Nel degrado del paesaggio urbano e naturale, nella crisi delle teorie fondative del progetto, occorre lavorare sul rinnovamento della nostra tradizione compositiva. Il radicamento nei luoghi richiede un approccio che si confronti con i tessuti e gli spazi di città e paesaggio, con i loro sistemi di relazione, con i caratteri e le figure della composizione urbana e architettonica.
Contenuto del corso - Parte D
«Noi conosciamo veramente solo ciò che facciamo»: sulla scia del pensiero vichiano il corso intende organizzare un’esperienza didattica il cui focus sia la prassi del progetto. In tale logica anche gli aspetti di matrice teorico-riflessiva dovranno trovare nella messa a punto della proposta compositiva il loro campo di elaborazione, applicazione, definitiva rivelazione.
Contenuto del corso - Parte E
Gli studenti, divisi in gruppi di 2 o 3 persone, dovranno lavorare inizialmente ad un masterplan, che diventerà base degli approfondimenti sugli aspetti insediativi urbani, quali: il ponte abitato, la casa d'artista, il padiglione espositivo temporaneo. Tutti progetti che dovranno soddisfare alcune esigenze dell'Amministrazione Comunale del comparto urbano di Montelupo Fiorentino
Fabrizio Arrigoni, Sinopie. De architectura ex atramentis, Die Neue Sachlichkeit, 2011.
Fabrizio Arrigoni, Fogli. Scritti per l’architettura, Dida press, Firenze 2019.
Fabrizio Arrigoni, Arrigoni Architetti, 000_010 progetti, Blurb.com, San Francisco (Ca) 2010.
Manfredo Tafuri, Aufklärung II. Il museo, la storia, la metafora (1951-1967) sta in Id., Storia dell'architettura italiana 1944-1985, Einaudi, Torino 1982
Georges Didi-Huberman, L’Image survivante. Histoire de l’art et temps des fantômes selon Aby Warburg, Les Éditions de Minuit, Paris 2002 (trad. it. di A. Serra, L’immagine insepolta. Aby Warburg, la memoria dei fantasmi e la storia dell’arte, Bollati Boringhieri, Torino 2006)
Georges Didi-Huberman, Survivance des lucioles, Les Éditions de Minuit, Paris 2009 (trad. it. di C. Tartarini, Come le lucciole. Una politica delle sopravvivenze, Bollati Boringhieri, Torino 2010)
Jean Clair, Malaise dans les musées, Flammarion, Paris 2007 (trad. it., La crisi dei musei. La globalizzazione della cultura, Skira, Milano 2008)
Jean Clair, L’hiver de la culture, Flammarion, Paris 201 (trad. it. di D. Comerlati, L’inverno della cultura, Skira, Milano 2011)
Krzysztof Pomian, Il Museo. Una storia mondiale (volI,II), Einaudi, Torino 2021/22
Germano Celant, senza titolo/1974, Bulzoni, Roma 1976
Germano Celant, Arte Povera. Storie e protagonisti, Electa, Milano 1985
Germano Celant (a cura di), Arte Povera 2011, Electa, Milano 2011
Germano Celant, Preconistoria 1966-69, Quodlibet, Macerata 2017
Rudi Fuchs (a cura di), Kounellis, Leonardo De Luca editori, Roma 1991
Germano Celant (a cura di), Kounellis, Fabbri, Milano 1992
Bruno Corà (a cura di), Kounellis, Charta, Milano 1993
Bruno Corà (A.A.V.V.), Kounellis, Skira, Milano 1997
Gloria Moure (a cura di), Jannis Kounellis. Works, Writings, 1958-2000, Ediciones Poligrafa, Barcelona 2001
Bruno Corà (a cura di), Kounellis, Gli Ori, Siena 2001
Gloria Moure (a cura di), Kounellis, Electa, Milano 2003
Huang Du (a cura di), Jannis Kounellis. Translating China, Today Art Museum, Beijing 2011
Germano Celant (a cura di), Kounellis, Fondazione Prada, Milano 2017
Bibliografia essenziale
(Altri testi saranno indicati durante le lezioni e segnalati su Moodle)
Benjamin W., L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Torino, Einaudi, 2000
Collotti, F., Appunti per una teoria dell'architettura. Luzern, Quart Verlag, 2002
Collotti F., Idea civile di architettura–Scritti scelti 1990-2017. Siracusa, LetteraVentidue, 2018
