Mercoledì, 11-13 Dipartimento di Lettere e Filosofia, piazza Savonarola, 1.
Adele Dei è professore ordinario di Letteratura italiana alla Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze. E' stata Direttore del Dipartimento di Italianistica dal 2004 al 2010 ed è attualmente coordinatore del Dottorato internazionale in Letteratura e Filologia italiana.
D'impianto filologico e testuale i primi saggi foscoliani (Aspetti dell'elaborazione delle 'Grazie', 1972; Sulla 'Ricciarda' foscoliana, 1975). Gli studi si sono poi indirizzati alla poesia del novecento: dapprima Cardarelli, con una ricostruzione filologica e storica (Storia editoriale delle poesie di Cardarelli, 1976), e quindi con un lavoro critico complessivo (La speranza è nell'opera, 1979). Centrato sull'analisi stilistica il saggio sulle poesie e prose liriche di Rebora (Rebora 1915-1917, 1982). Si è mossa invece sul piano storico-culturale la rilettura delle riviste "Lirica" (Cultura e società in Italia nel primo novecento, 1984), "Il Marzocco" (Cardarelli e Cecchi nel 'Marzocco' del primo novecento, 1985), e la "Diana" ('La Diana' 1915-1917, 1981). Impegnativi gli studi su Emilio Cecchi, del quale si è indagata la persistente duplicità (Cecchi e il mostro, 1979) e la poesia giovanile (Cecchi poeta acerbo, 1981). Diversi contributi, editi e inediti, sono stati raccolti in La scacchiera di Cecchi, 1984. Si ricorda poi il più recente Vita e sopravvivenza del saggio cecchiano, 1994, che tenta di definire il genere saggistico di Cecchi, e sondarne limportanza per la prosa novecentesca. Di rilievo gli studi su Sergio Solmi poeta e prosatore, indagato nei difficoltosi esordi e nell'opera più matura, caratterizzata dall'interesse per il fantastico (L''ordine' di Solmi: l'esordio poetico fra Cardarelli e Cecchi, 1984; Vertigini di Solmi, 1984). Centrata sul mondo fiabesco anche la lettura di Cristina Campo (Cristina Campo: perché la fiaba, 1998). Dedicato invece ai rapporti fra letteratura e arti figurative il saggio Roma 1911: i letterati alle esposizioni. Seguono una linea soprattutto tematica altri interventi: Leoni che delinea l'evoluzione di questo simbolo animalesco nel nostro secolo; L'io moltiplicato: per una storia del doppio nella poesia del Novecento.
Proseguono il lavoro sulle radici della poesia novecentesca le ristampe anastatiche dei primi volumi poetici palazzeschiani, corredate di saggi, commento e note al testo (Lanterna, 1987; I cavalli bianchi, 1992; Poemi, 1996). Ad un esame ravvicinato dell'opera di Palazzeschi si riferiscono anche i saggi Palazzeschi e Marinetti: ragioni di un incontro e di un abbandono (Montreal 1996), Le case di Palazzeschi, 1999, Il serio gioco. Palazzeschi poeta 1905-1909, 2001; Tra i due Incendiari. Aneddotica e poesie di un futurista sui generis, 2001, nonché la pubblicazione di alcuni inediti (Saba a Palazzeschi. Lettere 1911-1934, 1994; Moretti e Palazzeschi: una sconosciuta recensione a 'Lanterna', 1995). Di grande impegno l'allestimento del Meridiano dedicato a Tutte le poesie di Palazzeschi (2002), corredato di una cronologia, un'introduzione, una nota al testo e di un ampio apparato filologico e documentario. Fra i più recenti interventi palazzeschiani si ricordano L'ambiguità della nostalgia. Sull'onomastica di Aldo Palazzeschi (2005), Nell'aria di Parigi. Poesie 1914-1915 (2004), nonché la collaborazione alla messa in scena del Re bello (Vivere il doppio, in Il Re Bello, 2004) e la partecipazione ai convegni di Toronto del 2006 (Quasi come Palazzeschi. Parodia su parodia, 2008) e di Grenoble (Palazzeschi e i "Due imperi ...mancati", 2010).
