali solubili; il rapporto tra evaporazione e fuoriuscita.
I processi di deperimento dell’architettura. Il dissesto strutturale
Problematiche generali dello studio strutturale degli edifici storici; il processo di analisi e diagnosi strutturale di un edificio storico; verifica del tipo e della qualità della muratura; verifiche strumentali in situ (distruttive e non distruttive); prove in laboratorio; fasi del processo di diagnosi strutturale; principali meccanismi di danno delle pareti in muratura; l’interpretazione dei sintomi: il quadro fessurativo e delle deformazioni; cause dei dissesti; meccanismi di instabilità di archi e volte; il dissesto dovuto a fenomeni sismici; esempi e metodi di calcolo.
Metodi e tecniche di indagine e diagnosi su strutture e materiali
Le indagini conoscitive e diagnostiche; le indagini archeometriche e il problema della datazione assoluta; principali tecniche analitiche e diagnostiche; proprietà dei materiali; porosità apparente e reale nei materiali lapidei: definizione e calcolo; capacità di imbibizione, indice di saturazione e capacità di assorbimento; metodi di indagine per lo studio della morfologia e della microstruttura dei materiali; metodi di indagine per lo studio della composizione chimica e mineralogica; microscopia ottica ed elettronica; casi studio; lo studio e la caratterizzazione delle malte in laboratorio; riferimenti normativi UNI; il monitoraggio dinamico nella conservazione del patrimonio costruito.
Metodi archeologici per lo studio del costruito
Gli archivi materiali: strumenti e strategie di consultazione; la lettura degli elevati come fase di conoscenza e di riconoscimento; principi metodologici generali dell’archeologia; l’archeologia dell’architettura; principi fondamentali di stratigrafia: cause e dinamiche di formazione degli strati; la relazione strato-evento; US e USM: definizioni e caratteristiche; i rapporti stratigrafici; il diagramma di Harris; le indagini tipologiche in architettura; il concetto di tipo e le sue applicazioni nella lettura degli elevati; la cronologia relativa delle fasi costruttive e di trasformazione.
Articolazione della didattica
La didattica del corso è articolata in lezioni frontali, visite, esercitazioni e attività progettuali:
LEZIONI FRONTALI: Le lezioni frontali sui temi di base del corso saranno affiancate da seminari e comunicazioni di approfondimento su temi specifici e casi studio. Eventi, convegni e conferenze sui temi della conservazione saranno segnalati durante il corso.
VISITE E SOPRALLUOGHI: Compatibilmente con i tempi a disposizione e con le possibilità di spostamento, saranno previste visite di studio a siti e monumenti, cantieri e laboratori di restauro, finalizzate a favorire il confronto e la raccolta di specifiche informazioni utili allo sviluppo del proprio percorso di ricerca. I sopralluoghi favoriranno inoltre l’osservazione e la lettura tecnologica delle architetture, il riconoscimento dei materiali costituenti e delle patologie di degrado e di dissesto.
ESERCITAZIONI INDIVIDUALI: Il laboratorio prevede lo svolgimento di alcune esercitazioni individuali in aula, all’esterno, a casa, per l’applicazione e la verifica dei temi trattati. Le esercitazioni dovranno essere sempre consegnate nei tempi stabiliti sulla piattaforma moodle.