Collotti F., “Je tentais de constituer un musée imaginaire (donc de trier plus que d’élire?)”, in Caja, Rossi (a cura di), L’architettura del Museo. Disegno, modello, progetto, Napoli, La scuola di Pitagora editrice, 2018
Le Corbusier, Verso una architettura, Milano, Longanesi, 2003
Focillon H., L’elogio della mano. Roma, Castelvecchi, 2014
Grassi, G., La costruzione logica dell'architettura. Venezia, Marsilio, 1967
Grassi, G., Architettura come mestiere e altri scritti. Milano, Franco Angeli, 1981
Grassi, G., Scritti scelti 1965-1999. Milano: Franco Angeli, 2000
Da Milano C., Sciacchitano E., Linee guida per la comunicazione nei musei: segnaletica interna, didascalie e pannelli, Roma, MIBACT, 2016
Desvallées A., Mairesse F., Concetti chiave di museologia, Armand Colin, Malakoff, 2010
Loos A., Parole nel vuoto. Milano, Adelphi, 1972
Perrella, S., Da qui a lì. Ponti, scorci, preludi. Roma, Gaffi Editore, 2018
Perrot, M., Storia delle camere, Palermo,Sellerio Editore, 2011
Rossi, A., L'architettura della città. Padova, Marsilio Editori, 1966
Rossi, A., Autobiografia scientifica. Milano, Nuove Pratiche Editrice, 1999
Munari B., Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale. Bari, Laterza, 2017
Tessenow, H., Osservazioni elementari sul costruire. Milano, Franco Angeli Editore, 1981
Tessenow, H., La costruzione della casa. Milano, Edizioni Unicopli, 1999
Sennett, R., L’uomo artigiano. Milano, Feltrinelli, 2008
Zermani, P. Identità dell'architettura. Roma, Officina Edizioni, 1995
Serie di podcast curati da F. Collotti e E. Martinelli, Spaziodrammi, su Spreaker.com
https://www.spreaker.com/show/spaziodrammi
Obiettivi Formativi - Parte B
Il Laboratorio mira a approfondire la padronanza dei principi e metodi compositivi per concepire correttamente un organismo collettivo in un’area di delicato inserimento urbano o paesaggistico, attraverso il progetto, dalla definizione dei principi insediativi fino alla scala di dettaglio, con particolare attenzione alle scelte di relazione, spaziali, materiche, di illuminazione e di espressione dei valori istituzionali dell’organismo progettato, nonché di corretta trasmissione delle scelte progettuali.
Obiettivi Formativi - Parte D
L’esercizio progettuale al centro del laboratorio è incardinato su due temi mutuamente intrecciati: da un lato è riflessione critica su una tipologia di antico lignaggio e potenzialmente portatrice di complessità spaziale dall’altro è confronto sulle valenze del paesaggio agrario, inteso quest’ultimo come punto di intersezione tra vivente e lavoro, natura e forma costruita.
Obiettivi Formativi - Parte E
Learning from.. saper generare un progetto ripartendo dai singoli frammenti, ritrovando un gesto progettuale sappia riflettere sul costruito e sul costruibile
Prerequisiti - Parte B
Aver sostenuto gli altri esami di Laboratorio di Progettazione, aver acquisito gli strumenti della composizione architettonica, buona conoscenza della storia dell’architettura contemporanea, buona conoscenza delle tipologie edilizie, buone capacità di disegno, buona capacità di modellazione tridimensionale e buona conoscenza dei più contemporanei software per il progetto d’architettura.
Prerequisiti - Parte D
Quelli previsti dal corso di laurea. Those included in the course of studies.
Prerequisiti - Parte E
Aver sostenuto gli esami prescritti dalle propedeuticità del regolamento didattico della Scuola.
Metodi Didattici - Parte B
Il corso sarà introdotto da riletture critiche di alcune esperienze progettuali. Parallelamente si svilupperà la sperimentazione progettuale per un museo del cambiamento climatico in un contesto a scelta dello studente fra quelli indicati dal corso. Particolare attenzione sarà rivolta ai principi insediativi, alla concezione teorica, alle scelte spaziali, ai linguaggi e alla presentazione del lavoro attraverso il disegno, i modelli e i video.
