Firenze, stanza 2.66 edificio D.6, ogni giovedì dalle ore 10 alle ore 12.
Prato (PIN), presso Istituto Internazionale di Storia economica F. Datini, via L. Muzzi 39, ogni venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.
E' possibile chiedere un appuntamento telefonando al numero dello studio 0554374609, o con un messaggio di posta elettronica.
CURRICULUM SCIENTIFICO
Di questa indagine sono stati offerti alcuni primi e parziali risultati [Gli operatori economici toscani nei paesi catalani a cavallo del ‘400. Alcuni casi esemplari, Firenze 1985; Els operador econòmics italians als països catalans entre els segles XIV i XV. El cas de Tuccio di Gennaio, Valencia 1985; I mercanti toscani in Valenza e negli altri territori della Corona aragonese a cavallo del ‘400: contributi allo sviluppo e forme di sfruttamento, Congres Internacional Luis Snatangel i el seu temps (Valencia 5 – 8 d’octubre 1987)]. Da essi emerge come le fonti archivistiche pratesi, se sottoposte ad adeguato vaglio critico, offrano una informazione assai puntuale, ma necessitino di coordinate indagini in archivi spagnoli. Proprio a partire dal 1989 si è dato avvio ad una parallela ricerca su base triennale (finanziata dal CNR) dal titolo “Strategia delle aziende commerciali toscane in area valenzana e balearica nei secoli XIV-XV”, grazie alla quale, con l’aiuto di Enrique Cruselles Gomez (Università di Valenza) è stato possibile compulsare i protocolli conservati nell’Archivo del Reino de Valencia ed in quello de Protocollos del Colegio del Corpus Christi de Valencia, con risultati soddisfacenti seppure nemmeno paragonabili a quelli che derivano dalle indagini sulle fonti toscane. Un successivo programma di investigazioni congiunte con il Departamento de Historia Medieval della Università di Barcellona (nell’ambito dei progetti scientifici tra Italia e Spagna) previsto a partire dal 1993 non ha potuto prendere il via.
2) Altro filone di studi è stato dedicato alla produzione, distribuzione e consumo dei beni alimentari in Italia tra Medioevo ed Età moderna, con indagini archivistiche e letterarie ad ampio raggio.
L’approccio a questo tema nacque all’inizio degli anni Ottanta per la scoperta di una serie di documenti piuttosto rari, costituiti dalla contabilità tardo trecentesca per la riscossione della gabella di carni macellate e di quella (quasi coeva) relativa ad un albergo – ristorante nella città di Prato. Un primo utilizzo di questi materiali ha consentito alcune ricostruzioni di tipo quantitativo (Gli uomini dell’irco. Indagine sui consumi di carne nel basso Medioevo. Prato alla fine del ‘300, Firenze 1983). Questo contributo si inseriva nel contesto storiografico italiano che, tra gli stimoli francesi della vie materielle e la consistente espansione di ricerche piuttosto circoscritte, ma solidamente legate al puntiglioso uso delle fonti, tentava un proprio approccio per la costruzione di una storia della alimentazione.
Fu subito chiaro che la questione di fondo sarebbe stata quella della individuazione di un metodo di indagine che, senza rinunciare alle impostazioni di tipo interdisciplinare, avrebbe messo a confronto il punto di vista degli storici economici e quello degli storici della cultura.
Nella parallela indagine (condotta durante il 1993) sugli effetti economici dell’uso del “tempo di non lavoro e della festa” (basata su fonti pubbliche, fiscali, letterarie, nonché su documenti contabili nuovi o in parte già utilizzati) oltre agli aspetti connessi con l’organizzazione del lavoro ed i suoi ritmi in ambiente urbano, sono emersi ulteriori elementi circa la consistenza e le caratteristiche di alcuni consumi alimentari (Il tempo liberato, 1994).
Le strutture dei consumi alimentari in età preindustriale erano il frutto della continua interazione tra fattori squisitamente economici e fattori antropologico culturali. Una loro migliore comprensione passa attraverso l’analisi della produzione e della distribuzione di beni alimentari; d’altro canto la formazione della domanda e le sue caratteristiche (ai vari livelli di reddito disponibile) non possono non risentire dei molteplici fattori extra economici e a loro volta stimolano un certo adattamento della produzione e della distribuzione. Questo in breve sintesi il filo conduttore de L’alimentazione in età preindustriale (1999) e di un sintetico, ulteriore esame dei meccanismi di differenziazione dei consumi alimentari alla fine del Medioevo [La tavola del ricco e il cibo del povero tra medioevo ed età moderna. Il punto di vista dello storico dell’economia (1999)].
3) Grazie allo specifico interesse sulla storia della Città di Prato ha prodotto i risultati di una indagine sulle caratteristiche dinamiche del distretto industriale tessile tra il 1940 e il 1980 [Il “caso” Prato (1986) e Prato: il sistema integrato tessile tra crisi e mutamento (1987)]. Nel 1989, nella sua qualità di assessore alla cultura dette inizio alle attività di ricerca per la stesura di una storia della città che, curata da F. Braudel, si è definitivamente conclusa nel 1998.
4) L’utilizzo e la continua attenzione ai documenti contabili del Basso Medioevo hanno evidenziato come, dopo gli studi del Melis, le indagini di storia della contabilità (strumento indispensabile per una critica ed una adeguata utilizzazione di questo tipo di fonti) non abbiano beneficiato di significativi progressi. Qualche riflessione sull’argomento è stata proposta in una nota, Gestione del personale e controllo contabile. Un significativo esempio nella Toscana Basso medievale (1995) e in alcuni seminari a Firenze e presso la cattedra di Storia Economica di Pescara (“La banca moderna: credito di esercizio e titoli di credito” (1996) “Partita doppia e contabilità nelle aziende toscane di fine Trecento” 1998). Proprio il dipartimento di Economia e Storia del territorio della Università G. D’Annunzio sta per pubblicare una sua monografia che affronta alcuni aspetti di storia della ragioneria tra Medioevo ed Età Moderna.
In questo ambito di interessi sono da poco iniziate alcune specifiche ricerche più direttamente attinenti alle questioni di Storia della Moneta e della Banca.
Attività di Ricerca e Organizzazione, Direzione e Coordinamento di Gruppi di Studio presso soggetti pubblici e privati italiani e stranieri.
ATTIVITÀ DIDATTICA E SERVIZI PRESTATI PRESSO ALTRI ATENEI E ISTITUZIONI
Membro del collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Storia Economica con sede presso l’Università di Pisa.
Presso lo I.P.S.A.R. di Benevento ha partecipato, in qualità di coordinatore scientifico e docente al corso di formazione formatori dal titolo “Madre cucina”: donna e alimentazione nella storia e nella cultura, Benevento 4 – 9 maggio 1998.
È stato membro delle commissioni di giudizio per i dottorati di storia economica dei cicli VIII e IX.
È membro del Comitato Direttivo della S.I.S.E.
Legenda
Scientific Director of the Fondazione Istituto Internazionale di Storia economica “F. Datini”
Director of the Florence Inter-University Centre for Research on Tourism (Centro Interuniversitario di Ricerca sul Turismo di Firenze)
Member of the Board of Directors of the Italian Society of Economic Historians (Società Italiana degli Storici Economici)
Member of the Italy-Spain Comittee for the studies on Economic History and of other institutions, national and international journals of the same field
Dean of the Faculty of Economics of the University of Florence from 2003 to 2009
During the 80s he was Councilor for Culture and Deputy Dajor of the city of Prato. Later he has been Vice President of the Cassa di Risparmio.
Main research interests
· Commerce, technique and organizationof the mercantile trade in the Mediterranean during the Late Middle Ages, with particular reference to the action of the Tuscan trading partnerships.
· Production, distribution and consumption of foodstuffs in the pre-industrial age.
· History of medieval and modern banking.
· Prato and its industrial district.