Assai impegnativi anche gli studi sulla poesia di Giorgio Caproni, centrati prima nei suoi richiami al mito e alla letteratura (Caproni: i viaggi, la caccia, 1989; Brindisi letterari di Caproni, 1991) e poi ampliati in una riconsiderazione globale, con una ricognizione dell'attività del giornalista, del traduttore e del narratore, fino ad allora pressoché ignorata. La monografia (Giorgio Caproni, 1992) segue l'intero percorso di Caproni e acclude una cronologia degli scritti sparsi. Si segnalano poi la recensione di Res amissa (Perdere il dono, 1991), la recensione a La scatola nera (1996) e un ampio contributo centrato sull'influenza di Eliot e sulla propensione proverbiale e aforistica dell'ultimo Caproni (Le parole degli altri: citazioni, proverbi e aforismi, 1997). Fra gli altri interventi caproniani Toponimi. Appunti per una geografia poetica di Caproni, 1998; Gli Inserti di Caproni, 2002; Alcuni racconti sparsi sono stati ristampati nelle plaquette La valigia delle Indie (1989) e Aria celeste e altri racconti (2003). Nasce da un approfondito studio biografico e documentario l'ampia Cronologia (e la Bibliografia) per il volume L'opera in versi dei Meridiani Mondadori (1998). Nel 2000 è uscita la ristampa di un manoscritto caproniano (I faticati giorni. Quaderno Veronese 1942) contenente pagine di diario e testi poetici inediti, con introduzione e note al testo. Moltissime le lezioni, le conferenze e le letture dedicate alla poesia caproniana, e numerose le partecipazioni a convegni nazionali e internazionali (fra gli altri Giorgio Caproni nello specchio della letteratura tedesca, Bonn 1997; Caproni e Quasimodo, Lovanio, 2001; Lo spazio precipitoso della memoria, Livorno, 2001; Capasso e Caproni, Venezia, 2003; Il romanzo spezzato, Udine, 2005). Alcuni saggi sono stati quindi raccolti nel volume Le carte incrociate. Sulla poesia di Giorgio Caproni (2003). Del 2008 l'edizione completa e annotata dei racconti di Caproni (Racconti scritti per forza, Milano, Garzanti), ricomposta dai manoscritti e dalle stampe sparse. Fra gli altri contributi La mitologia domestica di Giorgio Caproni, 2007; Giorgio per Giorgio. La presenza tutelare di Caproni, 2007; La caccia, 2010; Caproni e Dante, 2012; Del 'rifare il verso' e dell'amore, 2012.
Dei saggi dedicati ad altri autori e testi della poesia del '900 sono poi da ricordare: L'allusione rovesciata, 2001 (sul rilievo dell'intertestualità e della citazione); Aforismi in poesia, 2003 (sulla sentenziosità e il taglio aforistico); Un refrain per il Novecento. Ancora sulla fortuna della Pioggia nel pineto, 2004; Proverbi taglienti. Note sul linguaggio poetico di Cattafi, 2004, Clemente Rebora nel "Bollettino" del Gruppo d'Azione per le Scuole del Popolo, 2011, e la riproposta dei Canti anonimi di Rebora (Disegno dei Canti anonimi, 2006) e delle Rima della Selva di Arturo Graf (2009). Si segnala quindi l'organizzazione dei convegni Il Libro invisibile. Forme della citazione nel Novecento (2001), Anniversario per Bartolo Cattafi (2004), Per Giovanni Raboni (2005); Clemente Rebora nel "Bollettino" del Gruppo d'Azione per le Scuole del Popolo, 2011.
Altra linea costante di interesse è la letteratura di viaggio: il 'grand tour' della Vita alfieriana (Il sud ritrovato: geografia dei viaggi alfieriani, 1986; si veda poi Alfieri da nord a sud, 2001), l'edizione commentata dei Ragionamenti del mio viaggio intorno al mondo di Francesco Carletti (1987), e quindi lo studio degli Isolari quattro-cinquecenteschi, esemplari di un genere minore, ma di notevole fortuna (Le esplorazioni vicine: geografia e letteratura negli 'Isolari', 1993). Sempre al tema mitico dell'isola è dedicato Isole. Appunti di una mitologia letteraria (1996). Si segnalano poi l'edizione delle Lettere dall'India (1583-1588) di Filippo Sassetti (1995) con un ampio commento, e la pubblicazione di due lettere inedite del Sassetti (1996). Lo studio Il viaggio e il libro (1999), partendo dalla biblioteca Leopardi, incrocia ancora viaggio e scrittura. Incentrati su attualissimi capitoli di geografia della percezione gli interventi L'attrazione del vuoto: limmagine dell'America negli scrittori italiani, 2005) e La città impossibile: note sull'immagine letteraria di Firenze, 2006. Su questi temi ha tenuto una serie di conferenze presso l'Università di Tokio (pubblicate in parte: Viaggi e letteratura tra resoconto e invenzione, Tokio, 2008). Sui luoghi della letteratura si segnala poi Le città nella geografia del 'Decameron', 2009.
È coordinatrice di un vasto progetto di ricerca interdisciplinare dedicato alla storia dell'Istituto di Studi Superiori di Firenze attraverso materiali di archivio del tutto inediti. Un primo sondaggio (I pedanti e i geniali), che indaga i rapporti fra la cultura accademica e le riviste militanti fiorentine nel volume Dal vate al saltimbanco (2008).
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