RICERCA PROGETTUALE DI GRUPPO: Tutte le attività del laboratorio saranno finalizzate allo sviluppo di una ricerca conoscitiva e alla redazione di un progetto diagnostico su un manufatto architettonico proposto dal docente. La ricerca progettuale sarà composta da alcune esercitazioni, da svolgere preferibilmente in gruppo (max 3). Il tema assegnato a ciascun gruppo sarà di dimensioni adeguate per essere ragionevolmente trattato nella durata del corso. Ciascuna esercitazione sarà costituita da due tipi di elaborati: un documento di testo (relazione illustrativa del percorso svolto e dei risultati ottenuti, tabelle, testi specifici), 1 tavola formato A2 (da sdoppiare in caso di necessità). Indicazioni dettagliate sugli elaborati da presentare e template grafici da utilizzare verranno forniti durante il corso. La scadenza per la consegna delle esercitazioni di gruppo sarà comunicata in congruo anticipo e tendenzialmente dovrà avvenire una settimana prima della data d’esame. Le esercitazioni di gruppo saranno oggetto di revisioni, verifiche ed approfondimenti, prevalentemente collettivi. Compatibilmente con le possibilità di spostamento generali e individuali, sono previsti sopralluoghi all’oggetto della ricerca progettuale, che verranno preventivamente concordati con la classe.
Qualunque tema di studio alternativo che ogni studente intenda proporre dovrà:
- essere preventivamente concordato con la docenza
- avere dimensioni contenute, in modo da poter essere svolto nella durata del corso
- presentare uno stato di conservazione di adeguata complessità
- essere liberamente accessibile
CONOSCENZE RACCOMANDATE: si raccomanda fortemente una conoscenza di base dei seguenti argomenti: lineamenti di storia dell’architettura, materiali da costruzione tradizionali, rilievo architettonico, lineamenti di statica e scienza delle costruzioni.
Modalità di verifica dell’apprendimento
La verifica dell’apprendimento delle conoscenze e dell’acquisizione degli strumenti critici e metodologici sarà svolta attraverso:
La valutazione dei risultati delle esercitazioni
La valutazione della partecipazione alle attività
La valutazione dei risultati della ricerca progettuale di gruppo
La valutazione della prova finale d’esame
1, 2) VALUTAZIONE DELLE ESERCITAZIONI e DELLE ATTIVITÀ
Costituiranno prove intermedie di verifica dei processi formativi. Dettagli sulle modalità di valutazione e risultati saranno costantemente comunicati e discussi nel corso del laboratorio.
3) VALUTAZIONE DELLA RICERCA PROGETTUALE DI GRUPPO
La ricerca progettuale di gruppo sarà valutata con un voto unico per tutti i componenti del gruppo che terrà conto delle capacità di applicazione delle conoscenze acquisite, dell’acquisizione di strumenti critici, della qualità degli elaborati presentati e dei risultati conseguiti.
4) PROVA FINALE D’ESAME
La prova finale consiste in un colloquio, individuale e di gruppo, sui temi trattati durante il corso, sulla bibliografia, sui metodi e i risultati delle esercitazioni e della ricerca progettuale conclusiva
VOTO FINALE. Il voto finale sarà basato sulla media dei risultati conseguiti nelle esercitazioni individuali, nella ricerca di gruppo in quelle di gruppo e nel colloquio d’esame. Nella definizione del risultato sarà tenuto conto del percorso crescita di ciascuno studente.
N. B. Gli studenti che desiderino sostenere l’esame SENZA FREQUENTARE le lezioni sono tenuti a segnalarlo al docente per concordare un adeguato programma di lavoro.
Bibliografia di riferimento
Materiale bibliografico e documenti su cui impostare approfondimenti e dibattiti verranno forniti durante il corso (sulla piattaforma Moodle). Nella bibliografia generale sono indicati alcuni testi significativi che possono fornire nozioni utili alla conoscenza degli edifici e al progetto di restauro. Indicazioni bibliografiche di approfondimento saranno fornite durante il corso. Un esame universitario presuppone la capacità di compiere una ricerca bibliografica. I testi elencati non si propongono pertanto di offrire un quadro esaustivo e nemmeno equilibrato ma si limitano a indicare un ambito di nozioni di base minimo, necessario ma non sufficiente, utile fra l’altro a costruire proprio i riferimenti bibliografici a supporto degli argomenti che ciascuno studente intenda sviluppare. Si raccomanda l’utilizzo degli indici digitali delle biblioteche italiane e delle grandi biblioteche europee (es. OPAC Unifi, BNCF, Istituto Max Planck, BNF, DNB, British Library, NYPL).
