La storia di Villa La Quiete - complesso sulla collina di Castello di proprietà della Regione Toscana, gestito dal Sistema Museale dell’Ateneo - si caratterizza come un modello di narrazione al femminile. Da Cristina di Lorena, la prima signora Medici a eleggere la dimora nel 1627 luogo di ristoro e di meditazione, a Eleonora Ramirez de Montalvo, fondatrice dell'Ordine delle Montalve, che per oltre tre secoli ha animato la Villa e l'educandato femminile. Dalla granduchessa Vittoria della Rovere, a cui si deve la chiesa barocca, ad Anna Maria Luisa Elettrice Palatina, che arricchì il complesso con il monumentale giardino all'italiana.
La Quiete, tema di un progetto di ricostruzione storica e di divulgazione a cura del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS) e della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, è al centro del convegno “Tra Gender e Public History. Rappresentazioni e percorsi” in programma mercoledì 29 novembre (ore 9, Villa Finaly, Sala Richelieu, via Bolognese, 134r) che mette a confronto esperienze museali e di didattica della storia, con particolare attenzione alla storia delle donne.
La prospettiva adottata nel convegno, a cura di Isabella Gagliardi e Aurora Savelli, è quella della Public History, una storia che si pone come obiettivo primario la comunicazione, l’accessibilità delle fonti, la costruzione della narrazione insieme al pubblico.