La presenza della violenza sulla scena politico-sociale e nelle rappresentazioni del mondo è uno dei segni della nostra epoca. Come è cambiato questo fenomeno dopo il Novecento, secolo testimone di guerre, rivoluzioni e stermini?
E’ questo il tema del convegno interdisciplinare “Nomi e forme della violenza politica. Dopo il Novecento”, in programma giovedì 22 e venerdì 23 febbraio, a cura del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (ore 9.30 ambedue i giorni, Polo delle Scienze Sociali, edificio D4, aula 1.12, via delle Pandette, 35 – Firenze).
Il nostro tempo sembra essere segnato da “una nuova centralità della violenza – si legge nella presentazione del convegno - dal nuovo terrorismo stragista di matrice religiosa agli scenari di guerra infinita, dalle nuove forme della violenza di genere alla ricomparsa di forme di lavoro schiavistico, dalla diffusione di vecchie e nuove xenofobie al ruolo della coercizione statuale nella gestione della crisi migratoria fino alla presenza endemica della violenza urbana”.
Il confronto fra le manifestazioni della violenza politica nel passato e nel presente rivela una scomposizione degli attori e una ridefinizione delle categorie con le quali leggere questo aspetto cruciale della storia del mondo.