Programma del corso - Parte D
Il Laboratorio di Restauro affronta le problematiche connesse alla conservazione del
patrimonio architettonico e culturale, a partire dalla nascita del dibattito disciplinare fino alla
trattazione di problematiche attuali. Il corso intende coinvolgere gli allievi nel processo di
individuazione e definizione di ciò che è patrimonio, beni culturali materiali e immateriali,
attraverso le trattazioni teoriche e gli assunti metodologici.
Le dimensioni più specificamente analitiche e progettuali, fra cui la comprensione degli
statuti costruttivi e dell'unicità materiale dell'esistente, la lettura dei degradi e dei dissesti e il
rapporto causa-effetto, le tecniche di restauro, l'adeguamento a nuovi usi compatibili, sono
affrontante facendo ricorso a esempi e allo sviluppo di un'esercitazione.
Il Corso, attraverso un percorso tra teorie e prassi del Restauro, vuole contribuire alla
costruzione di quella particolare coscienza e capacità critico progettuale che si deve
possedere per attuare con responsabilità la cura, la conservazione e valorizzazione del
patrimonio culturale.
Obiettivo dell’insegnamento è fornire agli studenti le conoscenze e le competenze di base
delle discipline della conservazione e del restauro. Sono indagati i fondamenti teorici e
metodologici, di carattere storico, filosofico e scientifico; i metodi e le tecniche di analisi e
diagnosi non distruttiva degli edifici esistenti; le basi teoriche, metodologiche e tecniche delle
fasi di progettazione e d’intervento sui manufatti analizzati; i riferimenti normativi, nazionali e
internazionali, per la tutela, la conservazione e il restauro del patrimonio culturale.
Il percorso metodologico proposto dal corso è finalizzato al progetto e potrà essere arricchito
e approfondito nel laboratorio di restauro 2.
RISULTATI ATTESI
Il Laboratorio è finalizzato all'apprendimento degli aspetti teorico-critici e applicativi della
disciplina della conservazione, in relazione alla comprensione della consistenza e
dell'identità del patrimonio culturale, alla conoscenza degli aspetti normativi e delle loro
implicazioni progettuali, alla conoscenza delle metodologie di restauro.
Gli studenti acquisiscono la capacità di interpretare criticamente il patrimonio nelle sue
necessità di tutela e conservazione, in relazione all'attualità del dibattito sul restauro,
ponendosi in un'ottica interdisciplinare.
CONOSCENZE PREGRESSE
Lo studente che accede a questo insegnamento deve essere in possesso delle conoscenze
relative ai fondamenti di storia dell’architettura, disegno e rappresentazione e tecnologia
dell'architettura previsti nel percorso di studi.
ARTICOLAZIONE DEL CORSO
L'insegnamento è articolato in lezioni tematiche e in momenti dedicati allo sviluppo
dell'esercitazione.
Le lezioni impostano e discutono questioni teoriche e pratiche, alcune delle quali applicate
nell'esercitazione, incentrata su un tema assegnato dal docente. Sono previste lezioni
interdisciplinari e visite guidate.
I temi che si intende affrontare sono articolati come segue:
- Presentazione del Corso: programma, contenuti, obiettivi.
- Il restauro tra teoria e prassi: significati e declinazioni di patrimonio; e voluzione dei
concetti e delle pratiche di restauro e di conservazione del patrimonio architettonico.
- L’evoluzione normativa: il panorama nazionale e internazionale.
- Complessità e problematiche della protezione e valorizzazione dei beni culturali.
- La comprensione della consistenza e delle stratificazioni dell’organismo
architettonico: avvicinamento, osservazione e descrizione degli edifici storici, delle
tecniche di costruzione, dei materiali, dei degradi e delle alterazioni.
- Le fonti dirette e indirette: la ricerca bibliografica, archivistica e iconografica.
- Il cantiere tradizionale: materiali, tecniche, elementi costruttivi.
- Il rilievo per il restauro.
- Le mappature tematiche per la lettura critica dello stato di conservazione.
- Il quadro igroscopico e il quadro fessurativo: modalità di lettura e rappresentazione.
- Le cause del degrado e la diagnostica: accertamenti, campionature, prove in situ e
in laboratorio.
- Il piano diagnostico preliminare al progetto di intervento: le tecniche non distruttive
per la diagnosi del costruito storico. Potenzialità, applicazioni, casi studio.
- Tecniche e metodiche di restauro.
- I nodi problematici del restauro: distinguibilità, minimo intervento, reversibilità,
compatibilità.
- Presentazione dell'esercitazione.
- Organizzazione dei gruppi di lavoro (gruppi da massimo tre studenti), assegnazione
dei temi ai gruppi.
ORGANIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO
L'apparato di lezioni è in parallelo allo svolgimento dell'esercitazione. Visite guidate a
complessi museali e/o cantieri per l'illustrazione di problemi aperti di conservazione,
restauro, riuso, manutenzione del patrimonio
Le modalità didattiche prevedono lezioni frontali mono e pluridisciplinari.
In aula è fornita revisione diacronica per lo sviluppo dell'esercitazione da parte della
docenza. Il docente è disponibile su appuntamento (email:
susanna.cacciagherardini@unifi.it) per chiarimenti su lezioni ed esercitazioni.
Durante lo svolgimento del Corso viene richiesta una partecipazione attiva alle lezioni,
instaurando discussioni collettive, nonché lo sviluppo dell'esercitazione.
BIBLIOGRAFIA, LETTURE, DISPENSE, ALTRO MATERIALE DIDATTICO
Dispense tematiche sulle lezioni e documenti utili all'organizzazione dell'esercitazione sono
messi a disposizione degli studenti dal docente.
Indicazioni normative e bibliografiche puntuali verranno specificate di volta in volta nel corso
delle lezioni e durante le attività di esercitazione.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
- C. Arcolao, La diagnosi nel restauro architettonico. Tecniche, procedure, protocolli,
Venezia, Marsilio, 2008.
- A. Bellini (a cura di), Tecniche della conservazione, Angeli, Milano 1986, quarta
edizione aggiornata 1992.
- S. Casiello, La Cultura del Restauro. Teorie e fondatori, Marsilio, Venezia, 2005.
- G. Carbonara (a cura di), Trattato di restauro architettonico, Utet, Torino 1996 e anni
successivi con riferimenti agli argomenti trattati nel corso.
- G. Carbonara, Avvicinamento al restauro. Teoria, storia, monumenti, Liguori, Napoli
1997.
- G. Carbonara, Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo, UTET,
Torino 2011.
- P. Marconi , Arte e cultura nella manutenzione dei monumenti , Laterza, Roma-Bari
1984.
- L. Marino, Il rilievo per il restauro, Hoepli, Milano 1990.
- S. F. Musso (a cura di), Tecniche di Restauro - aggiornamento, UTET Scienze
Tecniche, Torino 2013.
- S. F. Musso, Recupero e restauro degli edifici storici. Guida pratica al rilievo e alla
diagnostica, EPC Libri, Roma ed. 2015.
- S. F. Musso, Marco Pretelli (coordinamento di), Restauro: Conoscenza, Progetto,
Cantiere, Gestione, Edizioni Quasar, Roma, 2020.
- P. Rocchi (a cura di), Trattato sul consolidamento, Mancosu, Roma 2003.
- E. Romeo, Instaurare reficere renovare., Celid, Torino 2004.
- L. Zevi , Il manuale del restauro architettonico, Mancosu, Roma 2001.
- Raccomandazioni Normal 1/88, Alterazioni macroscopiche dei materiali lapidei:
lessico, CNR-ICR, Roma 1988.
- Raccomandazioni UNI 11182/2006, Materiali lapidei naturali ed artificiali.
Descrizione della forma di alterazione – Termini e definizioni.
RIVISTE CONSIGLIATE
( http://sira-restauroarchitettonico.it/riviste/ )
‘ANAΓKΗ
- ArcHistoR – architettura storia restauro
- ARKOS
- Bollettino ICR
- Confronti
- International Journal of Architectural Heritage
- Jahrbuch der Bayerischen Denkmalpflege
- Loggia. Arquitectura y restauración
- Materiali e strutture. Problemi di conservazione
- Monumental
- OPD Restauro
- Recuperoeconservazione_magazine
- RA restauro archeologico
- Ricerche di Storia dell’arte
- Storia Urbana
- The S.P.A.B. Magazine
BIBLIOGRAFIA DI APPROFONDIMENTO
- Boito Camillo, I restauri in architettura. Dialogo primo, in Boito Camillo, Questioni
pratiche di Belle Arti, Milano, 1893, sta in M. A. Crippa (a cura di) Il nuovo e l’antico
in architettura, antologia, Milano, Jaca Book 1989.
- Bonelli Renato, voce Restauro - Restauro architettonico, in Enciclopedia Universale
dell’Arte, vol. XI, col. 322 e sgg., Venezia-Roma 1963.
- Brandi Cesare, voce Restauro, in Enciclopedia Universale dell’Arte, vol. XI, Venezia-
Roma 1963. (o, ancor meglio, Brandi Cesare, Teoria del restauro, Einaudi, Torino
1977, pp. 3-47 (ed. or., Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1963)
- Giovannoni Gustavo, voce Restauro, in Enciclopedia Italiana di Scienze Lettere e
Arti, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondato da G. Treccani, 1936, vol.
XXIX, pp. 127-130.
- Riegl Alois, Der moderne Denkmalkultus. Sein Wesen und seine Entstehung, Wien-
Leipzig, 1903, (trad. it. Il culto moderno dei monumenti. Il suo carattere e i suoi inizi,
in S. Scarrocchia (a cura di), Alois Riegl: teoria e prassi della conservazione dei
monumenti, Bologna, Accademia Albertina, Clueb, 1995, pp. 173- 206).
- John Ruskin, The nature of gothic, (VII° cap. di: The stones of Venice, London 1851-
52) - Il testo è consultabile, in versione italiana nel volume: John Ruskin, Le pietre di
Venezia, Rizzoli, Milano 1989
- John Ruskin, The seven lamps of architecture, London 1849 - Consultabile nella
versione italiana pubblicata da Jaca Book o da Rizzoli (nella collana B.U.R.),
-Viollet Le Duc, voce “Restauration” in: Dictionnaire raisonn é de l’architecture
française du XI au XVI siècle, Paris 1854-1868.
CRITERI E PROCEDURE PER LO SVOLGIMENTO DELL’ESAME FINALE
Modalità di esecuzione dell’esame: L'accertamento di conoscenze e capacità avviene
tramite la valutazione dell'esercitazione sviluppata durante il corso e delle conoscenze
acquisite sugli argomenti affrontati.
L’esercitazione, da svolgere in gruppi di max 3 studenti e da valutare durante l’esame finale,
è composta da un dossier di elaborati scritto-grafici (l’elenco degli elaborati da produrre sarà
fornito durante lo svolgimento delle lezioni). Ogni studente comporrà singolarmente,
all’interno della tematica dell’esercitazione, almeno una o più tavole/elaborati, in modo da
effettuare una valutazione personale.
Nella costruzione del voto finale, la valutazione dell’esercitazione peserà per il 50%, la
verifica delle conoscenze apprese durante il corso per il 30% e la partecipazione attiva alle
lezioni per il 20%.
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile - Parte C
4 - istruzione di qualità
9 - Industria, innovazione infrastrutture
11 - città e comunità sostenibili
12 - consumo e produzione responsabili