Metodi Didattici - Parte D
Le attività di laboratorio saranno modellate sull’esempio dei seminari di progettazione o workshop; il tempo a disposizione sarà interamente dedicato al lavoro degli studenti in sede - ricerca, disegno, maquette; una modalità che è calco di ciò che accade quotidianamente in una bottega/atelier. La lezione frontale sarà interpretata come breve comunicazione su aspetti singolari e specifici inerenti gli argomenti affrontati.
Il progetto sarà redatto da gruppi di lavoro composti da massimo due allievi.
Metodi Didattici - Parte E
Il corso si articolerà in lezioni frontali, esercitazioni, sopralluoghi, discussioni corali, e lavoro di gruppo
Altre Informazioni - Parte D
Il corso prevede tre esercitazioni da svolgersi durante il semestre.
•Un'opera una stanza
L’allieva/allievo sceglierà un’opera dal catalogo dell’artista Jannis Kounellis (Pireo 1936-Roma 2017). A questa dovrà dedicare la progettazione della stanza che lo protegge-espone; un esercizio di lettura-comprensione dell’opera e confronto dialettico di quest’ultima con la morfologia spaziale che lo accoglie. La tavola finale conterrà una riproduzione dell’opera, uno spaccato assonometrico a filo ferro della stanza, una veduta della stessa, un testo di presentazione della proposta progettuale di 2000 battute (spazi inclusi). Il materiale grafico dovrà seguire il lay-out assegnato per dimensione e posizione degli elementi, font dei testi (4 fogli formato A4 verticale montati e piegati - stampa su carta pesante 120 grammi). L’insieme delle opere selezionate definirà la collezione che l'edificio oggetto di progetto dovrà ospitare. L’esercitazione è individuale.
•1 modello 10 immagini
Presentazione, secondo la kahniana distinzione di Form e Design, del konzept della proposta progettuale attraverso un modello di studio (da tenere nel palmo di una mano) e dieci immagini. Ogni gruppo di lavoro presenterà una proiezione (power-point/pdf foglio orizzontale) così articolata:
Immagine 0: intestazione, nomi dei partecipanti il gruppo, motto della proposta progettuale
immagini 1-5: esercizi di ermeneutica spaziale – riferimenti progettuali, interpretazione del luogo e del tipo
immagini 6-10: punti salienti del progetto in essere – tracciati regolatori, struttura, materie.
Gli strumenti impiegati saranno la fotografia, il disegno, il modello tridimensionale, il diagramma concettuale, la citazione (cinema, arti plastiche e visive, letteratura etc.).
•Quaderno rosso
La compilazione del quaderno segue una modalità siglata da Ettore Sottsass sulla rivista “Domus” e poi raccolta nel volume Foto dal finestrino (Adelphi 2010). Brevi scritti (citazioni, descrizioni, scritture originali, etc.) a cui saranno associate immagini fotografiche di piccola dimensione stampate su carta comune. Il materiale iconografico – originale o attinto da riviste, volumi, cataloghi, stampati – può essere frutto di un montaggio (papier collé, montage, photomontage, mixed media); titolo/soggetto: Roma. Roma sta qui a indicare una città che, nel tempo, è stata abitata e compresa come la città occidentale per eccellenza. Si propone un suo ritratto attraverso riflessioni e riferimenti estratti dalle arti visive (pittura, cinema, fotografia, video arte, grafica) dalle arti plastiche (landscaping, urbanistica, architettura, scultura, design) da scritture (letteratura, filosofia, poesia).
norme redazionali
quaderno moleskine 12,8x21 cm (fogli bianchi) con copertina di colore rosso;
prima pagina: titolazione Roma / ultima pagina: nome dell’autrice/autore e indirizzo e-mail;
pagine accoppiate: lato a sinistra una fotografia - stampa su carta comune di piccolo formato (anche bianco/nero); lato a destra - un breve scolio quale riflessione personale o citazione (si consiglia l’impiego di inchiostro nero). Le dimensioni delle fotografie saranno preferibilmente le stesse per l’intera collezione; tutte le 80 pagine del notebook devono risultare utilizzate. L’esercitazione è individuale.
Altre Informazioni - Parte E
Frequenza obbligatoria
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
La verifica avverrà mediante la valutazione del lavoro dello studente durante il corso e soprattutto attraverso il lavoro finale di progettazione presentato all’esame.
Modalità di verifica apprendimento - Parte D
Le esperienze svolte nel laboratorio saranno tutte oggetto di specifico giudizio e contribuiranno alla valutazione finale. La prova orale consisterà nella discussione degli esiti progettuali: capacità di sintesi, razionalità argomentativa, competenza nell’uso di un lessico specialistico sono i principali indici nella verifica dell’apprendimento.
Elenco dei materiali richiesti per poter sostenere la prova finale:
• Modello tridimensionale della proposta finale di progetto scala 1:200 - materiale di costruzione carton-legno/ stampa digitale negli spessori idonei (dimensione e morfologia del modello secondo lay-out).
• Redazione delle tavole disegnate secondo lay-out.
• Esercitazioni: i prodotti originali delle tre esercitazioni svolte.
• Portfolio contenente l’esercitazione 10 immagini, la relazione di progetto, piante, sezioni, profili, rendering; è possibile inserire elaborati grafici non presenti sulle tavole per una migliore comprensione della proposta progettuale.
Modalità di verifica apprendimento - Parte E
Consegne delle esercitazioni intermedie, presentazione e consegna degli elaborati finali richiesti.
Programma del corso - Parte B
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELL’ARCHITETTURA V
PROF. ARCH. FABRIZIO ROSSI PRODI
L’esercitazione progettuale riguarda un museo del clima, inteso come struttura per la documentazione, la formazione e divulgazione sulle problematiche ambientali, energetiche e del cambiamento climatico. La struttura sarà composta da spazi espositivi, di documentazione e di laboratorio, spazi per le comunicazioni, compreso un piccolo auditorium da 100-150 posti, una biblioteca tematica, servizi di accettazione, segreteria, spazi ricreativi e di incontro. I servizi potranno in parte essere collocati all’aperto in coerenza con le finalità dell’istituzione.
L’allievo sarà libero di integrare e variare il programma funzionale adattandolo a finalità specifiche che potrà proporre, ma concependo un organismo di circa mq 2.000-3.000 complessivi.
Oltre ai temi ambientali, l’allievo dovrà riflettere sui temi del paesaggio e del paesaggio urbano, dei principi insediativi, degli spazi formativi ed espositivi.
Il Museo sorgerà in un’area scelta dall’allievo fra due proposte dal corso: 1) Area ex-Archivio di Stato a Firenze (in sostituzione della struttura esistente); 2) Area ex Ospedale di Camerata compresa fra via della Piazzola e via di Dan Domenico (in sostituzione della struttura sanitaria esistente).
L’esercitazione viene svolta in forma individuale o al massimo in coppia. Il progetto andrà restituito in scala 1:200 in almeno 6 tavole cm 70x70 oppure 70x100 con uno/due disegni per tavola, comprensivi di planimetria (1:500/1:1000), piante, almeno una sezione prospettica, due prospetti e alcune viste, e a un documento in formato A4 (anche più fogli) che riporti gli schemi concettuali atti ad illustrare i criteri fondativi del progetto, oltre a una pagina A4 con relazione illustrativa (massimo 2.500 caratteri spazi inclusi) dei principali temi del progetto. In alternativa alle viste renderizzate, l’allievo potrà presentare un breve video di circa un minuto.
Per essere ammesso alle revisioni iniziali (fino al 1 novembre) l’allievo dovrà presentare almeno gli elaborati di planimetria/planivolumetrico, schemi concettuali, prime ipotesi di aggregazione di pianta in scala 1:200, sezione 1:200 e un modello 3D o plastico di studio; per essere ammesso alle revisioni successive l’allievo dovrà presentare piante complete 1:200, 1 sezione, 1 prospetto, oltre al modello 3D o plastico di studio e a una vista renderizzata.
Programma del corso - Parte D
Tema progettuale è il disegno della sede dell’Archivio–Museo Jannis Kounellis nel Rione Regola a Roma (https://archiviokounellis.com/homepage) in un’area chiamata Largo Lorenzo Perosi, un lotto trapezoidale compreso tra via Giulia e il Lungotevere dei Sangallo in fronte al Ponte Giuseppe Mazzini. Il vuoto è ciò che rimane di un progetto di riorganizzazione di questa parte di città (Quartiere del Rinascimento) redatto a seguire il Piano Regolatore Generale del 1931. Il piano non fu portato a termine. La proposta progettuale oltre che la definizione del nuovo edificio dovrà prevedere il ridisegno degli spazi aperti di pertinenza (giardini tematici, piazze, camminamenti). Nel 2009 con l'indagine archeologica necessaria al rilascio dell'autorizzazione per la costruzione del posteggio interrato da 366 box, di cui 336 pertinenziali e 30 a rotazione furono rinvenute strutture dello stabulum utilizzato dalle fazioni bianca (Albata), rossa, (Russata), azzurra, (Veneta) e verde (Prasina); La struttura era organizzata in una serie di muri paralleli con resti delle basi dei pilastri in travertino che scandivano le navate dove trovavano alloggio gli animali. Lo stile e il metodo di costruzione riportano l'origine dell'impianto all'età augustea e all'attività di Marco Vipsanio Agrippa, amico e genero di Augusto, a cui l’imperatore aveva affidato l'organizzazione dei ludi saeculares che comprendevano anche i giochi circensi. Il progetto dovrà farsi carico di questa condizione specifica del sito.
Programma funzionale
Area accoglienza:
hall di ingresso al pubblico (comprensivo di bancone e guardaroba); bookstore; sala polivalente (incontri, presentazione libri, esposizioni) 100 mq.; servizi (1 bagno donna, 1 bagno uomo, 1 disabile) 15 mq.
Caffetteria-Ristorante:
zona bar 35 mq., sala 60 mq., cucina 50 mq., servizi (1 bagno donna, 1 bagno uomo, 1 bagno disabile) 15 mq., deposito-dispensa 16 mq.
Locali espositivi:
sale: 600 mq.; depositi: 250 mq.
Archivio:
Sala lettura/biblioteca, deposito, sala proiezioni, servizi (1 bagno donna, 1 bagno uomo, 1 disabile) 15 mq.
Amministrativo spazi per il personale:
foyer/segreteria 20 mq., ufficio direzione 12 mq., uffici personale (minimo 2 postazioni) 20 mq., spogliatoio (uomo/donna) 22 mq., servizi (1 bagno donna, 1 bagno uomo, 1 disabile) 15 mq.
Locali tecnici:
locale macchine (elettrico/condizionamento termico) 50 mq.
Le superfici nette indicate dal programma devono essere rispettate con una tolleranza ammessa del 5% (maggiore e/o minore). Funzioni accessorie e superfici destinate alla circolazione/distribuzione non sono state conteggiate per favorire una libera interpretazione delle spazialità interne. Gli ambienti potranno avere giardini, corti e spazi aperti di pertinenza.
Indicazioni generali:
Il nuovo complesso può essere articolato su più livelli; altezza massima 15 m. Ascensore e/o rampe pedonali di adeguate dimensioni, atte a consentire il collegamento dei vari piani dell’edificio secondo quanto stabilito dalle vigenti norme in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.
altezza minima zone amministrazione 270 cm.
altezza minima caffetteria ristorante: 300 cm.
altezza minima della sala polivalente: 350 cm.
altezza minima ambienti di servizio: 240 cm.
Accessibilità:
Occorre garantire l’esercizio autonomo della caffetteria/ristorante sala polivalente oltre a prevedere ingressi separati per i diversi fruitori (addetti, personale amministrativo, visitatori).
Illuminazione:
Quando ciò è coerente con le destinazioni d’uso allestite impiegare di preferenza fonti naturali di illuminazione. Uno specifico controllo della luce (naturale e non) dovrà essere predisposto per le sale espositive. Le toilette potranno essere serviti da aerazione forzata e illuminazione artificiale.
Sistemazioni esterne:
La proposta dovrà prevedere un riordino complessivo del sito in cui sorgono i manufatti.
Programma del corso - Parte E
A Montelupo la ceramica è sempre stata di casa.
Ma che nel tempo avesse girato il mondo, questo in effetti era stato dimenticato. Per frammenti la memoria del luogo è tornata. Per caso, scavando per fare dei lavori di miglioramento si son trovate delle meraviglie, anche se “sbagliate”. Quelle che non si potevano mandare in giro. I registri perduti della memoria erano tutti accatastati nel pozzo, uno dopo l’altro, uno sopra l’altro, a partire dagli ultimi che stavano in cima, per arrivare ai primi che stavano sul fondo.
E si è così scoperto a ritroso che Montelupo era al centro di una geografia di luoghi, di passaggi, di scambi, di mercati e di porti che la legavano all'Italia, al Mediterraneo e a tutta l'Europa. Si son ritrovati motivi, colori, figure, intrecci, simboli, saperi, contaminazioni, racconti e storie.
Tra i frammenti e le ceramiche intere ritrovate lontano, c’era un lungo viaggio in mezzo, spesso sull’acqua; sul fiume dapprima, e poi per mare.
Per frammenti riparte Montelupo con la sua memoria ritrovata.
Intorno ai fiumi che furon corrente e partenza. Intorno alla Villa Medicea dell’Ambrogiana col suo gran viale di platani. Intorno alla stazione che fu tra le prime e ancora non si poteva quasi dire Italia.
Per frammenti ci accingiamo a ricomporre l’intero, tra la Pesa e l’Arno. In fregio ai binari, lungo il fiume, su un ponte, tra un salto di quota e le mura.
Il metodo sarà sempre lo stesso, ascoltare i luoghi e la loro corsa lunga, ritrovare i segni perduti, capire insieme quali hanno ancora senso oggi e quali no, ricomporre i frammenti fino a dove questo sia possibile, continuare a raccontare storie perché non vada perduto il filo che le lega.
La partenza per un progetto è un elemento fisso che resta sul fondo dell’esperienza e sta nel continuare a imparare da quello che è stato.
Learning from. è anche avere diffidenza delle trovate facili, cercare di pensare al problema e non alla soluzione, stare attaccati alle vecchie carte coi nostri nuovi disegni, ritrovare le ragioni di un luogo che un tempo si spiegava più facilmente di oggi che è cresciuto.
Per questa via, proponiamo di manipolare la mancanza di parti di città, a ipotizzarne il completamento, a ripensarne i significati. Tocca prendere in mano i fili di una rigenerazione degli spazi abitati, dei fronti di case, degli affacci sul fiume, di quel ponte oggi così banale.
Senza stare troppo a bagnomaria nell’analisi, anzi pensando che già l’analisi è il primo disegno di un buon progetto. Il tutto studiando e mostrando riferimenti anche distanti nel tempo e nel luogo, ma che possono illuminarci verso il progetto. Disegnando e raccontando sui fogli il percorso di ciascuna/o. Dal naturale all’artificiale, dal casuale al disegnato, dal gioco della luce alla modanatura è il percorso di ogni progetto.
Il tema è quello di un progetto per frammenti, in cui il gesto progettuale riflette sul costruito e sul costruibile. Riguarda un’ampia porzione dell’area che lega la stazione Montelupo-Capraia, il lungo Pesa, la connessione tra centro storico e edificato recente e la relazione con la Villa Medicea dell’Ambrogiana. Il tema d’esame comprende tutte le complessità e le scale progettuali, quella di pesaggio, urbana, architettonica, d’interni, fino al dettaglio tecnico costruttivo.
Gli studenti, divisi in gruppi di 2-3 persone, proporranno per prima cosa un masterplan di progetto (consegna 27 ottobre 2022), dopodichè saranno approfonditi alcuni aspetti insediativi, quali: il ponte abitato, la casa d’artista, il padiglione espositivo temporaneo. Il progetto dovrà soddisfare alcune esigenze dell’Amministrazione Comunale di Montelupo Fiornentino che ha avviato da alcuni anni un progetto per la rigenerazione del centro storico attraverso iniziative culturali e la sua caratterizzazione ceramica.
La scala relativamente piccola degli interventi architettonici permette un controllo tecnico-costruttivo e impiantistico misurato alle conoscenze maturate al quinto anno a saper gestire tutto l’iter progettuale. Parte integrante del laboratorio sarà la realizzazione di una piccola mostra finale di alcuni dei risultati progettuali.
L’elenco definitivo delle tavole sarà comunicato durante le prime lezioni. Le consegne intermedie saranno tassative per accedere alle fasi successive del laboratorio.
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile - Parte B
L'esercitazione progettuale riguarda un museo del cambiamento climatico. L'attività viene svolta tutta digitalmente.
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile - Parte D
Questo insegnamento concorre alla realizzazione degli obiettivi ONU dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (3/8).