Forse costituiranno le memorie nei nanodispositivi del futuro o gli elementi di base dei computer quantistici, ma prima dobbiamo capire come funzionano e che prestazioni hanno quando vengono depositate su superfici conduttive.
Sono le molecole magnetiche e il loro comportamento a contatto con una superficie conduttiva il focus dell’esperimento coordinato da Roberta Sessoli ed effettuato con tecnologie non convenzionali dal team di ricercatori dei Dipartimenti di Chimica e di Fisica del nostro Ateneo, in collaborazione con Andrea Cornia, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e con i colleghi dell’European Synchrotron Radiation Facility di Grenoble – ESFR. Ne dà conto un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications.